venerdì 31 luglio 2015

Io e il mondo dei doppiatori

Più passa il tempo, più mi rendo conto che forse avrei potuto (e magari voluto) fare anche altro nella mia piccola vita... persino il muratore, che è indubbiamente una "fatica" più costruttiva e utile... là, immaginatevi che belle pareti tiravo su, con un po' di stucco, un po' di legno e qualche mattone; e sai che fisico che mi usciva, con tutte le vanghe che mi avrebbero fatto trasportare di qua e di là!
Ho tante di quelle passioni, talmente brucianti, che i miei interessi sono sempre messi a dura prova: la mia passione segreta, che ormai per molti non è più così segreta, è il doppiaggio... sì, mi sarebbe piaciuto fare anche il doppiatore! Lo so, la voce nei miei video non è così invitante, con quel tono piatto e un po' inespressivo, ma solitamente non è così: la mia vera voce, quando sono in vena, è decisamente più squillante e in tempi remoti - e anche meno sospetti - ero solito inserire su youtube alcune prove di doppiaggio fatte da me, e non erano male... infatti ricevevo da parecchi canali proposte di collaborazione per doppiare quell'episodio giapponese di non so che cosa, o quel film mai arrivato in Italia... proposte che declinavo molto celermente, anche perché i miei video erano ripresi col cellulare, in quanto non ho mai posseduto (e tutt'ora che scrivo non posseggo) attrezzature professionali per la registrazione della voce... e onestamente quelli che mi contattavano erano davvero dei fenomeni, e sinceramente non mi andava di sfigurare di fronte alla loro bravura.

In ogni caso, e di questo non tutti ne sono a conoscenza, spinto dalla mia passione, ho collaborato per diverso tempo con Antonio Genna, il fondatore del rinomato (e importantissimo a livello nazionale) portale "Il mondo dei doppiatori", aiutandolo proprio nella stesura delle schede del doppiaggio.
Molte pagine del sito di Antonio sono state redatte da me (note comprese), senza contare le correzioni e le aggiunte alle singole schede dei doppiatori e non... vi posto un paio di quelle che ricordo a cui ho collaborato:

Berserk
Baghi
Spriggan
The Amazing Spider-man (videogioco)
Demon City Shinjuku
Assassin's Creed III
Resident Evil 6

E poi ci sono quelle in cui vengo esplicitamente citato:

Crying Freeman
DmC Devil May Cry
Akira

Prima di andare avanti ci tengo ad aprire una parentesi su Akira - dopo anni ci sono finalmente arrivato, frutto di ardue (e talvolta fortuite) ricerche: il dott. Onishi non è assolutamente doppiato dal compianto Valerio Ruggeri, ma da Manlio Guardabassi... per favore, fatelo presente a chi di dovere, grazie - chiusa parentesi.

La mia collaborazione con Antonio, però, non si fermò solo alle schede, ma ci mettemmo d'accordo anche per un totale restyle grafico dei loghi del sito...

Per farla breve, fui io stesso a propormi, facendogli vedere un paio dei miei lavori; fu a quel punto che Antonio decise di commissionarmi quest'incarico, da cui io, per inciso, disposi di non percepire assolutamente nulla: per me fu uno svago e un divertimento e preferii dirgli che la faccenda, per quanto mi riguardava, era completamente gratuita. Ovviamente Antonio ne fu ben felice...
Secondo le sue specifiche, avrei dovuto realizzare dei loghi che differenziassero tutte le aree del sito (o forse fui io a proporre questa idea? Non lo ricordo più, rammento solo che discutemmo tantissimo della cosa). In ogni caso, su sua specifica richiesta, mi fu consigliato di ispirarmi in buona parte allo stile dei loghi originali.

Quelli che sto per mostrarvi qui per la prima volta sono un'anteprima assoluta... nessuno li ha mai visionati prima d'ora, a parte Antonio, ovviamente.



Sebbene non siano mai stati utilizzati, ci tengo a ribadire che questi loghi furono tutti approvati e lo stesso Antonio ne fu entusiasta fin dall'inizio.
A seguire invece un paio di loghi scartati perché furono reputati troppo elaborati, ovvero il logo per la sezione videogames, e una primissima versione della "zona cinema"

Quando gli inviai gli ultimi loghi, cominciammo a sentirci sempre più sporadicamente: io in quel periodo stavo poco bene (come ho sempre ribadito sono un lunatico cronico, affetto da sbalzi depressivi) e poco dopo fui assorbito da altri progetti... nonostante ciò ci ripromettemmo di sentirci presto, appena entrambi avremmo sistemato un paio di cose... inutile dire che non accadde e ognuno andò per la sua strada.
A volte penso ancora che sia un peccato che i loghi da me realizzati non vennero utilizzati, ma dopotutto mi sembra anche giusto: non riuscii a finirli tutti e quindi non avrebbe avuto senso. Chissà, magari quando un giorno sarò più libero, potrei ricontattarlo e terminare finalmente il lavoro... mi piacerebbe!

