sabato 31 dicembre 2016

Finisce così anche il 2016

Ed eccoci qua, a tirare le somme di quest'anno. Come posso definire questi lunghi 12 mesi? Tranquilli, direi, anche se ci hanno portato via grandi artisti come David Bowie e Carrie Fisher, anche scrittrice (addio, principessa Leila 😢). Già, tranquilli a tal punto da risultare un po' noiosi (sebbene io ci sguazzi a meraviglia nella noia). Non che possa lamentarmi, certo, ma ci sono cose che mi sono rimaste sul groppone: una di queste, sebbene, cari amici, il sottoscritto non ve ne abbia mai parlato, è l'esclusione dal project contest di Lucca Comics.
Più che sperare di vincere, contavo piuttosto di poter rientrare almeno tra i 15 classificati, che pochi non sono (o erano 8? Non lo ricordo più...). Ma purtroppo niente di fatto, e così mi sono vietato categoricamente di conoscere anche il nome del vincitore del contest e il progetto scelto. Sia che fosse stato più bravo o meno, la cosa mi avrebbe fatto incazzare a bestia in egual misura, quindi ho preferito non interessarmi affatto.
Anche la rivista Sbam ha dovuto rifiutare la nuova storia del Monaco, a causa dei temi trattati e dei disegni troppo espliciti, sebbene abbiano dimostrato tutta la loro disponibilità invitandomi a inviare anche altre storie... purtroppo, non avendone pronte di nuove, non so se riuscirò ad accontentarli a questo giro.
Continua a procedere, invece, il mio lavoro su Caged Birds, la graphic novel americana per cui sono stato ingaggiato da tempo ormai. Ho quasi concluso il terzo volume, di cui mi mancano quattro pagine. Un giorno vi spiegherò tutti i retroscena che si celano dietro questo incarico.
Ed ecco qui, ho finito... poca roba, come potete constatare. Soddisfazioni poche, già, eppure sento che va bene così; sapete, quando si ha la sensazione che tutto ciò diversamente non poteva andare.
E adesso, cosa mi riserverà questo 2017 (che quasi m'incute terrore anche solo scriverlo)? Non ne ho idea... che arrivino rogne e gioie, sempre e solo il sottoscritto dovrà affrontarle, spero nel migliore dei modi. E voi, invece? Avete già fatto progetti?
In ogni caso, come è consuetudine, non posso fare a meno di augurarvi un buon anno nuovo, sereno e pacifico. Pace fra gli uomini... e le donne. Meno pace ai politici, che ci succhiano il sangue e le pensioni dall'alba dei tempi. Pace a voi, che state leggendo, e che un po' di pace la possa trovare anche io.

Al prossimo anno, cari amici. 😊
 

domenica 25 dicembre 2016

BUON NATALE!!!


Avete fatto i buoni? O siete stati cattivelli? Un via di mezzo? Soddisfatti dei regali o c'era solo carbone? Beh, su, poco da fare, l'importante è che passiate un buon Natale! 😊
Vi avevo promesso degli aggiornamenti sul Monaco, ed eccomi qui, pronto a mostrarvi delle piccole anteprime!



Per essere completata, la storia necessita di un altro paio di mesi, approssimativamente almeno. Intanto vi rinnovo i miei auguri! Alla prossima!

mercoledì 14 dicembre 2016

Adattamenti nel mondo

Nel tempo, ci siamo lamentati spesso dei nostri adattamenti (quelli italiani, nel caso aveste dimenticato la vostra nazionalità), di film, anime e videogiochi, definendoli sciatti, stupidi, inutili (per rimanere sulle "critiche", giusto per definirle tali, più "civili")... eppure vi siete mai chiesti come vengano adattati questi determinati format negli altri paesi? Io, da appassionato di doppiaggio e adattamento quale sono, me la sono posta moltissime volte questa domanda, e sono andato a trovarmi le mie risposte.
Sebbene questo post si chiami "Adattamenti nel mondo", certo non ci faremo il giro del globo, nel senso stretto del termine, altrimenti faremmo notte, ma ne esamineremo giusto qualcuno (per una infarinatura generale), evidenziando quelli di alcuni nostri vicini, principalmente i francesi, e magari quelli inglesi (che tanto vicini non sono).

