sabato 30 maggio 2015

Film che consiglio 9

Ritorna la nostra rubrica preferita, tra l'altro in questi giorni mi sono rivisto il primo Die Hard (quello che da noi si chiama "Trappola di cristallo")... non lo ricordavo così divertente! Vai così, John McClane! :D

Ne approfitto un attimo per darvi un paio di notizie dal mondo del cinema e non: innanzitutto vi segnalo, qualora non l'abbiate letta, la "comics-review" di Leo Ortolani su "Mad Max: Fury Road"... preparatevi a farvi un mucchio di risate, proprio qui!

Joe Dante torna sul grande schermo, e la cosa mi fa contento: il film che porterà al cinema è una commedia horror chiamata "Burying the Ex", e vedrà la partecipazione di quella topona della Daddario (e anche questa notizia mi fa contento).

Inoltre ormai si parla da tempo del remake de "Il Corvo" (qualcuno sarà contento, qualcun altro sicuramente no... io sto nel mezzo). Dopo il suo abbandono, Luke Evans è stato rimpiazzato da Jack Huston, cioè quello in basso...


Vi ricorda qualcuno? Io direi di sì... alla lontana sembra il "frato-cuggino" del compianto Brandon Lee


Questa bieca mossa mi fa capire tante cose, che ora non ci tengo ad esternare... solo all'uscita del film, vi dirò se ci avevo visto giusto oppure no...

Adesso andiamo ad incominciare, ma prima vi rimando agli arretrati quiqui e qui

In cerca di Amy


Ben Affleck è Holden McNeil, un fumettista che divide la sua vita con l'amico Banky. Insieme hanno creato una collana intitolata Bluntman & Chronic, in procinto di divenire una serie televisiva. Un giorno, ad una fiera di fumetti, Holden incontra una collega, Alyssa, di cui subito s'innamora... peccato che Alyssa sia omosessuale. Sebbene alcune ritrosie iniziali della ragazza, i due decidono di mettersi assieme, scatenando anche le gelosie di Banky, e dando inizio ad una serie di eventi che cambierà la vita di tutti. Kevin Smith dirige una deliziosa commedia intrisa di molta malinconia, e lo fa ritagliandosi l'ormai iconico ruolo di Silent Bob (o Zittino Bob, che dir si voglia). Molto significativo il discorso che Silent Bob fa a metà film, su come la vita sia a volte confusa e noi uomini un po' cazzoni (e del resto anche un po' arroganti): siamo tutti in cerca della nostra Amy, chi più, chi meno...  

Certamente, forse


In questo periodo vado spesso a commedie (il che è strano... uno della mia età dovrebbe andare a...) e questa mi è piaciuta particolarmente: Maya, una precoce bimbina, chiede al papà (Ryan Reynolds) di raccontargli come ha conosciuto la madre, con cui è prossimo al divorzio. Il padre acconsente, ma le lancia una sfida: cambierà tutti i nomi delle donne che lui ha incontrato, e sarà lei a dover indovinare quale sia la madre. Un filmino rilassante, ma che non scade mai nel ridicolo e nell'eccesso di smielatezza, risultando nella visione sempre molto credibile. Lo consiglio per una serata all'insegna della spensieratezza.   

Sospesi nel tempo


Se dico Peter Jackson, voi pensate subito al signore degli anelli... se lo chiedete a me, penso subito a Sospesi nel tempo... perché è stato il primo film che ho visto di Jackson. la trama è semplice: Frank Bannister è un medium, che realmente riesce ad interagire con entità ultraterrene, ma allo stesso tempo è anche un truffatore: infatti chiede ad alcuni spettri suoi amici di infestare determinate case, cosicché egli stesso sia chiamato a disinfestarle previo un lauto compenso. L'avidità e il cinismo di Bannister saranno messi a dura prova quando si renderà conto che la morte (proprio quella iconografica, con cappuccio e falce) è scesa in città a mietere vittime, coinvolgendo anche una sua cliente... ma si tratta davvero dell'oscura mietitrice? Starà a Bannister scoprilo, in una corsa contro il tempo, prima che la prossima vittima sia proprio la sua cliente. 

