domenica 14 febbraio 2016

Film che consiglio - Speciale remake e reboot

Hola! Ennesimo special che dedico stavolta ai remake e reboot meglio riusciti. Affrontai già questo discorso, in un vecchio post, ma stavolta sarò più dettagliato e aggiungerò qualcosa di nuovo.
Andiamo con ordine, il remake è un rifacimento che segue le linee tracciate dall'originale, a volte attualizzandone anche la narrazione temporale, mentre il reboot è un riavvio, ovvero un nuovo inizio con la totale (o parziale) riscrittura degli eventi avvenuti nell'originale (l'ultimo "Fantastic Four", che non ha ricevuto certo critiche lusinghiere, è, ad esempio, un reboot). Io non sono uno di quelli che si scaglia rabbiosamente contro i rifacimenti o i riavvi, tanto, se sono ben fatti, che problema c'è? Non snaturano certo l'originale, che continua a rimanere lì... anzi, talvolta più invecchia, più migliora! Io non ci bado molto: un film è bello o brutto, a prescindere che sia un remake oppure no. Inoltre, come ho più volte specificato, anche quando mal fatti (certo, meglio che siano ben realizzati), questo genere di film assurge ad una particolare funzione, ovvero far scoprire l'originale, qualora ovviamente lo spettatore non lo conosca...

La mosca (David Cronenberg)


Seth Brundle è un geniale scienziato, creatore di due gigantesche capsule di teletrasporto. Un giorno egli stesso decide di provare le capsule, teletrasportandosi da un lato all'altro della sua abitazione; l'esperimento ha successo, ma poi avviene qualcosa di strano: Seth comincia a mutare e nonostante all'inizio i cambiamenti abbiano un effetto benefico (donandogli una forza sovrumana e uno smisurato appetito sessuale), ben presto si rende conto che la sua sperimentazione lo sta tramutando in un orrendo mostro dalle fattezze d'insetto. Infatti nella capsula, insieme a lui, è entrata anche una minuscola mosca: quando entrambi sono stati teletrasportati, i loro geni sono stati uniti a livello molecolare..,
Si tratta ovviamente del remake de "L'esperimento del dottor K", film del 1958, diretto da Kurt Neumann.
Rispetto all'originale, il film di Cronenberg è decisamente meno ingenuo, ma soprattutto inserisce un innovativo espediente narrativo: anziché appioppare una gigantesca testa da insetto di cartapesta sull'attore (come fecero nella pellicola originale), il regista decide di seguire passo per passo la mutazione fisica del protagonista, sofferta e disgustosa, che metaforicamente rispecchia quasi la lenta agonia di un malato terminale. In effetti, anche secondo le intenzioni di Cronenberg, il film voleva raccontare la paura dell'AIDS, la psicosi che in quegli anni circondò questo male, ed è così che la sessualità diventa un tassello importante della narrazione. Da riscoprire, se non l'avete mai visto, e da rivedere tutte le volte che volete, se lo conoscete già.

La cosa (John Carpenter)


Dallo spazio profondo una nave aliena piomba sulla terra, precisamente in Antartide. L'essere che vi risiede, intrappolato nei ghiacci, si risveglia quando viene rinvenuto da alcuni scienziati norvegesi e ne fa scempio. La "cosa", così viene soprannominata la presenza aliena, ha la facoltà di cambiare aspetto, infettando nuovi ospiti: riesce così ad infiltrarsi in una base di ricerca americana, assumendo le sembianze prima di un husky, e poi di uno dei ricercatori. Ben presto la paranoia e la diffidenza serpeggiano all'interno del complesso: dove si nasconde la "cosa"? Di chi ci si può davvero fidare? Chi è realmente umano? Che l'essere alieno non debba in realtà muovere un muscolo, dato che le persone presenti sono in procinto di "sbranarsi" a vicenda?
Il film di Carpenter è ovviamente il remake del noto film di Howard Hawks e Christian Nyby "La cosa da un altro mondo", e, incredibilmente, è anche più aderente al romanzo originale, mantenendo lo stesso cinismo di fondo. Il regista dipinge sullo schermo il razzismo e l'indifferenza sociale degli anni 80, radicati da tempo nel midollo della società americana, e ormai impossibile da nascondere. Lo stesso finale, che in realtà rimane aperto a più interpretazioni, la dice lunga sulle posizioni politiche di Carpenter (non è un caso che McReady sia bianco, e Childs invece nero). Decisamente un grande film, che fu poco apprezzato all'epoca della sua uscita, ma che poi, a lungo andare, ha guadagnato sempre più consensi, fino a diventare una pietra miliare del cinema di fantascienza.    