Io amo la Francia, c'è poco da fare, sebbene alcune celebrità si siano lasciate sfuggire dei giudizi piuttosto infelici, tipo Vincent Cassell, che ha definito il doppiaggio italiano come una mafia... nonostante, aggiungo io, il doppiaggio cinematografico/animato/video-ludico sia una realtà "invasiva" pure in Francia (anche più che in Italia) e la sua adorata ex moglie meriterebbe di essere doppiata fino alla morte... eppure i francesi hanno il merito di aver importato in Europa, per primi, l'animazione giapponese. Furono proprio loro, infatti, ad aver acquistato in anteprima gli episodi del celebre "Ufo Robot Grendizer" del grande Go Nagai; noi "piccoli" mangia-spaghetti acquistammo dalle loro emittenti, a nostra volta, i diritti per la trasmissione sul caro suolo italico, utilizzando, tra l'altro, proprio i loro adattamenti, che avevano trasformato Koji Kabuto in Alcor, Daisuke Umon in Actarus e il robot Grendizer in "Goldorak". Non so chi, però, decise che il "nom de guerre" scelto dai francesi fosse troppo dolce, e optò per l'aggressivo "Goldrake" (che io preferisco pure all'originale).
Ma sicuramente questa storia la conoscete già, l'avrete letta e sentita milioni di volte, quindi passiamo ad altro...
  
City Hunter è una serie che amo molto. In Italia le prime due stagioni hanno avuto un adattamento più che discutibile: acquistata inizialmente da Mediaset, il colosso milanese decise di cambiare, all'epoca, tutti i nomi dei protagonisti, al fine di renderli più famigliari ad un pubblico occidentale. Ryo Saeba si è così trasformato semplicemente in Hunter, divenendo omonimo del titolo della serie, Kaori Makimura è diventata Kreta Mancinelli e Saeko Nogami cambia in Selen, che fa tanto pornostar (anche se ricordo un fumetto porno giapponese in cui la protagonista si chiamava proprio Saeko... che l'adattatore italiano abbia creato questo curioso dualismo, influenzato da barlumi di cupidigia erotica?). "Purtroppo", però, gli adattatori, al di là del cambio dei nomi, non furono in grado di eliminare tutte le allusioni sessuali della serie, che risultava ancora troppo matura (uno dei primi episodi, addirittura, contemplava la caccia ad un serial killer). Mediaset, allora, si rassegnò e cedette i diritti ad emittenti private; ovviamente questo adattamento non è mai stato preso in considerazione nella traduzione delle ultime due stagioni e dei film, che si basarono fedelmente su quelli originali, e che vedevano il ripristino di tutti i nomi dei protagonisti...
In Francia, però, paradossalmente, hanno optato per un adattamento ancora più "sempliciotto" del nostro! Difatti, lì,City Hunter, è conosciuto con il nome di... Nicky Larson!


Kaori Makimura diventa Laura Marconi, così come Hideyuki Makimura si trasforma in Tony Marconi. Saeko, invece, lascia il posto a Hélène Lamberti. Inoltre la serie fu pesantemente censurata, e fu edulcorata la passione di Ryo per le donne, che, invece di condurle a tradimento nei Love Hotel, le invitava... ai ristoranti vegetariani!

Allo stesso modo, il tenebroso pirata dello spazio, Harlock, è conosciuto in Francia come "Albator"...























Non ne avevo mai capito il motivo di questo cambio, poi una mia amica francese mi ha svelato l'arcano, sebbene fosse molto semplice arrivare alla soluzione: Harlock è troppo vicino, foneticamente, al nome di un altro noto capitano, ovvero Haddok, uno dei comprimari del (bel) fumetto belga Tintin di Hergé.

Arsenio Lupin III, il celebre ladro in giacca verde/rosa/rossa/blu creato da Monkey Punch, che in Italia fu ottimamente caratterizzato dal compianto Roberto Del Giudice (il vezzeggiativo "Zazzà" riferito al simpatico ispettore fu una sua invenzione), è conosciuto, sempre in Francia, come "Edgar De La Cambriole"... ovviamente in questo caso non devo dirvi io il motivo di questo cambio... su, potete arrivarci da soli. 😁



