martedì 2 febbraio 2016

Family day e altri cazzi

La famiglia, questa sconosciuta, talvolta un po' sopravvalutata... il Family Day tenutosi pochi giorni fa al Circo Massimo di Roma doveva servire, a detta degli organizzatori e dei partecipanti, per valorizzare il nucleo famigliare "normale", nascondendosi però dietro deliri religiosi in nome di una qualche fugace ambiguità morale, ma io, da mezzo ateo quale sono (in futuro spero di esserlo per intero), non posso che sorridere di fronte a queste convinzioni assurde e l'ho trovato inutile quanto un qualsiasi gay pride, o qualunque altra manifestazione nel mondo: come se servisse Dio per costruirsi una famiglia... dopotutto quante violenze celate accadono in una famiglia? Talvolta fin troppe... e dobbiamo credere che sia forse il volere di un qualche Dio?
Ma poi, è davvero così importante costruirsi una famiglia? Per molti è quasi un dovere, ma non dovrebbe essere invece un piacere, un bisogno? E quante famiglie vanno avanti stancamente, lacerate da tradimenti e chissà cos'altro, perché in nome della suddetta famiglia, bisogna RESTARE UNITI. Non è forse ipocrita? Non è forse questo a risultare blasfemo?
Dopo tanto tempo ho capito che noi non siamo fatti per stare sempre con le stesse persone: la vita è mutevole, e con essa anche noi. e non ci basterebbero 100 vite per conoscerci a fondo. Questo vale per tutti, che si tratti di etero, bisex, omo o trans, e più di una volta ognuna di queste persone si è lasciata guidare dalla propria supponenza e dalle sue convinzioni, giuste o errate che fossero.
Ma perché oggi mi va di affrontare questo argomento? Perché, come ho sempre ribadito, la sessualità mi ha sempre attratto, e in genere mi pongo parecchie domande a cui cerco di dare risposte; prendiamo ad esempio l'omosessualità, checché ne pensino gli omo, è comunque una sessualità "inventata", che non ha riscontro in natura, dato che non permette di procreare: il suo fine ultimo è solo il piacere, e forse per questo credo venga espressa nella sua forma più pura. Il nucleo famigliare, inteso in maniera biologica, secondo le leggi naturali (senza scomodare quelle religiose) è effettivamente quello degli opposti: maschile e femminile. Solo due persone di sesso opposto sono in grado di generare naturalmente un figlio, e di costituire ciò che può essere definito "famiglia"... ciò non significa che due persone dello stesso sesso non siano in grado di crescere un figlio... a dispetto di quello che credono gli psicologi, non penso che la vita di un infante possa essere poi tanto sconvolta da questo fattore: un bambino, in quanto tale, e per quanto intelligente, sarà sempre guidato da una certa ingenuità, che lo porterà a vedere la vita in maniera semplicistica, rispetto a quella che è in realtà: per lui avere due papà o due mamme non credo possa essere un trauma, quanto invece una cosa "strana", curiosa... io sono nato e cresciuto da una coppia etero e mi reputo un sociopatico... se fossi stato adottato e cresciuto da una coppia omo, sarebbe stato lo stesso? Forse sì e forse no, perché, a dispetto della propria sessualità, è l'educazione e i comportamenti genitoriali che formano i figli e i problemi non esistono fino a quando non siamo noi a crearceli, e credo, tutto sommato, che ognuno ha diritto a quella che crede essere la sua felicità, senza invadere per forza quella degli altri.
Al che, se voi ora mi chiedeste se sono d'accordo con i matrimoni gay, vi risponderei in base all'occasione: così, a bruciapelo, vi direi che non me ne frega un cazzo di niente della cosa.
Se insisteste per avere una risposta, allora vi direi che no, non sono d'accordo, ma questo perché io non sono d'accordo nemmeno per quelli etero...
Se proprio insisteste per avere una risposta chiara, allora vi risponderei così: "Ma certo che sono d'accordo, le sofferenze vanno equamente divise ed è giusto che gli omo soffrano quanto gli etero: dopotutto quando si divorzia, son cazzi nel culo per tutti... e quelli di questo tipo non piacciono mai a nessuno!". Sono stato cattivo? Ma sì, giusto un po'...

Ciaoz

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