Ciaoz

P.S. in questi giorni è venuto a mancare il grande Gigi Angelillo... se questo nome non vi dice niente, sappiate invece che molti di voi ci sono cresciuti con le sue corde vocali: era la voce dell'alieno Alf e di Zio Paperone (prima che questi fosse doppiato dal meno aderente  Giorgio Lopez)! Ciao, zione! Mi mancherà la tua voce!

mercoledì 29 luglio 2015

Gli inquilini

La mia testa non ha un affitto tanto caro, infatti ci sono venuti ad abitare alcuni minuscoli esserini: uno di questi si chiama Coscienza.
Coscienza è quello che, lo ammetto, mi piace di meno: è arrogante, saccente, un vero presuntuoso. Si nasconde dietro un'aria di perbenismo, spacciando ipocritamente le sue finte qualità per verità assolute. Coscienza è anche quello più rumoroso, non mi lascia mai dormire, sferza il mio cervello attraverso insicurezze e sentimentalismi non del tutto veritieri.
No, decisamente non mi piace.
L'altro inquilino è Follia che, sebbene a volte sembri presentarmi idee bislacche, prive di qualsivoglia giudizio assennato, diventa invece la mia ancora di salvezza e soprattutto un amico sincero: mi sono reso conto di quanto sia profondo Follia, persuasivo e logico anche nei suoi ragionamenti apparentemente più pericolosi. E forse è per questo che Coscienza lo reputa una minaccia, forse ne è invidioso. Questi due non fanno altro che litigare, e talora le loro discussioni producono anche idee interessanti (se non geniali), ma il più delle volte favoriscono il caos e la confusione... quando hanno smesso di azzuffarsi, per quanto mi sia difficile, da bravo padrone di casa mi tocca sempre rimettere tutto in ordine.
Fortunatamente, però, ho un altro inquilino a darmi una mano, con questi due.
Un terzo incomodo, se vogliamo, in grado di mediare tra i contendenti citati... e pensare che spesso e volentieri ci dimentichiamo di lui, nonostante sia così importante: il Buon Senso...

martedì 14 luglio 2015

Le citazioni dei fumetti

Quanto è sottile la linea che divide il plagio dalla citazione? Questa domanda ricorre spesso nel mondo del fumetto e in effetti ancora non ha una risposta. Molti autori sono stati "beccati" spesso a copiare da questa o quella foto. Nulla di male, dico io, i riferimenti fotografici sono essenziali... non puoi disegnare un phone e farlo passare per una pistola, dove sta il problema, quindi? Il problema è quando si copia in modo selvaggio il disegno di qualcun altro, e non certo per ispirazione. Questa cosa avviene solitamente all'inizio della propria carriera, perché si è acerbi e si vuole imparare, ma ci sono stati professionisti che, spinti forse dall'eccessivo zelo, hanno scopiazzato intere tavole di altri autori: sono lampanti il caso di Ferrario per le cronache del mondo emerso, il quale ricalcò le illustrazioni di Miyazaki e quello di Paolo di Clemente, su Nathan Never con i disegni ricalcati da quelli di Jim Lee, creando bufere e crociate spietate, talvolta capeggiate anche da gente che avrebbe dovuto almeno avere la bontà di restare in un religiosissimo silenzio e recitare un paio di Ave Maria.
Ovviamente questo tipo di operazioni non si limita certo ai soli disegni, quando anche alle sceneggiature... non potrò mai scordare la storia di Napoleone, che era praticamente l'adattamento a fumetti del film "Spider" di Cronenberg (tra l'altro regista citato fino alla nausea, insieme a Coppola, da Chiaverotti in Brendon  "Gloria alla nuova Carne", "L'orrore, l'orrore!").
Per molti, la copiatura, o la citazione (ricordate sempre la sottile linea), avviene anche attraverso una sorta di rielaborazione, presentando talvolta cose più o meno originali.
Molti fumetti che ho letto, e che ho amato, scopiazzavano a mani basse da fonti antecedenti. Ciò si trasforma anche quasi in un gioco tra l'autore e il lettore (un po' come la firma nascosta di Claudio Castellini): il famoso "cerca la citazione"!
Andremo ora ad analizzare alcune di queste "rielaborazioni".