Dall'amata Francia, spostiamoci nell'osannata America e analizziamo One Piece (nonostante il sottoscritto non sia proprio un fan), partendo da un piccola introduzione...
sebbene il film attualmente nelle nostre sale abbia usufruito di un adattamento molto fedele all'originale, ripristinando correttamente tutti i nomi e le loro pronunce, la serie televisiva, invece, ha avuto alti e bassi, a cui gli adattatori hanno cercato di rimediare nel tempo, come il nome stesso del protagonista, mutato in Rubber, ma poi fatto passare per un semplice soprannome: "Monkey D. Luffy, soprannominato Rubber", cita la voce narrante di ogni episodio, come ricorderete. Eppure, al di là di qualche adattamento discutibile, la serie non è mai stata pesantemente censurata, né modificata nella storia o nella caratterizzazione dei personaggi in alcun modo.
In America, invece, essendo trasmessa da Cartoon Network, ha subito ogni sorta di modifica: innanzitutto, la sigaretta di Sanji, grazie alla CG, è stata trasformata in un lecca lecca, perché senno i bimbini, guardando l'anime, potevano diventare tutti dei tabagisti impenitenti. Il sangue è stato completamente eliminato (a volte, poi, persino decolorato... come se fosse normale che uno avesse, ad esempio, il sangue verde...), insieme ad altri piccoli particolari scabrosi (quando noi, in Naruto, ci siamo limitati al B/N nelle sequenze più violente). Il nome Zoro, inoltre, è stato traslitterato in Zolo (sebbene sia corretto il primo), per evitare che i detentori dei diritti del giustiziere mascherato Zorro potessero in qualche modo avanzare pretese e fare causa alla rete... insomma, roba paradossale.

Dello stesso avviso è l'adattamento di Detective Conan, che da noi è arrivato con una traduzione piuttosto fedele all'originale, sebbene fossero stati censurati alcuni particolari disturbanti, tramite l'uso dei soliti fastidiosi fermo immagine. L'anime, però. sempre trasmesso in America da Cartoon Network, ha subito corpose modifiche che ne hanno completamente minato l'identità... già dal titolo: "Case Closed", ovvero caso chiuso... Shinichi Kudo è diventato Jimmy Kudo, Ran Mori si trasforma in Rachel Moore, così come suo padre, Goro Mori, diviene Richard Moore. L'ispettore Juzo Megure lascia il posto a Joseph Meguire e via dicendo. Posso continuare, ma la lista è lunga. Se ho ben capito, tra l'altro, questo è anche l'adattamento ufficiale del manga in America (ma potrei sbagliarmi, non ne sono sicurissimo).

Tralasciando gli anime, non è che la situazione cambi molto anche nei videogiochi. Prendiamo ad esempio quello che sto giocando in questo periodo: The witcher 3 (tratto dai romanzi di Sapkowski). La lingua originale del gioco è quella polacca, sebbene anche da noi sia arrivato col doppiaggio inglese e sottotitoli in italiano (cioè, in realtà il gioco è stato doppiato in tutto il mondo, tranne che in Italia). Un utente, mesi fa, si lamentò in un blog dell'adattamento italiano del gioco... o meglio del libro, dato che lui, a dir suo, lo leggeva addirittura in inglese. La sua lamentela, verteva sul nome del cavallo di Geralt, il protagonista, che da noi è stato adattato come Rutilia, ma che in inglese è Roach, che vuol dire scarafaggio (che poi ancora devo capire il motivo della lamentela).
Al di là del fatto che l'utente lo legga in inglese, e l'unica cosa che gli salta in mente è solo il nome del cavallo (che nel gioco viene ripetuto fino allo sfinimento), beh, mi puzza proprio di fregnaccia... comunque sia, consiglierei a questa gente, per come scrive e si esprime, di leggerli in italiano i libri... almeno imparerebbero davvero qualcosa.
Il punto, in questo caso, è che in polacco (la lingua originale del libro), il nome del destriero è "Plotka", che starebbe, letteralmente,  per "diceria", "pettegolezzo". Al che mi chiedo di quale superbo stupefacente abbia fatto uso il traduttore americano per arrivare ad adattare Plotka in Roach. Molto probabilmente la versione nostrana è stata tradotta direttamente da quella internazionale (cioè da quella che è in effetti la lingua franca del mondo), e l'adattatore italiano, cercando di preservare sia il suono della parola "Roach", che il suo significato, ha scelto l'elegante "Rutilia", che è il nome che noi attribuiamo ad un piccolo bacarozzo volante, simile per forma alla blatta. Non so voi, ma a me sembra proprio un adattamento con i contro-coglioni...
In Francia, invece, Plotka viene adattato in Ablett, che vuol dire "Brullo", ovvero spoglio, arido, tetro. Per quanto riguarda il nome del protagonista, Geralt di Rivia (che in polacco è Geralt Z Rivii), in Francia viene pronunciano esattamente come sta scritto, adattando Rivia in Riv. Il nome suona dunque come "Geral De Riv", con la T muta. Noi italiani, invece, lo pronunciamo con la H posta tra la G e la E del nome, esattamente come gli inglesi; purtroppo, non sapendo come andrebbe articolato in polacco, non so chi di noi, effettivamente, lo pronunci in maniera corretta...

Ora, dopo questa breve, seppur, spero, intensa panoramica su alcuni adattamenti, mi sovviene chiedervi: cosa avete, invero, da lamentarvi delle nostre edizioni?