venerdì 3 luglio 2015

Momenti mediatici imbarazzanti a proposito dei fumetti, dei manga e dei videogiochi in Italia

Scusate il titolo chilometrico, ma non ho saputo trovare di meglio, e comunque credo che caratterizzi in maniera diretta il post che andrete a leggere e che spero reputiate interessante.

Oggi, causa anche la rete ormai vastissima di informazioni, è difficile che un burocrate si metta ad attaccare un videogioco o un fumetto, anche perché ciò comporterebbe l'insurrezioni di appassionati, pronti ad ergersi a difesa del proprio prodotto preferito.
Ma in passato non era così, e i manga venivano spesso citati, da giornalisti e benpensanti, come unica causa del degrado morale della nostra società.
In merito a ciò, non posso che ricordare (tristemente direi) l'imbarazzante puntata del Maurizio Costanzo Show, dove un sedicente esperto di qualcosa, di cui non ricordo assolutamente il nome, asserì che i manga erano notoriamente fumetti pornografici (e anzi che la parola "manga" significava proprio questo!), e il punto più basso dello show - che il più delle volte risulta già di suo abbastanza squallido -  fu quando Costanzo, e non ricordo quale altro ospite, chiese se non fosse possible ritirare questi fumetti dalle edicole, per preservare la mente dei giovani. Ora... volendo anche starci alle cazzate dette, un giovane che si va comprare del materiale pornografico, lo fa per soddisfare i suoi istinti pruriginosi... altrimenti non lo compra... che una punta di responsabilità sia anche dalla parte di chi fruisce di questi prodotti? Che poi, se non è uno snuff, o pedo-pornografia, non ci vedo niente di male... io, ad esempio, ho una collezione di porno invidiabile. :P  
Comunque, queste accuse imbarazzanti, colpirono nel dettaglio anche svariate testate a fumetti, in particolare "Hokuto No Ken", da noi conosciuto come "Ken il guerriero".


Quando l'anime approdò sulle nostre reti, nei lontani anni 80, si attirò, col tempo, le ire di schiere di sedicenti benpensanti, che si riunirono in massa e attaccarono immediatamente la violenza mostrata: sebbene il tono dell'anime fosse in realtà grottesco e a volte anche ironico, costrinsero l'emittente che trasmetteva il cartoon ad eliminarlo dal palinsesto; inoltre un giornale, causa il ritrovamento di un paio di volumi del manga nella casa di alcuni ragazzi che si divertivano a tirare sassi dai cavalcavia sulle auto sottostanti, vide nel fumetto una fonte d'incitamento a quel tipo di violenza... in effetti il giornale asseriva che i giovani cercavano di imitare Ken, che come sappiamo, lancia sassi dai cavalcavia a discapito di poveri cristi... se quei decerebrati avessero davvero voluto emulare Ken, sarebbero dovuti andare prima di tutto in palestra (in modo da cercare di ottenere lo stesso fisico), e poi andare in giro a difendere i più deboli a colpi di Kenpo... perché è questo ciò che fa Kenshiro, sia nel manga, che nell'anime.
Ormai è cosa vecchia, ma non mi stancherò mai di ripetere che un cartone non necessariamente è indirizzato ad un pubblico di minori; un fumetto, proprio come qualunque altra cosa concepita dalla mente umana, può essere d'avventura, horror, sentimentale o pornografico... ma è sempre il richiedente che decide cosa leggere e soprattutto se quella storia rientra nei suoi gusti oppure no. Se un ragazzino finisce col leggere cose che non dovrebbe leggere, la colpa di chi è? Chi, secondo la legge, è tutore di un minorenne, fino alla sua maggiore età? I genitori...
i genitori dovrebbero realmente occuparsi di cosa guardano i propri figli, smettendo di dare colpa a quel fumetto o quel film. Ma fammi capire: se tuo figlio è scemo, e ammazza qualcuno per la strada senza un valido motivo (diamo almeno il beneficio del dubbio), la colpa è mia?
Ricordo in merito una vicenda legata all'uscita del film "L'uomo senza ombra" di Verhoeven: un padre portò il figlio a vedere la pellicola al cinema; siccome il film è piuttosto violento e non adatto ai più piccoli, il bimbo ovviamente ne rimase molto impressionato... il padre se la prese con quelli del cinema, perché avrebbero dovuto dirgli che era vietato... ma non saresti dovuto essere tu, in qualità di genitore, a documentarti sulla pellicola che stavi portando a vedere a tuo figlio?
Rammento inoltre un articolo analogo, legato stavolta ad un fatto di cronaca spiacevole: un omicidio. Non ricordo se si parlasse di Raffaele Sollecito o di Alberto Stasi (mi sembra più il primo), ma uno dei due possedeva un account col nome di "Akira Fudo", meglio conosciuto come Devilman: il giornalista che curava il servizio, per qualche strana ragione, decise di scagliarsi sul nome di quell'account, sparando un paio di solite cazzate, ovvero associando il nome dell'account al delitto; secondo il giornalista, Akira Fudo, personaggio dei fumetti, era uno studente la cui amica veniva uccisa misteriosamente tra i banchi di scuola... non è che avesse sbagliato proprio tutto, ma aveva omesso praticamente gran parte della storia originale, senza contare che ancora oggi non capisco l'associazione... se Stasi o Sollecito sono assassini, la colpa è di Akira Fudo? Può esserlo, ma perché ha influito su menti già disturbate...