Prendiamo ad esame Berserk, fumetto infinito, che non leggo più da una vita, che però è un calderone di suggestioni che Miura ha buttato nel mezzo senza ragionarci troppo.
L'autore ha attinto a piene mani da film, libri, dipinti, sebbene poi nelle saghe successive ci sia entrato anche One Piece e il signore degli anelli... quando uno è alla frutta (ma cazzo, possibile che se lo finisci, non hai idee per un altro manga?)...

Il guerriero Guts, completamente vestito di nero (e mantello foderato di rosso), che ritorna in città, in cerca di vendetta, con tanto di spadone e balestra a ripetizione, seguito da un petulante compagno di viaggio (che egli stesso ha salvato da un'aggressione) ha echi lontani nel personaggio di Etienne Navarre, protagonista del Lady Hawke di Richard Donner e interpretato da Rutger Hauer.


Esattamente come Navarre, Guts ha una maledizione che si sviluppa al calar delle tenebre (uno viene tramutato in un lupo, l'altro perseguitato dagli spiriti) ed entrambi i protagonisti combattono per poter riabbracciare la propria amata. Ricordate inoltre, che nel film, i personaggi attendono con impazienza un'eclissi solare, perché durante l'eclissi sarebbe avvenuto qualcosa di "magico"? E in Berserk, quale fenomeno astronomico congiunge il mondo degli spiriti con quello dei vivi? Esatto...
In realtà anche l'elmo che Guts porta da ragazzo, nella squadra dei falchi, è una rielaborazione di quello di Navarre.



L'atmosfera che si respira, però, è quella di un medioevo violento e  realistico, e ciò riporta al film "L'amore e il sangue" di Paul Verhoeven. In una sequenza della pellicola c'è un grosso albero degli impiccati praticamente identico a quello dove viene trovato Guts ancora neonato; inoltre ci sono echi di sequenze, come lo stupro della bella di turno, o le torture inflitte al protagonista, che sono riscontrabili anche nell'opera di Miura. Lo stesso Martin (interpretato ancora da Rutger Hauer), con il suo carisma, ricorda un po' la nemesi del guerriero nero, Griffith.
Proprio l'elmo di Griffith, quello a forma di falco, è palesemente ripreso da quello del protagonista del film "Il fantasma del palcoscenico", di Brian De palma



I 5 della mano di Dio, invece, sono ovviamente ispirati ai celebri cenobiti di Hellraiser.





Il design è sputato, con tutte quelle armature gommose e tutine attillate in lattice, che farebbero la felicità di un qualunque appassionato fetish.

Boid, il capo, ad esempio, è...



Urbick è preso dal cenobita "Butterball"



Anche la maniera per evocarli è molto simile a quella di Hellraiser: il behelith, ha le stesse funzioni del cubo del film, ovvero, tramite una determinata combinazione, aprire una porta su un'altra dimensione, dalla quale fuoriescono demoni che in un caso possono donarti molto potere, nell'altro tanta sofferenza...




Chiudendo Berserk, passiamo al manga che è riuscito a costruire tutto il suo background visivo attraverso una serie di film ormai leggendari: mi sto ovviamente riferendo ad "Hokuto No Ken", il quale deve ringraziare tantissimo Mad Max... se il post atomico è pieno di culturisti con la cresta, il merito è in realtà suo. Lo stesso Ken indossa un vestito identico a quello di Max Rockatansky


Molti banditi sono praticamente ripresi dal barbaro Wez, che ha effettivamente ispirato almeno due dei nemici di Ken: Zeta e il fante di Spade.


Jaggy, il fratello di Ken, sembra ispirato invece a Lord Humungus, sebbene Hara avesse affermato in più occasioni come la maschera fosse un omaggio a Darth Vader di Star Wars... mah... se ne è convinto lui...





Max ha chiaramente ispirato anche il mondo del bonellide Brendon di Claudio Chiaverotti... e non solo quello: date un'occhiata al fucile a canne mozze del protagonista (che ancora non capisco perché l'autore si ostini a chiamare pistola... boh)



Ma c'è anche un altro fumetto di Hara, che ha attinto dalla cinematografia americana di fantascienza; si tratta di Cyber Blue, manga in questo caso palesemente ispirato a due film di Paul Verhoeven: "Robocop" e "Atto di forza" (a quanto pare Verhoeven va forte in Giappone).



