domenica 30 novembre 2014

Il Monaco 2 - parte 2

Eccomi qui. Sono contento, finalmente ho terminato la storia e mi sento un peso in meno sul groppone. Vi posto quindi le ultime tavole. Scusate il ritardo, ma è stata ostica, un po' gli impegni, un po' la difficoltà che ho nel disegnare. E poi, se non pubblicavo, chissà quanti altri cambiamenti avrei apportato alle tavole! Riguardandole, ci sono parecchie cose che non mi quadrano (e alcune, a chi ha un occhio allenato, saltano subito!), ma per il momento va bene così, magari le rivedrò più in là, quando ne avrò voglia. Ho bisogno di una vacanza mentale e quindi cercherò di rilassarmi adesso, per quanto mi è possibile. Insomma... mi prenderò il tempo per vivere. Magari mi do all'ippica... no, aspetta, questo già lo faccio da una vita. Comunque a breve monto il tutto nel solito video, e preparatevi anche per un back-stage, in cui spiego come sono arrivato alle tavole finali. Spero che apprezziate la storia, dato che è molto semplice. Il finale credo sia "giusto", seppur scontato. 

Vi rimando poi alle prime tavole qui 

Prima di lasciarvi, un sentito ringraziamento a chi mi segue; e ora buona lettura. 










Fine...

sabato 15 novembre 2014

Il Monaco 2 - parte 1

Ho preso una decisione: vi posto le prime tavole di questa storia a cui sto lavorando. Ci sto mettendo parecchio a finirla, e siccome le prime tavole sono pronte, allora ve le faccio vedere. A breve vi posterò le ultime, che sono in fase di finitura; purtroppo torno spesso sulle pagine e cambio questo o quel dettaglio, e questo mi porta via molto tempo (e tanta sanità mentale), e di questo passo voi finireste per non vederle mai, e io probabilmente non le porterei mai a termine, quindi mi costringo a "finirla". La storia ha una struttura molto semplice... ma dopotutto io sono sempre stato per la semplicità e per un'impostazione piuttosto lineare. Spero vi piaccia.














Continua...

venerdì 14 novembre 2014

Film che consiglio 3

Hola, gente. Finalmente ce l'ho fatta: sono riuscito a vedere il famigerato film di "Dracula Untold"... e mi è piaciuto! Cazzo, sì! Mi è piaciuto! Il film ha parecchie imprecisioni storiche (viene detto che Vlad era principe della Transilvania, ma in realtà lo era della Valacchia), e ovviamente il Dracula presentato non è certo lo stratega sanguinario di cui ci hanno parlato i libri, però a suo modo funziona. Visivamente la pellicola è uno spettacolo e non mi riferisco solo agli effetti speciali: le armature sono belle (hanno davvero un design fantastico!) e ricche di dettagli, così come i costumi, e sono affascinanti i luoghi in cui è stato girato. Altro punto a favore: il film dura "appena" 90 minuti (e non gli interminabili 140 o 160), e vi dirò, se fosse durato dieci minuti in più non avrebbe guastato, perché magari si sarebbero caratterizzati maggiormente alcuni eventi della storia (che comunque funziona abbastanza bene). Il film è per certi versi un po' frettoloso, perché soffre anche lui della solita "sindrome da episodio pilota", pur rimanendo ben strutturato e privo di pretese. Gli attori sono tutti molto bravi e funzionali al ruolo. Insomma, recuperatelo, che ne vale la pena.

E ora veniamo a noi, vi consiglio un po' di film che potreste voler vedere a tempo perso (nei link gli altri film che già consigliai, qualora qualcuno non li abbia visti).

Film che consiglio 1

Film che consiglio 2


Aftershock

Il "solito" film presentato da Eli Roth, qui anche in veste di attore.
La pellicola è diretta da Nicolás López ed è basato sui catastrofici eventi che ebbero realmente luogo in Cile nel 2010, a causa di un terrificante terremoto. I protagonisti sono un gruppo di amici (tra cui Roth) in vacanza sulla costa di Valparaiso, i quali si troveranno, purtroppo, ad affrontare la terribile calamità... in salsa horror, però. Sì, perché è violento come uno splatter-movie e disturbante solo come la realtà sa essere! Il film è strutturato in due parti: nella prima (in cui praticamente non succede niente) ci si affeziona ai personaggi e ci si diverte insieme a loro, mentre nella seconda diamo il benvenuto alla brutalità di cui solo l'uomo è capace. Il tutto funziona alla grande, almeno fino ai dieci minuti che precedono il finale vero e proprio... quelli non riesco a farmeli andare giù, sono un po' forzati, ma per il resto si lascia seguire senza problemi. Provatelo!