L'ultima casa a sinistra (Dennis Lliadis)


Due ragazze vengono sequestrate da una banda di pericolosi criminali in fuga (un padre, un figlio, l'amante del padre e lo zio): verranno sottoposte alle umiliazioni più sgradevoli, venendo seviziate e stuprate. Convinti di averle uccise, i balordi, costretti a trovare riparo per la notte, bussano all'unica abitazione che trovano sulla strada (a sinistra). Ad aprirli è una simpatica coppia di sposi, non più giovanissimi, ma sempre ben disposti verso chi ha bisogno di aiuto. Non sanno, però, di essere capitati nella casa di una delle ragazze e che quelli sono i suoi genitori: quando scopriranno cosa è accaduto alla figlia (sopravvissuta e tornata a casa con le ultime forze), la loro vendetta sarà crudele e spietata.
Rispetto all'originale del compianto Wes Craven, la pellicola è meno violenta, pur restando comunque sempre disturbante. L'originale era una vera e propria celebrazione della violenza, utilizzata come compiacimento e piacere di una società corrotta e stupida (stupidità ovviamente incarnata dagli sceriffi di paese), dove l'unica vera risposta sensata alla ferocia è la ferocia stessa, dormiente ma sempre ben presente nei nostri geni. La violenza mostrata qui cerca invece di avere uno scopo narrativo: in questo caso lo stupro è un vero e proprio rito di iniziazione, l'eredità che un genitore ormai corroso dal male cerca di lasciare al proprio figlio. Le sue "motivazioni" lo porteranno a scontrarsi, paradossalmente, con le "motivazioni" di un altro genitore, quello della vittima. Una famiglia a confronto con un'altra. Reputo tutto ciò molto interessante, inoltre il film si difende bene, con una regia piuttosto efficace.

Casino Royale (Martin Campbell)



"Il mio nome è Bond... James Bond", chi non ha mai sentito nominare queste parole, farebbe bene a rivedere le sue nozioni su cinema e sulla letteratura in generale, perché stiamo parlando ovviamente della celeberrima spia inglese, interpretata agli albori dal grande Sean Connery, e in seguito da una sfilza di attori più o meno aderenti al ruolo. Casino Royale è il reboot della saga di 007, ma soprattutto è il primo film ufficiale ad essere tratto dall'omonimo romanzo (se non contiamo il terzo episodio della serie "Climax!", e la parentesi comica con Peter Sellers "James Bond 007 - Casino Royale"): qui ci viene mostrato un Bond alle "prime armi", nel suo ruolo di agente doppio 0, intento a sventare i piani del cattivissimo Le Chiffre, giocandosela ad un tavolo da gioco nel casino che dà il nome alla pellicola.
Il film di Martin Campbell si fa notare per un'impostazione decisamente più realistica, mettendo in scena un Bond più rude e poco elegante, ma non per questo meno letale (sapientemente interpretato dal bravo Daniel Craig, credibile e mai sopra le righe) e le sequenze d'azione sono sapientemente girate (ma quando si tratta di questo, Campbell è sempre una garanzia: pulite, chiare e concise). Sicuramente la pellicola ha contribuito a rilanciare la figura di 007, che gli ultimi film di Brosnan avevano un po' cassato. Da recuperare, non solo se siete fan di Bond, ma anche solo per dare un'occhiata ad un grande film d'azione.

Halloween - The beginning (Rob Zombie)


Tutti dovrebbero conoscere il celebre Michael Myers, serial killer nato dalla mente del grande John Carpenter (sopra abbiamo rispolverato anche uno dei suoi capolavori).
Il film di Rob Zombie si presenta come una pellicola piuttosto atipica, in quanto si tratta sia di un reboot che di un remake. La parte iniziale, infatti, mostra l'infanzia del protagonista (rimasta inedita nella pellicola di originale), contraddistinta da abusi e incertezze famigliari, e che ne minano ovviamente la già precaria stabilità mentale: Michael, già predisposto alla violenza, diventa così un assassino a tutti gli effetti. Rinchiuso in manicomio e seguito da uno psichiatra narcisista, si chiude nel mutismo più totale. Ne evade da adulto, seminando morte e distruzione, nascondendosi dietro un'inquietante maschera di Halloween (che, forse non tutti lo sanno, riproduce le sembianze di William Shatner! Il capitano Kirk di Star Trek!).
Il film, da qui in poi, riprende passo per passo, la pellicola di Carpenter. Rispetto all'originale, Zombie rincara la dose di sangue; ciononostante la sua regia è efficace e i personaggi sono tratteggiati decisamente bene. Se siete fan dell'horror, e non l'avete visto (qualora non siate sostenitori di Zombie), allora dovete recuperarlo assolutamente.  