La storia è ambientata su di un pianeta alieno, colonizzato però da esseri umani, fuggiti dalla terra per non ricordo più quale motivo: l'atmosfera è inquinata e non permette ai nativi di sopravvivere e respirare adeguatamente, senza contare l'aumento smisurato della delinquenza. Molti coloni bramano di poter tornare sulla terra, ma il biglietto per uno shuttle è troppo costoso e fuori dalla portata dei più poveri. Fra questi c'è Blue, un diciassettenne che verrà eliminato da una banda di criminali capeggiata da un sergente corrotto della polizia. Il modo in cui Blue viene ucciso è praticamente identico a quello in cui perde la vita Murphy in Robocop... gli salta via persino il braccio.



Destino vuole che un robot, Fatsie, praticamente identico a R2 di Star Wars, riporti in vita il ragazzo, trasformandolo in un cyborg... da qui, il giovane andrà in cerca dei suoi aguzzini, diviso a metà tra due nature, quella umana e quella cibernetica. 

La storia prosegue mostrando temi tanto cari ad Hara, come l'amicizia lacrimosa (ma pur sempre virile) tra i protagonisti e villain tagliati con l'accetta.

Credo di poter chiudere la parentesi mangofila e passare agli albi francesi, dato che nel campo delle citazioni, il mio preferito rimane Giuseppe Ricciardi; Peppe ne ha fatto un'arte, e soprattutto un gioco: infatti quando gli chiesi se gli veniva richiesto esplicitamente di ricalcare un determinato modello per rappresentare un luogo o un personaggio, lui mi rispose negativamente, aggiungendo che si divertiva un casino a farlo, perché i videogiochi e i film alimentavano la sua creatività, spingendolo, in questo modo, a poter giocare con il lettore. Un gioco, che però, non piacque molto ad alcuni critici francesi, quando uscì il primo volume di Tenebre, dato che storsero un po' il naso davanti a quelle citazioni, definendole una mera copia.
Ricordo cosa mi disse Giuseppe al riguardo: “I francesi su questa cosa mi hanno criticato molto, ma poi i disegni gli son piaciuti lo stesso e mi hanno dato pure un premio come miglior artista esordiente... peccato che io faccia questo mestiere già da almeno 10 anni!”

Ma vediamole le citazioni grafiche di Tenebre (che ricordo potete trovare editato dalla Mondadori):

Abbiamo l'angelo della morte di Hellboy



Cosa c'è lì all'orizzonte?



Acri di Assassin's Creed



Heath Ledger



E Godzilla



In verità si potrebbe continuare all'infinito e non solo su Tenebre:

Ad esempio Nicholas D. Wolfwood di "Trigun" sta al Django di Corbucci (la croce piena di armi rimanda un po' alla bara con la mitragliatrice), come "Il re leone" della Disney sta al Kimba di Tezuka (anche se loro dicono di no... ma chi ci crede...); curiosità: lo stesso Tezuka ha, a più riprese, affermato di essersi ispirato ai classici disneyani per il suo stile... vedete, tutto torna!

Gli autori si copiano tra di loro dall'alba dei tempi, è un dato di fatto: persino Caravaggio copiò la mano della "Genesi" di Michelangelo Buonarroti nel suo dipinto "Vocazione di San Matteo". Viviamo gli uni negli altri e viceversa, intimamente legati, così da stimolarci a vicenda. Forse a volte ci perdiamo, altre ci ritroviamo. Uhm... sto ancora cercando di capire se è una buona o cattiva cosa. Il lato positivo, però, è che così, le opere non muoiono mai davvero, e questo è bello.