Basket Case


Basket Case è un film a basso budget. Ha una trama particolare: parla di due fratelli in cerca di vendetta... solo che uno porta l'altro in un cesto di vimini... e sì, perché quello nel cesto è un essere mostruoso e deforme! Il bello è che il film non è un trash! Le idee riescono ad ovviare alla mancanza di fondi e il tutto è gestito in modo decente e credibile. Che altro si può chiedere?


Sword of the Stranger


Per me questo anime è un capolavoro, e merita di essere visto, soprattutto se siete fan dell'azione più sfrenata e dei buoni sentimenti: nel Giappone feudale, un bambino di nome Kotaro si ritrova a sfuggire ai diabolici soldati della dinastia Ming, che vogliono utilizzarlo per uno oscuro rito. Sulla sua strada, però, Kotaro incontra il ronin "Senza Nome", il quale si rivelerà, ben presto, uno spadaccino dotato di incredibile perizia. Il ronin, intenerito dal giovane, deciderà di aiutarlo a raggiungere un posto sicuro, difendendolo dai Ming, tra i quali spicca il perfido Luo-Lang, che nulla ha da invidiare a Senza Nome, in quanto ad abilità combattiva.


Il giardino delle parole


Un altro film di animazione. In questo caso si tratta di una storia estremamente dolce e delicata. Un giorno, per ripararsi dalla pioggia, un giovane studente si rifugia presso un giardino. Lì s'imbatte in una donna molto più grande di lui. I due parlano, si studiano, si piacciono. Da lì, quasi casualmente, arriveranno a darsi appuntamento sempre nei giorni di pioggia, presso lo stesso giardino. L'uno sarà la salvezza dell'altra, e viceversa.


Il principe ladro


Sì... questo è un film vecchissimo! Sì, quello è Tony Curtis... che fa il persiano, sì... ed è un film anche abbastanza ingenuo (ehi, è del 51!), ma è una pellicola come oggi non se ne fanno più, in una parola: MAGICA! Se vi piacciono gli intrighi di corte (con tanto di Visir malvagio), le ambientazioni esotiche, ladri ironici e carismatici e incredibili storie d'amore, allora questo film fa per voi!

Il castello di Cagliostro


Se amate Miyazaki e siete fan di Lupin III, allora questo film fa per voi! Il castello di Cagliostro è semplicemente il più bel film mai dedicato al famoso ladro in giacca e cravatta (e sarà difficile farne uno migliore), e pietra miliare del cinema d'animazione degli anni 70. Se ci mettete che Steven Spielberg annovera questo capolavoro tra i suoi film preferiti, allora capirete la portata di questa pellicola. Se non lo avete mai visto, dovreste davvero recuperarlo, anche solo per vedere Lupin nell'inedita veste di cavaliere pronto a salvare la principessina in pericolo dal castello del perfido stregone, ovvero il Conte di Cagliostro, falsario senza scrupoli! E poi... c'è quell'incredibile sequenza dell'inseguimento con la 500...

Alla prossima


giovedì 13 novembre 2014

Addio a Gaetano Varcasia

Difficilmente io dedico interamente un post alla morte... mi mette sempre un po' a disagio, ma adesso sentivo di doverlo fare. Qualche giorno fa è venuto purtroppo a mancare Gaetano Varcasia.