The Divide


Alcune persone si sono rintanate in uno scantinato a causa di un olocausto nucleare. Inutile dire che ben presto il malumore e il sospetto prenderà il sopravvento fino a far affiorare il lato bestiale dei presenti, e scatenare una serie di violenze nei confronti dei più deboli e manipolabili. Il regista è Xavier Gens, quello di "Hitman" e "Frontiers", un tizio che non mi dispiace quando gira film. La pellicola si lascia guardare fino alla fine, e pone anche alcune interessanti riflessioni sulla fine del mondo, intesa come perdita dell'umanità (ammesso che "umanità" significhi davvero qualcosa).    

Stuck


Ispirato ad un inquietante fatto di cronaca realmente avvenuto, la pellicola vede un'infermiera mettere involontariamente sotto un uomo con la macchina. Il tizio, però, rimane incastrato nel suo parabrezza e, per una serie di fortuite casualità, la donna riesce a portarlo del tutto indisturbata nel suo garage... da qui un gioco psicologico sul che cosa fare: uccidere o liberare l'uomo, ormai ferito e sanguinante? Stuart Gordon (regista di Re-Animator) ha confezionato un buon thriller, condito da sesso e violenza e che merita indubbiamente la visione da parte di appassionati e non.

Soldi sporchi


Film di Sam Raimi. Due fratelli trovano una borsa piena di soldi sul luogo di un misterioso incidente aereo. Da qui una serie di piani, all'apparenza semplici, per tenersi i soldi (da cui il titolo originale "A simple plan"), porterà allo sfaldamento della quiete famigliare e ad un finale cupo e pessimista. Per atmosfera e plot narrativo, non può che ricordare a tutti la serie "Breaking Bad" (che secondo me ha attinto a piene mani dal film in questione), che quindi dovrebbe invogliare gli appassionati ad una visione; qualora così non fosse, recuperatelo lo stesso, perché si tratta davvero di un grande film, e ancora una volta Raimi mostra tutta la sua bravura di regista e narratore.  


domenica 24 maggio 2015

Alcune preview dai miei lavori

Uff... ormai il primo albo di Caged Birds è agli sgoccioli (ma quante volte l'avrò detto? Riuscite a contarle?), e comincio a chiedermi come sarà la ricezione negli States (nonostante non sappia nemmeno se sarò ricontattato per il secondo volume)... spero che la critica non mi faccia a pezzi sul lato disegno... non molto, almeno.
In ogni caso, vi mostro un paio di anticipazioni, così che vi facciate un'idea più ampia del mio lavoro... devo ammettere che non vedo l'ora di vederle colorate! Mi chiedo che tipo di effetti saranno inseriti...







Sì... ci sono un bel po' di scene bollenti!

Che ne pensate?

Per quanto riguarda le altre cose a cui sto lavorando (o meglio, a cui VORREI lavorare), qualcosa si muove... più o meno.
Un utente mi aveva chiesto, ad esempio, che fine avesse fatto "Il Monaco": purtroppo, dato che Caged Birds mi sta tenendo molto impegnato, ho dovuto "quasi" interromperlo; difatti, non sono riuscito nemmeno a mandare la seconda storia su "Sbam!". Ciò non vuol dire che non proceda: ho dovuto ovviamente diluire i tempi e dare la precedenza ad altro... comunque Il Monaco tornerà... vedere per credere!



Non solo... nel (poco) tempo libero che mi è rimasto ho cominciato anche a lavorare a "Zero", progetto che faceva parte del piccolo sondaggio a cui vi chiesi di partecipare (qui). Ricordate? Dato che Zero è in cima alla lista delle vostre preferenze, ho deciso di mettervi mano. Qui potete ammirare qualcosina! Purtroppo è ancora allo stato intermedio, come potete notare voi stessi.




 Vi siete fatti un'idea di Zero, attraverso la vignetta qui postata? Sì? No? Boh?

Insieme a Zero, avete espresso molto interesse anche verso "l'adattamento" (adattamento fino a un certo punto, dato che per il resto mi prenderò molte libertà creative) a fumetti sulla vicenda del Mostro di Firenze. Qualcosa si sta muovendo anche in quella direzione, dato che sembra che il disegnatore si sia finalmente deciso a lavorarci (quando avrà finito alcune cose che al momento lo tengono impegnato). Spero che non mi prenda in giro, perché ci tengo molto. Beh, vedremo!