venerdì 10 luglio 2015

Terminator Genisys - Le mie impressioni

Avevo, credo, 7 o 8 anni quando ho visto per la prima volta uno dei film di Terminator: si trattava del secondo capitolo, quello con il T-800 buono, ed era su una vecchia cassetta farlocca comprata da una bancarella chissà dove. Bei tempi e tanta ingenuità... credevo pure che il T-1000 che si squagliava fosse vero, che un tizio fosse davvero in grado di fare quella roba, ma scusatemi, ero bimbino, non sapevo manco cosa fosse la CGI, e forse, come me, non lo sapeva quasi nessuno: era l'inizio dell'era dei computer e quella roba era davvero FANTASCIENZA.
Il primo l'ho visto solo in seguito, qualche anno dopo, anche se già sapevo della sua esistenza, ma mi metteva troppa paura: era decisamente molto più violento e a forti tinte horror.
Quei due primi film erano diretti da James Cameron, che ne scrisse anche la sceneggiatura e creò i personaggi di Sarah Connor, di suo figlio John, capo della resistenza contro le macchine, e, ovviamente, del letale Terminator, consegnando al cinema delle pellicole mitiche, elevate col tempo a status di cult.
Qualche anno più tardi (beh, parecchi anni più tardi) venne prodotto un terzo capitolo, diretto da Jonathan Mostow e intitolato "Le macchine ribelli": un film "stanco" (ma che potrei definire in ben altro modo), che non ho mai particolarmente amato (ma che ha un bel 70% di voti positivi su Rotten Tomatoes... mah...).
Al che fu il turno di "Terminator: Salvation" di McG, pellicola praticamente massacrata da tutti (ha anche causato la bancarotta della casa di produzione), ma che a me non sembrava poi così male, tant'è che m'era piaciuta più del terzo capitolo... io ero uno di quelli che aspettava il seguito di Salvation...

Invece, sorpresa, dopo tanti anni di attesa ci è toccato "Terminator: Genysis"...   

  
Il Genisys del titolo è un sistema operativo, attorno a cui, ovviamente, gira tutto il film, ma tranquilli, mi fermo qui, non ho voglia di anticiparvi nient'altro sulla trama.
In realtà immagino cosa cosa vi state chiedendo: ma questo film com'è? 
Risposta: "Terminator: Genisys" non è un brutto film, anzi, come qualsiasi altra pellicola odierna, in cui hanno speso miliardi, si lascia guardare fino alla fine... piuttosto è un film "sciocco"; si tratta, in sostanza, della fiera delle banalità, pieno di difetti (nella sceneggiatura, nei dialoghi, nella regia, e persino nella fisica degli oggetti riprodotti in CGI), e per quanto Schwarzy sembri convinto del contrario, qualcuno dovrebbe spiegargli che Salvation è ancora decisamente una spanna sopra.
Probabilmente, se questo film fosse stato diretto dal papà James Cameron (che al momento sta ancora fermo a contarsi i miliardi che ha incassato con Avatar qualche anno fa), sarebbe stato indubbiamente migliore; Cameron è in grado di far funzionare qualsiasi porcata gli si dà, perché attento alla struttura della storia e alla narrazione, invece la regia di Alan Taylor (quello del secondo Thor), è fin troppo televisiva, sgangherata, pilotata verso la solita gag che ormai ti aspetti (e che di conseguenza non ti fa ridere), o la solita battuta ad effetto che sai arriverà presto, quella che nella testa degli sceneggiatori vorrebbe dare un sapore epico al tutto. Questo, in sintesi, è il solito filmetto prodotto apposta per un pubblico di ragazzini urlanti e ciò ha portato ad un'estetizzazione visiva maggiore, quasi da videogioco, portando alla luce numerosi errori concettuali, che tolgono realismo alla vicenda: infatti, grazie a questa pellicola, sappiamo che i superstiti umani, in un ipotetico futuro in cui non dovrebbe essere facile reperire cibo, sono tutti in carne, muscolosi, praticamente uno più grosso dell'altro (e quasi non c'è distinzione fisica tra loro e i terminators)...

L'altro grande problema, poi, è la goffa selezione degli attori... a parte Schwarzy, non ne abbiamo uno, dico uno, che sia stato scelto in maniera oculata e che risulti aderente al ruolo assegnatogli. 
Rammento che Cameron era riuscito a trovare attori che, sebbene apparissero anche solo per pochi attimi sullo schermo, riuscivano ad essere credibili... basti pensare al suo John Connor adulto, che appare in Terminator 2 appena per pochi secondi


Il John Connor di Cameron ha un che di vissuto, stanco, preoccupato, scavato, con lo sguardo torvo ma fiero, velato da un pizzico di tristezza, come quello che si confà ad un capo e un guerriero, destinato a vivere in un'era di ristrettezza e di violenza. 

Quello di questo film ha un bel viso paffutello, contornato da cicatrici assolutamente fintissime, su cui troneggiano i dolci occhioni bonari di Jason Clarke, che non farebbe paura ad un barbapapà...