Ai più questo nome non dirà niente, ma ad appassionati di doppiaggio suonerà molto familiare, in quanto è andato via, a soli 55 anni, uno dei pilatri del doppiaggio italiano: sua è stata la voce di Topolino della Disney, dal 1988 al 1996 (e secondo me anche più adatto al ruolo del suo comunque bravo collega Alessandro Quarta, voce attuale del noto roditore). Sua era anche la voce di Spike Lee in "Fa' la cosa giusta". Prestò la sua voce a Woody Harrelson nel film "Benvenuti a Zombieland" e in "Semi Pro", e anche a David Tennant in "Fright Night". 
Ma è per gli amanti delle serie televisive che la sua scomparsa si farà sentire parecchio: aveva infatti dato voce al simpatico avvocato Saul Goodman di "Breaking Bad" (e che ora si troverà quindi con una voce diversa nell'imminente spin-off) e al nano Tyrion Lannister in "Game of Thrones", interpretato dal bravo Peter Dinklage (essendone a tutti gli effetti un po' la voce "ufficiale", dato che aveva doppiato Dinklage già nel film "Funeral Party"), e aveva sostituito la voce dell'attore anche nel videogame "Destiny", di recente uscita. 
Giusto qualche mese fa avevo visto una sua intervista a Rai 4, a Wonderland, in cui parlava proprio di Destiny, e di come si fosse approcciato al doppiaggio del videogioco. Era incredibile l'entusiasmo che lasciava trasparire e gli elogi che non risparmiava per Peter Dinklage, a cui ormai, si era molto "affezionato". 
Da appassionato di questa grande arte italiana (bistrattata a destra e a sinistra da tanti imbecilli perché "In originale è meglio") quale sono, è un gran dispiacere per me. Mi mancherà la sua voce, che sapeva caratterizzava alla grande personaggi ambigui come Saul e Tyrion, e simpatici e pazzoidi come il Tallahassee di Harrelson. Ciao, Gaetano. E grazie di cuore!     

Per una scheda completa dei suoi lavori (davvero tanti) vi rimando alla pagina del sito del bravo Antonio Genna



martedì 11 novembre 2014

Il Monaco 2 - coming soon

Eh, lo so... avevo detto che il Monaco sarebbe tornato per almeno l'inizio di questo mese. Ma così non è stato. Ma ci siamo quasi, datemi solo un altro po'. Vi posto intanto una tavola bell'e finita, perché il lavoro procede! Che ne pensate? Forza, che lui sta tornando!

lunedì 10 novembre 2014

The Evil Within - (le mie impressioni)

Era il lontano 97. Ero solo un bambinetto. Un amico m'invitò a casa sua, e mi mostrò un gioco per computer, che il fratello aveva comprato da poco. Il gioco si chiamava "Resident Evil", ed era prodotto dalla Capcom, che all'epoca conoscevo solo per i picchiaduro di Street Fighter. Per me era un qualcosa di nuovo, mi sembrò di assistere ad un vero e proprio film horror: i protagonisti erano una squadra di militari (facenti parte del fittizio corpo della S.T.A.R.S.), rinchiusi in una villa piena di zombie. L'obiettivo? SOPRAVVIVERE! Vera impresa, dato che i protagonisti erano abbastanza legnosi e impacciati nei movimenti, le munizioni scarseggiavano (quanto i kit medici) e i mostri presenti erano incredibilmente coriacei (per buttarne per terra solo uno, serviva almeno metà del caricatore). E poi era violento! Quando si entra in contatto col primo zombie, quest'ultimo pasteggia col cadavere del povero malcapitato di turno... poi improvvisamente il mostro vi sente, e si volta a guardarvi col suo occhio spento. Chi di voi non ricorda questa scena? Ormai è un cult... 

Questa qui, per essere precisi

Qualche tempo dopo, stranamente affascinato da quanto avevo visto a casa del mio amico, decisi di acquistare quel gioco per la playstation... mi cacai sotto, e dopo qualche giorno lo cambiai con "Hercules" della Disney...  qualche anno più tardi, però, quando fui più grandicello, feci marcia indietro e comprai addirittura la versione "Director's cut", ovvero quella senza censure, che si distingueva per una violenza maggiore. Infatti, nella prima versione erano state tagliate numerose scene, ritenute fin troppo violente (nonostante il gioco censurato mantenesse comunque una carica gore piuttosto alta): per farvi un esempio, al primo incontro con lo zombie, questi non si limita solo a divorare il tizio, ma gli stacca anche di netto la testa, facendola cadere poi sul pavimento, in una pozza di sangue. 

La scena incriminata
A capo del progetto c'era Shinji Mikami, che supervisionerà anche il secondo (diretto però da Hideki Kamiya, il quale raggiungerà la notorietà con "Devil May Cry"), e continuerà a curare la saga fino al quarto, meraviglioso capitolo (introducendo in quest'ultimo anche innovative meccaniche di gioco, inedite fino ad allora). Mikami, poi, lasciò la Capcom, e per parecchi anni disertò il mondo degli horror, dedicandosi a giochi d'azione (God Hand) e di fantascienza (Vanquish). Il suo esilio, però, è terminato giusto qualche settimana fa, quando la sua ultima fatica "The Evil Within" (conosciuto in Giappone come Psycho Break), è finalmente arrivato sugli scaffali di tutto il mondo. 