E con questo è tutto! Grazie per l'attenzione! Alla prossima, giovani! Vi amo! :)

domenica 17 maggio 2015

Mad Max: Fury Road - Le mie impressioni

Ormai ne parlano tutti maggiori critici... e ne parlano tutti bene. Tutti sono d'accordo che il nuovo Mad Max è un film pazzescamente dinamico e interessante, che funziona su tutti i fronti.. ma lo è davvero? Questa pellicola è davvero così bella? Sì, lo è... prendete tutte le cose buone della trilogia precedente e rendetele ancora migliori e quello che avrete sarà appunto "Mad Max: Fury Road", un'autentica brillantissima perla in un mare di qualunquismo cinematografico.


Domandona: per vederlo occorre conoscere i tre film precedenti? Nì. Come avevo già auspicato, Il film è sia un riavvio che un quarto capitolo (più il secondo che il primo) e nell'incipit getta il protagonista, Max Rockatansky, già nel pieno dell'azione: questi viene infatti catturato, pestato, sbarbato e utilizzato come sacca di sangue (!) dai feroci barbari pelati motorizzati, guidati dal villain Immortan Joe. Da questo inizio si snoda la vicenda che porterà Max a scortare, insieme a Furiosa (una furiosissima Charlize Theron), le mogli di Joe lontane dalle sue stesse grinfie. Vi basterà davvero poco per fare "amicizia" col devastato mondo post-apocalittico di Fury Road e venirne rapiti.
La trama è semplicissima e diretta, con dialoghi ridotti all'osso, ma ugualmente credibili, perché credibili sono i personaggi e credibile è il mondo che li circonda. Sono tutti in lotta con tutti: alleati (soprattutto all'inizio), più per tornaconto personale che per spirito di compassione. Ci si crede davvero che quel genere di cose possano accadere in un ipotetico futuro come quello rappresentato.
Il personaggio più bello in assoluto, infatti, è proprio Furiosa, probabilmente la vera protagonista della pellicola, dato che Max, per certi versi, funge un po' da narratore. Charlize Theron mostra una tale intensità nella sua recitazione, che basta uno sguardo per percepire le emozioni di questa "imperatrice" delle sabbie. Le idee visive e narrative sono geniali e deliranti (Max sacca di sangue, Immortan Joe e la sua strana maschera, i figli deformi, i chitarristi che sparano fuoco sui convogli dello stesso Joe), e contengono una freschezza di fondo rara di questi tempi. come anche il design di tutti i personaggi che tende ancora di più a caratterizzare (in modo folle, ovviamente) la pellicola.
Le sequenze d'azione sono eccezionali, coerenti e serratissime, oltre che finalmente riprese (quasi) dal vivo: ti sembra davvero sentire il rombo dei motori o la puzza di benzina o il vento tra i capelli... ti sembra davvero di stare lì, alla guida di uno di quei veicoli pazzeschi, tra quei barbari motorizzati, pronto a mietere sangue! Yeah!   
Che cosa posso dire? Io adoro questo film! Il cinema odierno, cosparso di invadente CGI, dialogoni e spiegoni che vorrebbero talvolta elevare vanamente una pellicola già vuota di suo, aveva dannatamente bisogno di un'opera cinematografica come questa, con una qualità tanto pungente. Aveva dannatamente bisogno del ritorno di un maestro come George Miller. Il cinema ne sentiva davvero la mancanza. Lunga vita a Miller. Lunga vita a Mad Max. Io sono molto contento. E voi? Voi cosa state aspettando? Forza, fiondatevi al cinema, correte oltre la sfera del tuono! (cit.)

Piccola Curiosità: l'attore che interpreta Immortan Joe, Hugh Keays-Byrne, interpretava già il cattivo Toecutter nel primo film della trilogia originale.

sabato 9 maggio 2015

Fumetti che consiglio 2

In questi mesi ho la faccia di Mathieu Amalric sempre davanti agli occhi... accendo la televisione ieri, e mi becco pure una sua intervista...