Ma il problema maggiore, per quanto mi riguarda, è Kyle Reese, che nel film originale era interpretato dal bravo Michael Biehn, che possedeva un fisico asciutto e mostrava un viso sofferto, emaciato, quasi da tossico, con una vistosa cicatrice sul mento. Gli occhi brillavano di una folle scintilla e lasciavano trasparire una vita vissuta in totale solitudine, nel dolore e nella paura. Non era affatto rassicurante. 


Il Kyle Reese del nuovo Terminator è un enorme bamboccione col faccione palestrato di Jay Courtney (l'amico biondo di Spartacus, e anche il figlio di John McClane), poco credibile nei panni di un guerriero che viene da un futuro devastato. Più che altro sembra uno passato un attimo dal barbiere, dopo aver fatto quattro salti in palestra.



Neanche Emilia Clarke è così esaltante nei panni di Sarah, che è stata resa una svampita, qui... ma su Emilia non mi pronuncio, sono un suo fan sin dalla prima stagione del trono di Spade... e i motivi sono tanti e sempre ben visibili... evito anche di pubblicare foto... dai, che si capisce...

Okay, ma Schwarzy, in effetti, come se l'è cavata? Come al solito, direi: con la sua superlativa inespressività, riesce sempre a dare vita a qualcosa di magico. In parole povere funziona, e riesce anche a strapparmi un sorriso quando abbozza quell'inquietante ghigno.
Eppure, volete sapere dove però la pellicola ha scatenato in me l'ilarità? Nel finale... e in tutto quello che viene dopo... 
Segnatevi questa battuta: "Upgradato"! Questa diventerà un meme...

Giunto alla fine delle mie impressioni, che voto gli do? Su un massimo di 10, diciamo che riesce a stento a rosicare la sufficienza... ma io perché sono un fan della serie... se voi non lo siete, togliete pure un punto...

P.S.
Durante i titoli di coda non alzatevi... c'è la solita scena finale nascosta, che lascia presagire altri 3 miliardi di sequel (ma tutto sommato i sequel s'intravedono già durante la visione della pellicola)... 

domenica 5 luglio 2015

Caged Birds - ultimi aggiornamenti

Ordunque, per la presentazione al San Diego Comicon, mi è stato mostrata una sorta di anteprima, di tutte le storie che saranno pubblicate dalle Belle Fe (C'è anche un fumetto biografico su Caravaggio, che promette molto bene), tra cui, ovviamente Caged Birds. Sebbene fossi inizialmente molto contento del colore dato alle mie tavole, in alcune credo che la palette utilizzata non abbia valorizzato al meglio il disegno, divenendo forse anche eccessiva. Ciò che mi ha fatto storcere maggiormente il naso è stato il trattamento riservato alla copertina, che vi posto qui.


L'idea del colore, qui dato, mi è parso totalmente superficiale, come non finito, incompleto... in una parola: piatto. Siccome la cover è la presentazione di un'opera, e deve risultare accattivante, per attirare il pubblico, non ero molto contento che andasse al San Diego Comicon in questo stato. Ho chiamato Ken e gli ho chiesto di poter mettere mano al colore e sistemare un po' di cose. La sua risposta è stata positiva, anche se mi ha detto che c'era poco tempo, così ho fatto il lavoro in un giorno...

Dopo i miei upgrade, la cover è diventata così


Già che c'ero ho rivisto anche il logo, rendendolo più elegante. A Ken l'ardua scelta su quale utilizzare; voi, però, che cosa ne pensate? Sono riuscito a renderla migliore?

venerdì 3 luglio 2015

Momenti mediatici imbarazzanti a proposito dei fumetti, dei manga e dei videogiochi in Italia

Scusate il titolo chilometrico, ma non ho saputo trovare di meglio, e comunque credo che caratterizzi in maniera diretta il post che andrete a leggere e che spero reputiate interessante.