Dopo averlo giocato a fondo (ed averlo finalmente completato), posso dire la mia...purtroppo non mi è piaciuto granché (lo so, comincio a stufarmi anche io... non mi piace più niente, cazzo!). 
Ma andiamo con ordine: nella fittizia cittadina di Krymson City, battuta da una pioggia torrenziale, sta accadendo qualcosa di molto strano. Sebastian Castellanos, di professione detective, viene chiamato ad indagare, insieme a due suoi colleghi, gli agenti Joseph e Kidman, su una serie di efferati delitti avvenuti in un ospedale psichiatrico. Improvvisamente, dopo la comparsa di una misteriosa figura coperta da un cappuccio (che risponde al nome di Ruvik), si ritrova catapultato in un mondo pervaso da pura follia e abitato da esseri mostruosi (per lo più purulenti zombie).

Sebastian sul luogo del delitto...
Il problema principale di "The Evil Within", è proprio la trama... infatti le poche righe scritte sopra, sono le uniche cose che vi sarà dato di sapere per almeno i primi dieci capitoli (e ragionate sul fatto che i capitoli sono 15 in totale... e l'ultimo è dedicato interamente al boss...). Di conseguenza vi troverete sballottati di qua e di là, senza alcuna spiegazione logica, con personaggi ai quali è difficile affezionarsi (compreso il protagonista), e dove, paradossalmente, l'unico veramente riuscito (nonostante non disponga di chissà quale caratterizzazione) è il "pazzo" Leslie, il giovane a cui sembra ruotare attorno tutta la vicenda: sono sicuro che il suo "Sono impazziti tutti!", diventerà ben presto un meme. 
Il secondo problema è che tutto sa di già visto, con rimandi a quel gioco o a quel film (tra cui anche "Matrix" e "Inception"). Infatti, se volessi spiegarvi le meccaniche di gioco, l'unico modo in cui potrei farlo è questo: prendete le sequenze stealth di "The Last of Us" e buttatele in un frullatore, al ché aggiungeteci anche la difficoltà del primo e il sistema di puntamento del quarto capitolo di Resident Evil, e annettete anche un bel po' di mostri e ambientazioni provenienti da Silent Hill: frullate il tutto, e quello che vi uscirà è proprio il gioco che sto recensendo adesso. 

No, non è un nuovo capitolo del famoso gioco Konami
Il terzo problema è...  che non fa paura (nonostante Mikami si fregiasse di quanto il suo titolo "facesse cagare sotto le persone"... parole sue). Concordo sul fatto che, soprattutto nelle prime fasi, venga tenuta alta la tensione del giocatore (anche perché all'inizio si è disarmati e inseguiti da un energumeno armato di motosega), ma finisce lì. Sarà anche vero che a me ormai spaventa di più leggere dello "stupro di Nanchino", o delle torture che avvenivano nei lager tedeschi, ma alla fine, ci si rende comunque conto che The Evil Within si riduce solo ad un grande e grosso Luna Park del terrore, problema che, riflettendoci, affliggeva anche i primi capitoli della saga di Resident Evil. The Evil Within (palese ormai il riferimento di titolo con quello del precedente lavoro di Mikami) è l'amico scemo che ti fa "Buh!", saltando fuori dall'armadio, è il bulletto che ti rompe le scatole a scuola o al lavoro, ma non ti mette mai davvero a disagio e non ti lascia nulla una volta spenta la consolle, perché la paura che cerca di regalare così generosamente non è genuina: semplicemente non è vera, è un gioco troppo "meccanico" per poter spaventare seriamente. E la difficoltà elevata gioca un ruolo fondamentale nella mia valutazione: spesso è davvero eccessiva, e il morire in continuazione costringe il giocatore a muoversi a tentoni per superare una determinata area (o un determinato boss), e i tanti tentativi smorzano la tensione, dato che la morte, talvolta, è l'unica soluzione logica per capire come proseguire l'avventura. Inoltre, sebbene all'inizio i nemici si rivelino sin troppo forti per il giocatore, con l'andare del tempo, e il ritrovamento di nuove armi e nuove abilità (che posso essere acquistate tramite il rilascio da parte degli avversari uccisi di una melma verde), Sebastian diverrà una specie di Rambo, riducendo il tutto ad un comune sparatutto.
Volendo spezzare una lancia in suo favore, possiamo accennare al fatto che è violentissimo, con scene che oltrepassano il limite consentito dello splatter. Sì, forse è al momento uno dei giochi più violenti mai prodotti (nemmeno Dead Space arrivava a tanto).
Le morti del protagonista (che avverranno nei modi più disparati) sono grottesche e rivoltanti e vedranno Sebastian venire:
1) Cannibalizzato
2) Decapitato
3) Smembrato
4) Sbudellato
5) Sgozzato
6) Schiacciato
7) Impalato
8) Arso vivo

