martedì 25 luglio 2017

MAMMACQUA - venderesti tua madre?

In queste calde giornate, un bel bicchiere d'acqua è proprio quello che ci vuole. Non credete anche voi? Acqua fresca e purissima... ma che succederebbe se per usufruire anche della più piccola, misera goccia di rugiada, questa vi venisse fatta pagare cifre esorbitanti?
Non c'è tanto da starci a ragionare: sarebbe ingiusto, lo so. Eppure accade. Molto più spesso di quanto crediate, in paesi dove è ancora la guerra a farla da padrone. E se fosse stato lo stesso anche in Italia? Se l'acqua è vita, questa diventa un po' la nostra seconda mamma: la venderesti? Ma soprattutto, quanto saresti disposto a sborsare per lei? Ecco, queste sono state le interessanti riflessioni a cui la lettura del bel Graphic Novel di Paco Desiato, mi ha condotto... sul serio, come da titolo, venderesti tua madre?  


Io e Paco ci conosciamo da un po', in passato ho anche avuto il piacere di collaborare con lui. Oggi è colorista e disegnatore presso la Disney e se siete fan di Topolino e Co., sicuramente vi sarete imbattuti nelle sue sfavillanti e colorate illustrazioni.
Ci siamo rincontrati al Comicon di quest'anno ed è così che sono entrato in possesso del fumetto che aveva realizzato.
Quando sono finalmente tornato a casa, dopo aver vagato come uno zombie da uno stand all'altro, mi sono seduto e ho tirato fuori dalla borsa l'albo "Mammacqua" e l'ho letto tutto d'un fiato, rimanendone letteralmente affascinato, rapito: parlare di questa splendida storia che mi sono ritrovato tra le mani, significa anche parlare di Napoli, una città con cui spesso l'Italia s'identifica, nel bene e nel male. Già, la mia amata Napoli, dove sono nato e vivo tutt'ora.
Rifletteteci un attimo: quante volte abbiamo udito, nel caso di tristi fatti di cronaca, le parole "solo a Napoli succede"? Dal canto mio, trovo questa "dicitura" alquanto buffa (se non ridicola), in quanto sarebbe come asserire che Napoli sia il ricettacolo di tutta la criminalità e i problemi che affliggono l'Italia, quasi come se Roma, Genova, Milano o Torino rappresentassero invece civiltà utopistiche prive di qualsivoglia male. Eppure a Napoli accadono anche tanti eventi straordinari, soprattutto grazie a persone straordinarie, ed è in quel caso che a me piace poter dire "Solo a Napoli succede": sì, perché Napoli è l'unica grande città che ha deciso di aderire al referendum sull'acqua, referendum che sancisce che l'acqua è un bene comune su cui non si può lucrare. Ed è proprio in questo contesto che la storia scritta (e disegnata ovviamente) da Paco prende piede.
I protagonisti sono due ragazzi, Davide e Claudia, due anime contrapposte che incarnano i desideri di due diverse generazioni di persone: quelle che cercano di migliorare il paese in cui sono nati e cresciuti e quelli che semplicemente vogliono fuggire, sperando di trovare ciò che cercano altrove.  Entrambi si troveranno coinvolti negli eventi che hanno portato al referendum, per un motivo (la documentazione per immagini di Davide, fotografo in erba in cerca di un lavoro) o per l'altro (Claudia è un'attivista che segue da vicino tali avvenimenti).
Non solo i due protagonisti, ma anche la stessa Napoli diventa allora la metafora di un'Italia ancora troppo divisa, troppo combattuta tra quello che sarebbe in realtà e come invece vorrebbe apparire, guidata da capi di stato non in grado di valorizzarla adeguatamente.
Sebbene la vicenda sia narrata dalle antiche divinità partenopee Sebeto e Parthenope (che sembrano avere un legame con i due giovani protagonisti), questa spicca, invece, proprio la sua credibilità, che riesce a far identificare il lettore con gli eventi raccontati, merito anche dei personaggi in scena, sapientemente caratterizzati e integrati alla perfezione nella "cultura napoletana" (alcuni dei quali realmente esistenti, come il missionario attivista Alex Zanotelli). Forse c'è qualche punta di "incertezza" in alcuni dialoghi, ma poca cosa rispetto alla perfetta fluidità del racconto, che presenta i giusti tempi della narrazione come da tempo non ne vedevo, senza contare che anche il rapporto tra i due protagonisti è gestito in maniera egregia.
Il disegno di Paco, inoltre, è essenziale, pulito e diretto: i personaggi, nella loro semplicità, sono in grado di esprimere la più piccola emozione in maniera adeguata. Inoltre, se siete di Napoli, non potrete che apprezzare il lavoro svolto dall'autore nel riprodurre le varie strade della città in maniera quasi maniacale: non faticherete a riconoscere la maestosa piazza del Gesù, il bellissimo lungomare di Mergellina, o le antiche e suggestive stradine di Spaccanapoli, colme di quelle figure così caratteristiche ormai entrate nell'immaginario comune non solo napoletano.
Cosa aggiungere in conclusione? Beh, solo questo in realtà: io quest'anno sono riuscito ad accaparrarmi la mia copia autografata!


Grazie, Paco. 😁
E voi che cosa state aspettando? Correte in libreria/fumetteria a procurarvi la vostra! 😏

Alla prossima, gente! 😎