Oggi, causa anche la rete ormai vastissima di informazioni, è difficile che un burocrate si metta ad attaccare un videogioco o un fumetto, anche perché ciò comporterebbe l'insurrezioni di appassionati, pronti ad ergersi a difesa del proprio prodotto preferito.
Ma in passato non era così, e i manga venivano spesso citati, da giornalisti e benpensanti, come unica causa del degrado morale della nostra società.
In merito a ciò, non posso che ricordare (tristemente direi) l'imbarazzante puntata del Maurizio Costanzo Show, dove un sedicente esperto di qualcosa, di cui non ricordo assolutamente il nome, asserì che i manga erano notoriamente fumetti pornografici (e anzi che la parola "manga" significava proprio questo!), e il punto più basso dello show - che il più delle volte risulta già di suo abbastanza squallido -  fu quando Costanzo, e non ricordo quale altro ospite, chiese se non fosse possible ritirare questi fumetti dalle edicole, per preservare la mente dei giovani. Ora... volendo anche starci alle cazzate dette, un giovane che si va comprare del materiale pornografico, lo fa per soddisfare i suoi istinti pruriginosi... altrimenti non lo compra... che una punta di responsabilità sia anche dalla parte di chi fruisce di questi prodotti? Che poi, se non è uno snuff, o pedo-pornografia, non ci vedo niente di male... io, ad esempio, ho una collezione di porno invidiabile. :P  
Comunque, queste accuse imbarazzanti, colpirono nel dettaglio anche svariate testate a fumetti, in particolare "Hokuto No Ken", da noi conosciuto come "Ken il guerriero".


Quando l'anime approdò sulle nostre reti, nei lontani anni 80, si attirò, col tempo, le ire di schiere di sedicenti benpensanti, che si riunirono in massa e attaccarono immediatamente la violenza mostrata: sebbene il tono dell'anime fosse in realtà grottesco e a volte anche ironico, costrinsero l'emittente che trasmetteva il cartoon ad eliminarlo dal palinsesto; inoltre un giornale, causa il ritrovamento di un paio di volumi del manga nella casa di alcuni ragazzi che si divertivano a tirare sassi dai cavalcavia sulle auto sottostanti, vide nel fumetto una fonte d'incitamento a quel tipo di violenza... in effetti il giornale asseriva che i giovani cercavano di imitare Ken, che come sappiamo, lancia sassi dai cavalcavia a discapito di poveri cristi... se quei decerebrati avessero davvero voluto emulare Ken, sarebbero dovuti andare prima di tutto in palestra (in modo da cercare di ottenere lo stesso fisico), e poi andare in giro a difendere i più deboli a colpi di Kenpo... perché è questo ciò che fa Kenshiro, sia nel manga, che nell'anime.
Ormai è cosa vecchia, ma non mi stancherò mai di ripetere che un cartone non necessariamente è indirizzato ad un pubblico di minori; un fumetto, proprio come qualunque altra cosa concepita dalla mente umana, può essere d'avventura, horror, sentimentale o pornografico... ma è sempre il richiedente che decide cosa leggere e soprattutto se quella storia rientra nei suoi gusti oppure no. Se un ragazzino finisce col leggere cose che non dovrebbe leggere, la colpa di chi è? Chi, secondo la legge, è tutore di un minorenne, fino alla sua maggiore età? I genitori...
i genitori dovrebbero realmente occuparsi di cosa guardano i propri figli, smettendo di dare colpa a quel fumetto o quel film. Ma fammi capire: se tuo figlio è scemo, e ammazza qualcuno per la strada senza un valido motivo (diamo almeno il beneficio del dubbio), la colpa è mia?
Ricordo in merito una vicenda legata all'uscita del film "L'uomo senza ombra" di Verhoeven: un padre portò il figlio a vedere la pellicola al cinema; siccome il film è piuttosto violento e non adatto ai più piccoli, il bimbo ovviamente ne rimase molto impressionato... il padre se la prese con quelli del cinema, perché avrebbero dovuto dirgli che era vietato... ma non saresti dovuto essere tu, in qualità di genitore, a documentarti sulla pellicola che stavi portando a vedere a tuo figlio?
Rammento inoltre un articolo analogo, legato stavolta ad un fatto di cronaca spiacevole: un omicidio. Non ricordo se si parlasse di Raffaele Sollecito o di Alberto Stasi (mi sembra più il primo), ma uno dei due possedeva un account col nome di "Akira Fudo", meglio conosciuto come Devilman: il giornalista che curava il servizio, per qualche strana ragione, decise di scagliarsi sul nome di quell'account, sparando un paio di solite cazzate, ovvero associando il nome dell'account al delitto; secondo il giornalista, Akira Fudo, personaggio dei fumetti, era uno studente la cui amica veniva uccisa misteriosamente tra i banchi di scuola... non è che avesse sbagliato proprio tutto, ma aveva omesso praticamente gran parte della storia originale, senza contare che ancora oggi non capisco l'associazione... se Stasi o Sollecito sono assassini, la colpa è di Akira Fudo? Può esserlo, ma perché ha influito su menti già disturbate...