9) Disciolto nell'acido
10) Beh... Chi più ne ha, più ne metta
L'elenco appena stilato non lesinerà nemmeno sui particolari scabrosi, con tanto di sangue e budella che fuoriescono ad ogni uccisione (nemici compresi). Insomma, il gioco è davvero per stomaci forti, anche se, a lungo andare, ci si fa l'abitudine. 
Il comparto grafico è buono. Rallentamenti io non ne ho trovati. I personaggi sono realizzati in maniera molto dettagliata. Gli ambienti sono davvero belli a vedersi, ed è un piacere esplorarli. Le luci dinamiche funzionano a dovere, come è pregevole anche il comparto sonoro; in inglese i protagonisti sono doppiati da attori e celebrità: Kidman ha la voce di Jennifer Carpenter, e il malvagio Ruvik è doppiato da Jackie Earle Haley. Molto buono anche il doppiaggio italiano, realizzato da professionisti del settore (per chi ha buon orecchio sono riconoscibili le voci di Ruggero Andreozzi per il protagonista, coadiuvato da Federico Zanandrea su Joseph, Stefano Pozzi su Leslie, e Marco Balbi per il dottor Jimenez).
Inoltre vanno segnalate per gli appassionati un paio di citazioni inserite dal buon Mikami, come l'incontro con il primo zombie, che è in tutto e per tutto simile a quello del primo RE (con tanto di testa che rotola e di mostro che si volta, guardandovi), o la magione vittoriana a due piani, che richiama molto Villa Spencer.




Tirando un po' di somme, The Evil Within è sostanzialmente un prodotto in ritardo sul percorso di marcia: se fosse uscito un paio di anni fa (ma anche tre), disponendo di una trama curata maggiormente, sarebbe stato un capolavoro. Oggi è solo una commistione di cose viste e riviste, ma comunque ben amalgamate. Rimane un prodotto pregevole e, indubbiamente, da provare assolutamente, soprattutto se siete fan di Shinji Mikami.

Prima di lasciarvi, vi posto il trailer in italiano del gioco, qualora non lo abbiate ancora visto

Ciaoz

venerdì 7 novembre 2014

Dylan Dog - Vittima degli eventi (le mie impressioni)

Facciamo un attimo un paio di passi indietro.

Erano gli anni 90: Michele Soavi e Gianni Romoli, in collaborazione con Tilde Corsi, avevano intenzione di portare sullo schermo la fortunata creatura di Tiziano Sclavi, ovvero Dylan Dog. Purtroppo, quando si rivolsero a Scalvi, questi aveva già promesso i diritti ad un altro regista (di cui non ricordo il nome), che voleva trasporlo in una serie tv, cercando anche di avvalersi della partecipazione di Rupert Everett (l'attore a cui è ispirato il volto di Dylan). Come sappiamo, questa serie non vide mai la luce, ma Soavi e Romoli, che ormai avevano un set pronto e un budget da spendere, puntarono su un romanzo di Sclavi scritto anni addietro come prototipo del fumetto originale: "Dellamorte dellamore". Ironia della sorte, fu contattato proprio Everett per la parte di protagonista, che diventò in quel film il perfetto Dylan Dog (senza esserlo, però). Era il 94 quando la pellicola fu rilasciata nella sale: fu un flop colossale, eppure io lo ricordo come uno dei migliori film italiani di quell'anno.

Passò del tempo, i diritti di Dylan Dog vennero acquistati dagli americani: prima optarono per un film realizzato interamente in CGI, poi decisero di cambiare rotta per un live action nudo e crudo. Fu contattato Brandon Routh (il superman di Singer) per la parte,e venne confermato Kevin Munroe come regista (ricordo che Munroe si era già cimentato con un buon film delle tartarughe ninja).
Così, nel 2011 sbarca nelle sale "Dylan Dog - il film", che, sebbene abbia una buona regia e un'accattivante messa in scena, si rivelerà solo un lungo spin-off di "Buffy", con un ragazzone che è lontano anni luce dal Dylan del fumetto. Inutile dirlo... il film è un flop, che non accontenta proprio nessuno.