Detto ciò, via ai consigli fumettistici (qui gli arretrati)

Brendon - Noi siamo leggenda


Mi sarebbe sempre piaciuto disegnare Brendon. Una volta, quando le porte della Bonelli mi furono già chiuse, io, di coccio, provai a mostrare comunque alcune miei lavori a Chiaverotti... il quale non le trovò eccezionali (ma va bene lo stesso così). Dal canto mio, posso dire che talvolta, lo stesso Chiaverotti, abbia scritto davvero delle cose un po' deludenti su Brendon, con storie senza il minimo nesso logico, dove alla fine non tornava quasi mai niente... ma a volte è riuscito a tirar fuori anche delle piccole perle, e una di queste è lo speciale "Noi siamo leggenda", disegnato dal sempre grande Peppone Ricciardi. La trama vede Brendon incaricato di catturare un pericoloso assassino, fuggito da un centro ricerche, chiamato Slaughter Dog: si tratta di un colosso alto due metri, ricoperto di una corazza (quasi) indistruttibile, e immune persino ai proiettili. Il gigante è alla ricerca di coloro che anni prima lo catturarono, un'impavida squadra di mercenari, ormai allo sbando e distrutti dai fallimenti delle loro vite. La vendetta di Slaughter Dog comincerà a compiersi pian piano, fino a quando i pochi rimasti, non dovranno allearsi con lo stesso Brendon per sventare la minaccia. La storia regge fino alla fine delle 160 pagine, alternandosi tra passato e presente, al fine di caratterizzare i personaggi presenti e giustificare le loro motivazioni (compreso il cattivo, Slaughter Dog, che risulta essere solo il prodotto di un padre malato, che lo seppelliva vivo per punirlo); inoltre, il colpo di scena finale è ben pensato e per me all'epoca fu davvero inaspettato. Il punto di forza, risiede anche nel disegno di Giuseppe, maniacalmente ultra-dettagliato (ci si può davvero perdere gli occhi), con edifici costruiti divinamente, e personaggi anatomicamente perfetti... la realizzazione delle tavole lo tenne infatti impegnato per quasi tre anni, tempo assurdo, se si pensa che la tempistica in Bonelli dovrebbe essere di 7-8 mesi per albo, massimo un anno per gli speciali (ma dopotutto anche il grande Magnus ci mise 7 anni per realizzare il suo Texone).      

Family Compo



L'autore di questo delizioso manga è Tsukasa Hojo, creatore di "City Hunter" e "Occhi di gatto". Al contrario delle due precedenti opere già citate, non ci troviamo davanti ad un fumetto dai connotati action, bensì su una sorta di commedia degli equivoci. 
Masahiko Yanagiba è un ventenne scapestrato solo al mondo (il babbo e la mamma sono morti da tempo) e senza un soldo in tasca. Un giorno, alla sua pota, si presenta sua zia Yukari, moglie dello zio Sora, fratello di sua madre, con cui quest'ultima aveva da tempo rotto i rapporti. Yukari gli offre di andare ad abitare da loro, e di stare insieme come una vera famiglia. Sebbene Masahiko non avesse mai davvero conosciuto gli zii, accetta di buon grado, allettato anche dall'idea di poter frequentare così l'università, senza doversi preoccupare delle spese. Giunto a casa, scopre che i due hanno anche una figlia, Shion, poco più piccola di lui, che si rivela essere un vero peperino e da cui si sente subito attratto. Purtroppo, però, scopre anche in modo traumatico il segreto della famiglia: Sora e Yukari sono una coppia invertita... dei travestiti! Non è Sora (che è una donna, nonostante i lineamenti mascolini) ad essere il fratello della madre, ma Yukari (che è un uomo, sebbene abbia lineamenti femminili)! Sebbene inizialmente perplesso (anche dal fatto di non sapere realmente quale sia il sesso della cugina, che potrebbe avere le stesse tendenze dei genitori), Masahiko accetta di abitare con loro. Questa decisione lo introdurrà ad una serie di situazioni ora grottesche, ora comiche, ora drammatiche (ma sempre raccontante con gusto e tatto), che mineranno la sua identità sessuale, ma che cambierà anche il suo modo di rapportarsi con gli altri, e di essere meno critico nelle scelte di vita di determinate persone. Un vero gioiellino, che qui in Italia non ha avuto molto successo, ma che vale la pena recuperare (sono solo 14 volumi).  