Anche l'anime di Sailor Moon fu attaccato da una psichiatra che asserì come il prodotto potesse creare confusione sessuale nei bambini, a causa dei suoi contenuti promiscui... e la cosa potrebbe anche trovarmi quasi d'accordo... senonché tutte le promiscuità e i contenuti scabrosi fossero stati eliminati e riadattati nella versione italiana... difatti, fu proprio l'autrice televisiva Alessandra Valeri Manera, che curava le edizioni mediaset, a risponderle per le rime, e dopo un po' la questione fu chiusa (contrariamente ad una credenza popolare, che voleva la stessa Manera attaccare a sua volta Sailor Moon... ma riflettendoci, perché una che si occupa dei palinsesti televisivi, dovrebbe attaccare un prodotto scelto a priori da lei medesima? Qui si tratta di sputare nel proprio piatto...).

Questi putiferi hanno raggiunto anche il mondo dei videogiochi, come è noto. I giornali se la presero anche con l'uscita, a suo tempo, di Resident Evil 2 sul suolo italiano.


In merito furono scritti molti articoli a difesa di Resi, su alcuni PSM, che all'epoca seguivo e compravo. Il gioco, considerato violento ed immorale, fu ritirato per un certo periodo dal mercato italiano, ma uno psichiatra, stranamente rinsavito, optò invece per la sua rimessa in commercio, dato che nel prodotto non erano riscontrabili sequenze blasfeme e il contenuto non poteva in alcun modo spingere i giovani alla violenza... infatti è ancora molto difficile trovare zombie per le strade... certo, se ne trovasse uno, il passo a cercare farlo fuori sarebbe molto breve. (anche se devo ammettere che tutti 'sti tafferugli mediatici mi sono sempre sembrati strani... pure perché quando tornano sugli scaffali, vendono a pacchi...)

E poi fu il turno "Rule of Rose", un videogioco per Ps2.



Ci giocai giusto per un po', dato che mi fu prestato: era nella media, non mediocre, ma nemmeno un capolavoro, e devo dire che l'unico motivo per cui provai a giocarlo fu proprio il caso mediatico che lo circondò per un po' (che volete farci... curiosità morbosa).
Il videogioco fu attaccato duramente dai media, a causa della scabrosa presenza di una scena in cui una bambina veniva seppellita viva, tant'è che un zelante giornalista di Panorama aveva anche scritto un articolo in cui troneggiava un bel titolone "VINCE CHI SEPPELLISCE VIVA LA BAMBINA"... peccato che nel gioco la scena in questione non esista: in realtà si tratta di una ragazza, maggiorenne, che viene non seppellita, ma chiusa in una bara da alcuni bambini, allo scopo di trasportarla nella loro abitazione, una sorta di orfanotrofio... ma vabbeh, è facile confondersi, dopotutto.

Mi ha colpito abbastanza positivamente, invece, il programma "Mistero", con un episodio andato in onda qualche mese fa. Venne presentato un servizio alquanto interessante sui manga e i fumetti in generale... dobbiamo dare atto, però, che il programma è stato ideato comunque dal compianto Ade Capone, noto fumettista e creatore del personaggio di Lazarus Ledd per la Star Comics.
Inesattezze non ne ho trovate, ci mancherebbe (è stato anche osservato come alcuni personaggi nell'edizione originale di Sailor Moon siano palesemente omosessuali, parlando così delle diverse edizioni e dell'adattamento italiano), e tutti i fumetti citati (tra cui Capitan Harlock) sono stati trattati con il dovuto rispetto. Il programma asseriva come non si possa dare la colpa ai manga dei loro contenuti, quanto piuttosto ai messaggi che possono arrivare alle persone sbagliate e rimanerne in effetti suggestionati (ohhhhh... finalmente qualcuno che ci è arrivato). Inoltre il servizio si chiuse con una bella arringa, secondo la quale molti manga semplicemente non vogliono demonizzare il sesso, quanto piuttosto mostrare una libertà sessuale e cognitiva, al di là della dubbia moralità del mondo. Insomma, stavolta Mistero ha fatto centro!
Piccola nota: il direttore di doppiaggio e voce narrante del programma è Natale Ciravolo, famoso doppiatore di Magnum PI... ma anche di Seijuro Hiko nell'anime di Kenshin, di Tochiro in Capitan Harlock, e del Generale Hakuro in Full Metal Alchemist... chi meglio di lui, per raccontare questa realtà? :D

Alla prossima!