Siamo nel 2014: un gruppo di ragazzi che ha fatto la sua fortuna con youtube, Claudio Di Biagio (Nonapritequestotubo), Luca Vecchi (The Pills), e Matteo Bruno (Cane Secco), decide di mettersi in gioco e, attraverso un appello agli utenti, riesce ad ottenere i fondi necessari per produrre quella che secondo loro è la versione filmica che più si avvicina al fumetto di Sclavi: arriva così "Dylan Dog - vittima degli eventi".


Quale è stata la mia impressione dopo averlo visto? Sarò sincero, non mi è piaciuto molto, ma mi rendo anche conto che al giorno d'oggi sono veramente poche le cose che mi piacciono e che mi colpiscono.
Il problema principale, credo, sia che la pellicola non abbia colto molto bene l'anima della creatura di Scalvi, rivelandosi così poco più che un omaggio, piuttosto che il film che si sarebbe voluto vedere al cinema.
Credo che Di Biagio (qui regista) abbia costruito il personaggio secondo la sua percezione e non quella effettiva dell'autore. Questo Dylan è spavaldo, a tratti forse anche un po' antipatico, saccente. Il Dylan che ricordo io è scettico (quante volte ha messo un cliente alla porta dicendogli di provare a rivolgersi altrove, per poi venire inesorabilmente tirato a forza nella vicenda di turno), disorganizzato, cacasotto, talvolta con atteggiamenti adolescenziali. Poi sì, Dylan è donnaiolo, ma romantico! Difficilmente frequenterebbe due donne nello stesso momento (come si è potuto tranquillamente evincere dai primi minuti).
Purtroppo lo spirito del personaggio portato in scena, duole dirlo, è quasi lo stesso di quello del film di Munroe... poco importa che qui ci siano un sacco di elementi e di citazioni presi di peso dalle pagine degli albi: il clarinetto (che poi in realtà c'era anche in quello di Munroe), lo studio (che è stato ricostruito in maniera identica a quello del fumetto), il campanello che urla, Groucho e le sue battutacce, l'ispettore Bloch e madame Trelkovski.
La storia inoltre, di per sé, è gestita molto male: non so quanto della sceneggiatura sia rientrato effettivamente nei 50 minuti di girato, ma il tutto è molto confusionario, con scene che faticano a legarsi l'una all'altra, arrivando al finale un po' a tentoni; mi è sembrato che mancassero degli elementi che potessero portare davvero ad una risoluzione della trama e ad una caratterizzazione maggiore dei personaggi.
Inoltre non capisco Dylan cosa ci fa a Roma... si è trasferito? E se si è trasferito, sono andati con lui anche Bloch e la Trelkovski? Perché le statue nel corridoio della casa di Dylan sono animate? Forse il tutto va preso come un mondo alternativo?
La regia è lungi dall'essere ottima, semmai è discreta. Quelli ottimi sono gli effetti speciali e la fotografia, davvero molto ricercata, del bravo Matteo Bruno.
La recitazione è un po'... beh... Luca Vecchi che interpreta Groucho è un po' sopra le righe (ma probabilmente deve esserlo) e poco naturale, nonostante si sforzi parecchio per cercare di tenere una dizione decente, cosa che non fa Valerio Di Benedetto che parla un romanaccio del Trastevere, finendo ad un certo punto, per pronunciare anche "Ronan Doyle" al posto di "Conan Doyle", risultando così poco credibile nelle vesti di un indagatore londinese... insomma, un Dylan un po' coatto. Manco a dirlo, bravissimi Milena Vokotic nei panni della Trelkovski e Alessandro Haber in quelli di Bloch.