L'alba del pianeta delle scimmie (Rupert Wyatt)


Si tratta del reboot del leggendario film con Charlton Heston, e mostra come le scimmie siano riuscite a diventare le dominatrici del mondo. La pellicola segue così le gesta di Cesare, scimmia super intelligente, adottata da un ricercatore armato delle migliori intenzioni. Cesare, però, si rende ben presto conto di come vengano trattati i suoi simili: organizza così una rivolta che metterà in crisi l'intero sistema e le certezze del genere umano. La sceneggiatura è davvero ben scritta, e la regia ne salta organicamente ogni aspetto, senza spettacolarizzare eccessivamente l'impianto narrativo (che a tratti può sempre risultare stucchevole). Il tema portante, decisamente interessante, è la presa di coscienza, ovvero la comprensione di sé stessi, e le decisioni che talvolta si è costretti a prendere per cambiare la propria vita e far valere anche le proprie idee. Se non l'avete mai visto, recuperatelo. Sebbene non sia presente in questo post, consiglio vivamente anche il seguito (Apes revolution).

Credo sia bene fermarci qui... in realtà avrei voluto stilare anche una classifica dei peggiori remake e reboot, ma poi sarebbe stata troppo lunga, anche se ho deciso ugualmente di soffermarmi su uno in particolare: The amazing spider-man.
Questo è probabilmente il più brutto reboot della storia del cinema e uno dei film più deludenti che abbia mai visto... al confronto i "Texas Chainsaw Massacre" di Nispel sono capolavori. Molto probabilmente chi ci ha lavorato è stato per forza di cose costretto ad agire in un determinato modo, pressato dalla produzione, ma anche la regia soffre di una resa poco efficace, riducendosi ad una mera scopiazzatura di quella di Raimi... e ciò mi lascia intendere quali siano le reali capacità registiche di uno come Webb.
A me è mai piaciuto sparare sentenze e giudizi, ma questo film mi ha messo a disagio fin dalla prima volta che l'ho visto al cinema... un disagio alimentato anche da "strani" individui che lo elogiavano, da una schiera di personaggi che in qualche maniera si fregiavano di essere lettori dell'arrampica-muri da anni (cosa di cui dubito fortemente a questo punto). In realtà il film si rifaceva per il 30% alla serie Ultimate, 60% è preso da qualche altro albo a caso (tipo il costume, che proviene dalla saga intitolata "With great powers"), il restante 10% è  inventato di sana pianta dagli sceneggiatori. Nonostante oggi siano ormai tutti d'accordo che il film sia mal realizzato (stranamente anche chi all'epoca lo elogiò), ancora adesso mi stizzisce parecchio (soprattutto perché io sono DAVVERO un fan di vecchia data di Spidey) dover leggere ancora commenti come  "Eh, sì, però questo almeno era uguale al fumetto!" (ma dove? Ah, già... i lancia ragnatele), oppure "Questo comunque era il vero spider-man!" (sul serio? Davvero? Mi spieghi il perché? E non rispondermi i lancia ragnatele...). Al di là delle differenze dal fumetto (che ci possono anche stare), purtroppo TAS è lungi dall'essere un buon film, con tanti buchi di sceneggiatura e personaggi tratteggiati in maniera approssimativa; e la cosa peggiore è che presenta il supereroe più idiota, menefreghista e irresponsabile che io abbia mai visto sulla faccia della terra (e spider-man dovrebbe essere l'esatto opposto...).
In ogni caso, non intendo soffermarmi troppo: qualora vi interessasse una recensione più completa del film (in cui forse mi ero fatto prendere un pochino la mano, enfatizzando alcuni aspetti), vi rimando ad un mio vecchio (per non dire antico) post, qui


Ciaoz

3 commenti:

  1. Bella listarella - personalmente non ho amato Halloween e il pianeta delle scimmie, ma sono un po' gusti : )

    C.

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  2. Aggiungo: come remake ho trovato ben fatto the Ring di Gore Verbinski - film sempre un po' bistrattato che invece ai tempi mi aveva convinto di piu' dell'originale.

    C.

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    1. Sì, anche "the Ring" non era malaccio, anche se non sono un fan dei J-horror. Ho dimenticato d'inserire "è già ieri", il remake italiano di "Ricomincio daccapo". Anche quello non è affatto male.

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