Scorpione Rosso


Scorpione Rosso è un fumetto cinese, che fu pubblicato dalla Jade anni fa. La narrazione si rifà sia alle storie dei supereroi americani (e un po' quelli giapponesi della Tatsunoko), che alle storie di fantascienza horrorifica, sulla scia di Alien e Predator. 
La trama è semplice: in un futuro imprecisato due alieni discendono sulla terra e, senza un motivo apparente, cominciano a battersi a colpi di spada, sotto gli occhi esterrefatti della popolazione. Periscono entrambi, decapitandosi reciprocamente. I loro corpi (insieme ai frammenti delle loro spade) vengono recuperati dal governo, che chiede al dottor Tai di studiarli. Il dottore, conscio delle potenzialità del DNA dei due esseri, decide di mischiarlo con quello degli insetti per stabilizzarlo e di sperimentarne gli effetti sui pericolosi carcerati di un penitenziario, al fine di creare un uomo dalle capacità superiori. L'esperimento va a buon fine, o quasi... perché i carcerati vengono trasformati in mostri dall'aspetto d'insetto (e per questo denominati "insettoidi") che, seppur mantenendo le loro facoltà mentali, diventano molto aggressivi (cosa che unità ad un paio di serial killer nel mucchio certo non va bene). Grazie alle loro nuove abilità, fuggono dall'istituto di ricerca, trucidando chiunque gli capiti a tiro. Liberi, gli insettoidi scoprono di poter essere in grado di riacquistare, solo apparentemente (le loro abilità non cambiano), la loro forma umana, mimetizzandosi tra gli umani. Ma è proprio a questo punto che facciamo la conoscenza di Jilang Tai, figlio del dottor Tai: si tratta di un giovane scapestrato, arrogante e incosciente, dedito alla frequentazione di belle ragazze e alle corse in macchina illegali. Quando suo padre viene attaccato e ucciso dagli insettoidi (che vogliono impadronirsi del DNA alieno rimanente), Jilang medita vendetta. Il genitore, tramite una registrazione effettuata prima dell'attacco, chiede al figlio un sacrificio immane: quello di iniettarsi il DNA rimanente insieme a quello di uno degli insetti più forti in circolazione: un coleottero massacratore, al fine di distruggere gli altri insettoidi, ponendo fine a questa minaccia e rimediando così ai suoi errori. Il giovane decide di soddisfare le ultime volontà del padre, ma, braccato dagli stessi mostri, finisce punto da un grosso scorpione. Costretto ad iniettarsi il DNA per non soccombere al veleno dell'animale, nel suo corpo avviene una mutazione, che lo tramuta in un aracnoide, conosciuto appunto come Scorpione Rosso. Da qui la sua continua battaglia contro gli insettoidi, senza esclusioni di colpi e di cliffhanger. 
la trama è davvero avvincente, e, nonostante i temi proposti, si tratta comunque di un fumetto per adulti: non mancano scene di sesso, e sequenze disturbanti... uno degli insettoidi, Zanzara Striata, essendo stato un sadico serial killer, si lascia talvolta andare ancora ad atti bestiali, uccidendo giovani donne, e divorandone le carni. I personaggi sono davvero tutti tratteggiati con maestria. 
Unica nota dolente: i disegni. Non che siano brutti, ci mancherebbe altro... solo che ci si accorge ben presto che la maggior parte delle vignette sono purtroppo ricalcate da un fumetto molto più famoso... quel Sanctuary di Buronon e Ryoichi Ikegami. Non sarà difficile individuare posture ed espressioni, palesemente scopiazzate dai disegni di Ikegami. Almeno il vantaggio, è che tutti gli albi sono a colori. In ogni caso, visto la solidità della storia, vale la pena recuperalo.

From Hell


Ispirato alle sanguinose vicende avvenute nel 1888 a Londra. Il genio di Alan Moore realizza un fumetto tagliente ed esplicito, rappresentato attraverso il tratto nervoso di Eddie Campbell (scene di sesso e di sangue raccontante con dovizia di particolari). Ciò che per William Gull, massone e medico di corte, comincia come una missione per nascondere la presenza di un bastardo reale, figlio illegittimo del principe Alberto Vittorio, si trasforma in una catena di violenti delitti seriali, che concorreranno ad alimentare la fama del diabolico Jack lo squartatore. Il titolo proviene dall'intestazione di una delle lettere che Jack era sovente mandare alla polizia. In questo caso non mi sono dilungato troppo, ma è anche vero che un capolavoro del calibro di From Hell lo conoscono quasi tutti... sarebbe strano se non l'aveste mai letto.    