Tirando le somme, mi rendo conto che, purtroppo, Vittima degli eventi è un prodotto tutt'altro che perfetto, ma è bene che questo genere di iniziative vengano incoraggiate, soprattutto qua in Italia. Che questi ragazzi abbiamo molto talento, è risaputo (basta dare un'occhiata ai loro video di youtube per rendersene conto), ma non sono riusciti a dimostrarlo al massimo con quest'opera. Magari, la prossima volta, con qualcosa di scritto decisamente meglio e girato con maggior coerenza narrativa, potranno dire seriamente la loro, esprimendosi a più alti livelli.
Ma chi crede (come ho letto anche in alcuni commenti e recensioni), che loro abbiano realizzato un capolavoro, e possano rivaleggiare con gente come Argento (quello dei bei tempi), Soavi, o anche solo Bava, beh, siamo molto lontani dalla verità.
Ovviamente io sono un signor nessuno, quindi prendete ciò che ho scritto per delle opinioni piuttosto personali. Un saluto a tutti.
Ciaoz!  




martedì 4 novembre 2014

Mythology - la sceneggiatura - parte 4

Rieccoci tornati ad un altro appuntamento con Mythology. Purtroppo dovrete accontentarvi, come al solito, soltanto della sceneggiatura. Se tra il pubblico, però, ci fosse qualcuno che volesse provare a cimentarsi, e che abbia ovviamente un buon tratto e un buon disegno, può contattarmi senza alcun problema.

Intanto vi rimando agli episodi precedenti:

Prima e seconda parte

Terza parte

Ora vi auguro buona lettura. Alla prossima.

Pag 14
1
Campo lungo. Sera. La luna brilla forte nel cielo, poche nuvole. L'Imtech Arena è illuminato: è estremamente grande, e con la sua imponente figura sovrasta la “piccola” Amburgo.
2
CM. Davanti allo stadio c'è tanta sorveglianza, tanta polizia. Le persone si accalcano all'entrata, distinguiamo ogni ceto, ogni età: ragazzi, adulti, punk e signori ben vestiti, omosessuali ed eterosessuali, bisessuali e qualsiasi altra cosa ti venga in testa. Sì... era possibile che ci fossi anche tu e non lo sai!
3
Un'auto si ferma davanti allo stadio. Una vecchia berlina.
4
Interno abitacolo auto. Vediamo Frieda, con suo padre, un ometto occhialuto, che le dà le utlime raccomandazioni.
Padre di Frieda: Allora, cucciola, siamo arrivati.
Frieda: Grazie, papà.
5
PP del padre di Frieda.
Padre di Frieda: Quando finisce lo spettacolo, mi chiami, e io ti vengo subito a prendere. Va bene?
6
Frieda bacia suo padre sulla guancia.
Frieda: Non preoccuparti, papà. Grazie. Appena è finito, ti chiamo.
Padre di Frieda: Su, su, non far tardi, vai.
7
Frieda esce dalla macchina. Il padre continua a cianciare.
Padre di Frieda: Mi raccomando, chiama! E non ficcarti nei guai!
Frieda: Ma sì, ma sì. Ciao.


Pag 15
1
Stacco. Interno Stadio. Gli spalti sono pienissimi, gremiti di persone.
2
Ora inquadratura da poco sopra l'ultimo spalto. In mezzo al campo c'è una costruzione strana, un palco grandissimo, pieno di decorazioni celtiche, e la parte centrale delle decorazioni, la più grande, rappresenta una grossa testa di lupo.
3
4
Mezzo busto di Frieda, vicino ad alcuni ragazzi, si guarda intorno, un po' annoiata: aspetta con trepidazione l'inizio dello spettacolo.
5
PP di Frieda. Viene destata da una voce fuori campo.
VFC: Uhm Uhm... prova, prova!!!
6
In silhouette, in pp, le teste di alcuni spettatori; poi, sullo sfondo il palco e, a figura intera, un tizio strano, un presentatore che parla dal microfono: è vestito in modo pittoresco, con un cilindro e una giacca lunga, sembra uscito da un circo, il viso è dipinto come uno dei Kiss.
Presentatore: Molto bene, il microfono funziona. Buona sera, Amburgo!