Anche l'anime di Sailor Moon fu attaccato da una psichiatra che asserì come il prodotto potesse creare confusione sessuale nei bambini, a causa dei suoi contenuti promiscui... e la cosa potrebbe anche trovarmi quasi d'accordo... senonché tutte le promiscuità e i contenuti scabrosi fossero stati eliminati e riadattati nella versione italiana... difatti, fu proprio l'autrice televisiva Alessandra Valeri Manera, che curava le edizioni mediaset, a risponderle per le rime, e dopo un po' la questione fu chiusa (contrariamente ad una credenza popolare, che voleva la stessa Manera attaccare a sua volta Sailor Moon... ma riflettendoci, perché una che si occupa dei palinsesti televisivi, dovrebbe attaccare un prodotto scelto a priori da lei medesima? Qui si tratta di sputare nel proprio piatto...).

Questi putiferi hanno raggiunto anche il mondo dei videogiochi, come è noto. I giornali se la presero anche con l'uscita, a suo tempo, di Resident Evil 2 sul suolo italiano.


In merito furono scritti molti articoli a difesa di Resi, su alcuni PSM, che all'epoca seguivo e compravo. Il gioco, considerato violento ed immorale, fu ritirato per un certo periodo dal mercato italiano, ma uno psichiatra, stranamente rinsavito, optò invece per la sua rimessa in commercio, dato che nel prodotto non erano riscontrabili sequenze blasfeme e il contenuto non poteva in alcun modo spingere i giovani alla violenza... infatti è ancora molto difficile trovare zombie per le strade... certo, se ne trovasse uno, il passo a cercare farlo fuori sarebbe molto breve. (anche se devo ammettere che tutti 'sti tafferugli mediatici mi sono sempre sembrati strani... pure perché quando tornano sugli scaffali, vendono a pacchi...)

E poi fu il turno "Rule of Rose", un videogioco per Ps2.



Ci giocai giusto per un po', dato che mi fu prestato: era nella media, non mediocre, ma nemmeno un capolavoro, e devo dire che l'unico motivo per cui provai a giocarlo fu proprio il caso mediatico che lo circondò per un po' (che volete farci... curiosità morbosa).
Il videogioco fu attaccato duramente dai media, a causa della scabrosa presenza di una scena in cui una bambina veniva seppellita viva, tant'è che un zelante giornalista di Panorama aveva anche scritto un articolo in cui troneggiava un bel titolone "VINCE CHI SEPPELLISCE VIVA LA BAMBINA"... peccato che nel gioco la scena in questione non esista: in realtà si tratta di una ragazza, maggiorenne, che viene non seppellita, ma chiusa in una bara da alcuni bambini, allo scopo di trasportarla nella loro abitazione, una sorta di orfanotrofio... ma vabbeh, è facile confondersi, dopotutto.

Mi ha colpito abbastanza positivamente, invece, il programma "Mistero", con un episodio andato in onda qualche mese fa. Venne presentato un servizio alquanto interessante sui manga e i fumetti in generale... dobbiamo dare atto, però, che il programma è stato ideato comunque dal compianto Ade Capone, noto fumettista e creatore del personaggio di Lazarus Ledd per la Star Comics.
Inesattezze non ne ho trovate, ci mancherebbe (è stato anche osservato come alcuni personaggi nell'edizione originale di Sailor Moon siano palesemente omosessuali, parlando così delle diverse edizioni e dell'adattamento italiano), e tutti i fumetti citati (tra cui Capitan Harlock) sono stati trattati con il dovuto rispetto. Il programma asseriva come non si possa dare la colpa ai manga dei loro contenuti, quanto piuttosto ai messaggi che possono arrivare alle persone sbagliate e rimanerne in effetti suggestionati (ohhhhh... finalmente qualcuno che ci è arrivato). Inoltre il servizio si chiuse con una bella arringa, secondo la quale molti manga semplicemente non vogliono demonizzare il sesso, quanto piuttosto mostrare una libertà sessuale e cognitiva, al di là della dubbia moralità del mondo. Insomma, stavolta Mistero ha fatto centro!
Piccola nota: il direttore di doppiaggio e voce narrante del programma è Natale Ciravolo, famoso doppiatore di Magnum PI... ma anche di Seijuro Hiko nell'anime di Kenshin, di Tochiro in Capitan Harlock, e del Generale Hakuro in Full Metal Alchemist... chi meglio di lui, per raccontare questa realtà? :D

Alla prossima!

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