Le aquile di Roma


Fumetto francese del grande Enrico Marini. 
Marco Valerio Falco, figlio di un grande generale romano, ormai in declino e caduto nel dimenticatoio, è costretto a fare amicizia con Ermanamer, erede di un principe germanico, giunto a Roma come "riscatto", per la sottomissione del padre all'impero romano. Eppure, nonostante le differenze, i due diverranno grandi amici, condividendo esperienze sessuali con giovani servette, amori e lotte al fronte. Tutto cambia quando Marco s'innamora della figlia di un senatore, e Ermanamer ritorna in patria, riprendendo il suo posto tra i germanici, e aizzandoli contro i romani. Ciò metterà l'uno contro l'altro i due amici di un tempo, in una guerra in cui sono sempre i politicanti a fare da padroni.
La storia è scritta benissimo, i disegni di Marini sono fantastici, e la colorazione aggiunge vitalità ad un tratto già bello di suo, Se vi piace la "storia" con "S" maiuscola, raccontata però senza mezzi termini, allora questo fumetto fa per voi.      

domenica 3 maggio 2015

The Avengers: Age of Ultron - Le mie impressioni

"Sto proprio invecchiando", queste erano le parole che mi balenavano in testa mentre al cinema guardavo il solito Hulk fracassare qualcosa per l'ennesima volta, coadiuvato dai suoi "super-amici". "Sto invecchiando, e questa roba mi sembra tutta uguale a tanta che ho già visto e stravisto", pensavo ancora... sì, perché The Avengers: Age of Ultron è praticamente identico all'Uomo D'acciaio, che a sua volta era uguale al primo The Avengers, con la differenza che Whedon ha strutturato i suoi film in maniera nettamente più funzionale, rispetto a Snyder (speriamo che si redima con Batman V Superman).
Parliamoci chiaro, a me piace questa roba, la trovo figa: se mi fate esplodere qualcosa tra mille effetti speciali mi rendete felice, anche perché prendo questi film per quello che sono (ecco perché non mi fanno così schifo nemmeno i "Transformers" di Bay, a patto che qualcuno gli spieghi come si usano gli zoom, o l'ultimo film dei Cavalieri dello Zodiaco), ma mi rendo anche conto che non mi potranno mai dare nulla di effettivamente nuovo... sono supereroi, sono tizi in calzamaglia, e l'unica cosa che hanno in testa è salvare il mondo e il plot è sempre quello (quasi come un episodio di Dragon Ball): 
1) Arriva il cattivo
2) Vuole distruggere il mondo (o gettarlo nel caos)
3) Gli eroi si uniscono per sconfiggerlo
4) Super mega battaglia finale con palazzi che vengono distrutti e perdite di vite immani
5) Cattivo sconfitto
6) Eroi vittoriosi con finale a tarallucci e vino
Buon Dio, che due zebedei... Cronenberg aveva dannatamente ragione! 
Almeno, vedere la cosa in questo modo mi dà un vantaggio: posso essere oggettivo.



Cominciamo col dire che il tanto sponsorizzato super arci-nemico del film, Ultron, è abbastanza debole (nonostante i tanti nerd si siano fatti per mesi le seghe sulla voce originale di Spader), con una caratterizzazione abbastanza standard, che non va oltre il Bullseye del Daredevil con Affleck (giusto per farvi capire). Inoltre mi è sembrato che la sua presenza fosse solo un pretesto per giustificare l'entrata in scena di Visione. Almeno le interazioni tra i protagonisti sono rese benissimo (ma questo è sempre stato il punto forte di Whedon): ogni personaggio in scena s'incastra (quasi) alla perfezione con l'altro, dando vita anche alle solite gag demenziali abbastanza riuscite. Stavolta si è anche deciso di dare un background maggiore a Occhio di Falco (forse anche per la crescente fama di Jeremy Renner), e accennare ad una lieve storia d'amore tra Bruce Banner e Black Widow (relazione tra l'altro... già "accennata" in una porno parodia... Whedon, vecchio marpione!). Le interpretazioni degli attori sono ottime, il doppiaggio italiano pure, e tra le new entry c'è la Olsen nei panni di Scarlet... e con questo ho detto tutto. 
In sintesi si tratta di una pellicola che non si discosta tanto dalle precedenti, né le migliora: non è rivoluzionario e non aggiunge nulla di nuovo, pur rimanendo comunque un buon film d'intrattenimento... due ore filate di tizi che si picchiano tra mille esplosioni sono sempre una festa per gli occhi (soprattutto i miei), ma lì rimane, non si eleverà mai, e come per tanti film di supereroi, tra qualche giorno me ne sarà già dimenticato (senza contare che avrò anche dimenticato quello che ho scritto in questo momento)...   
Se dovessi dare un voto? Un 7... e guardate che per me il primo era da 9.