Pag 16
1
Panoramica del pubblico, le loro facce sono impazienti, alcuni titubanti.
Vfc: Oh, no, non preoccupatevi... ovvio che non v'intratterrò io, stasera. Ma dedicatemi solo qualche minuto del vostro tempo, e sarò lieto di togliermi ben presto dai piedi...
2
PP del presentatore.
Presentatore: Questa è una notte molto speciale. E non solo perché ci è stata data l'opportunità di esibirci qui, al grande Imtech Arena. Fu in una notte come questa che Fenrir, il grande lupo della brughiera, scappò dalle sue terre.
3
CM del presentatore ripreso da dietro, a figura intera, che continua a gesticolare. Alle sue spalle, dal pavimento, comincia ad aprirsi una botola, dal quale comincia a fuoriuscire del fumo.
Presentatore: Fu allora che giunse sulla terra e, prese fattezze sì umane, decise di cambiare il mondo, attraverso la sua musica celestiale.
4
Inquadratura frontale della botola. Adesso comincia a fuoriuscire qualcosa: si vede la parte superiore di un trono. Il trono presenta le medesime decorazioni celtiche del palco.
VFC: Lui è qui, stasera! Per voi. Lui è la lussuria, il peccato, la forza, la cupidigia, lui è il lupo che dimora nei vostri incubi e nei vostri desideri più reconditi...
5
MB del presentatore, urlante, come un invasato. Alle sue spalle, nel fumo, intravediamo il trono, ormai quasi fuoriuscito del tutto.
Presentatore: Lui è “Le zanne delle tenebre”.
6
Dettaglio. La parte inferiore del trono, tra il fumo. Vediamo dei piedi, o meglio gli stivali neri della tanto osannata Rock star.
VFC: Lasciatevi dilaniare, perché...
7
Dettaglio di Fenrir, dal naso in giù. Ha la testa poggiata sul suo pugno. La sua bocca accenna leggermente ad un sorriso.
VFC: Lui è...


Pag 17
1
Un bella inquadratura centrale di Fenrir seduto sul trono. Ha ancora la faccia poggiata sul suo pugno; l'altra mano, invece, è poggiata su una chitarra. Deve quasi dare l'idea di essere un sovrano, e la chitarra è la sua spada.
VFC: FENRIR!!!
2
Panoramica della folla, in visibilio, urlante e festoso.
3
PA. Fenrir si alza dal suo trono. Ha un portamento elegante e maestoso.
4
Profilo. Dettaglio del Microfono. La mano di Fenrir si avvicina ad esso, insieme alla bocca.
5
PP di Frieda... completamente ammaliata
VFC: IO...
5
PP di Fenrir.
Fenrir: VI RINGRAZIO DI ESSERE QUI. IL VOSTRO SOSTEGNO È PER ME FONTE DI NUTRIMENTO, ORGOGLIO E VANTO...


Pag 18
1
CM. Fenrir sul palco a figura intera. Alle sue spalle la band. Di fianco a lui il presentatore.
Fenrir: PER QUESTO HO DECISO DI PREMIARVI... VOGLIO CONDIVIDERE CON VOI, IN ANTEPRIMA ASSOLUTA, IL MIO NUOVO ALBUM DI PROSSIMA PUBBLICAZIONE: MYTHOLOGY!!!
2
Altra panoramica del pubblico, al settimo cielo.
VFC: MYTHOLOGY RACCONTA UNA STORIA: LA STORIA DEL LUPO DELLA BRUGHIERA DI CUI PORTO IL NOME! SECONDO LE LEGGENDE ERA UN ESSERE MAESTOSO, CHE FU INGANNATO DAI SUOI STESSI CARI E IMPRIGIONATO. RIUSCI' A LIBERARSI, PRONTO A PRENDERSI LA SUA RIVINCITA.
3
PPP di Fenrir... ha gli occhi di un azzurro intenso e somigliano davvero a quelli di un lupo.
Fenrir: SPERO VI PIACCIA...
4
Dettaglio: le mani di Fenrir afferrano la chitarra saldamente. Le dita tendono le corde. Notiamo le sue unghie molto lunghe
5
La sua bocca canta dinanzi al microfono.
6
Le note della sua canzone scorrono tra il pubblico, mentre le sue parole scardinano senza sosta il cuore dei suoi fedeli.


PAG 19
1
PP di Frieda. Sembra Estasiata. La musica entra nella sua testa con la potenza di un trapano. I suoi occhi sono sbarrati.
2
Un mb di Fenrir, mentre canta e suona. La vignetta ha un che di onirico.
3
Sono tutti eccitati, come ipnotizzati. I maschi hanno un'erezione, le donne sono bagnate. Dettaglio delle loro gambe. Sui pantaloni degli uomini ci sono delle protuberanze, dalle gambe delle ragazze scende un rivolo di umore.
4
PP di Fenrir, urlante, dal basso, proprio sull'ultima nota della canzone.
5
PA di Frieda, ipnotizzata. Anche lei è bagnata.
6
Ancora Fenrir, espira, la musica è terminata. Ha gli occhi chiusi.
7
Il pubblico esplode in un boato.
8
Fenrir da dietro, a figura intera. Fa un inchino davanti al suo pubblico. La luce che viene dai riflettori è talmente potente che si vede quasi solo la sua silhouette.