lunedì 1 dicembre 2014

Film che consiglio 4

Qualche sera fa stavo provando a vedermi Box Office... ho dovuto cambiare, non era cosa per me. Se Ezio Greggio avesse limitato un paio di "battute" (si fa per dire a chiamarle così), forse il film avrebbe anche potuto essere divertente e avere il suo perché. Mentre invece, adesso, se mi chiedete di Box Office, io vi rispondo: "Perché"?
So che non ci sarebbe neanche da parlarne di un filmaccio come questo (niente di peggio di una pellicola che dovrebbe far ridere, ma che invece non riesce a perseguire il suo scopo), ma ho ancora i brividi da allora... cerco di espiare e di spurgare!

Detto ciò, passo ai film interessanti che potrebbero esservi sfuggiti (e anche no). Intanto vi rimando ai vecchi consigli degli acquisti, quiqui e qui



Maniac (2012)


Lo dicevo che Elijah Wood mette paura, con quei grossi occhioni inquietanti. Il regista Khalfoun deve essersene accorto e lo ha scritturato per il remake del film omonimo degli anni 80. Il nostro Frodo, qui, interpreta Frank, un timido restauratore di manichini. Frank, però, conduce una doppia vita: minuzioso lavoratore di giorno, spietato serial killer di notte, che uccide e scalpa giovani donne con perizia chirurgica. Lo scalpo viene poi posto sui manichini che lui tiene in una sala segreta nel suo magazzino. Nella sua psiche malata (quasi quanto la mia), i manichini prendono sembianze e vita delle ragazze uccise, proprio grazie agli scalpi. Ma le cose per lui stanno per cambiare, anche se, dal tunnel della follia, non si può uscire. Il film si distingue per essere girato interamente in prima persona, e quindi secondo il punto di vista dell'assassino. Sebbene non sia la prima volta che un film sia diretto in questo modo (ricordo una pellicola francese di almeno quindici anni fa, girata non solo tutta in pp, ma anche attraverso lo schermo di un computer... molto profetico), tale stratagemma riesce a farti entrare nella testa di un sociopatico che, a conti fatti, "soffre" molto più di una persona "sana". Insomma, da recuperare.  

Kyashan - La Rinascita


Molto prima che Nolan ci ammorbasse con la sua "grande" trilogia di Batman, già un altro regista aveva fatto un film ispirato ad un supereroe (se tale può essere definito), ponendolo in tematiche adulte e filosofiche: tratto dalla famosa serie anime della Tatsunoko, "Kyashan - La rinascita" è un film a tratti lento, ma che dà numerosi spunti di riflessione sulla vita e sulla morte, e sul rapporto con gli altri. Probabilmente nel finale, il film, diventa eccessivamente moralistico, ma funziona ugualmente. La colonna sonora è ispirata, la fotografia è spettacolare, gli effetti speciali funzionano e le scene di battaglia (molto poche, per la verità), con Kyashan che fracassa i robot come nell'anime, sono belle a vedersi. Un piccolo capolavoro passato inosservato alla sua uscita (sia in Giappone che in Italia), ma che merita sicuramente una visione.  


La casa chiusa (The seasoning house)



Basato su fatti avvenuti durante la guerra dei Balcani, negli anni 90, la pellicola è interamente ambientata all'interno di una casa chiusa (uhm... strano, dal titolo non lo avrei detto), dove molte ragazze, vengono rapite dai loro villaggi, e costrette a prostituirsi a soldati e buontemponi. Forse prostituirsi non è la parola adatta, dato che le giovani vengono picchiate, drogate e stuprate con estrema ferocia. La protagonista è Angel, ragazza muta dagli occhioni dolci e espressivi che, arrivata allo stremo, cercherà di fuggire da quell'orrore, che ancora oggi perdura in molte parti del globo. Da vedere.

Il Monaco



No... non è un film ispirato al mio personaggio... anche se mi piacerebbe. In realtà è ispirato al noto romanzo gotico di Matthew Gregory Lewis. Recentemente ne è stato tratto un film con Vicent Cassel, che però non regge il confronto con questo. Supervisionato da Luis Buñuel, per la regia di Ado Kyrou, vede il nostro Franco Nero, nelle vesti del celebre Ambrosio, monaco integerrimo, che finirà ben presto per vendere l'anima al diavolo pur di abbandonarsi ai piaceri della carne. Il film presenta personaggi inquietanti e spietati, radicati ai vertici della società (come il nobiluomo che divora bambine, dopo averle accolte nella sua abitazione con la scusa di istruirle) ma tratteggiati con una spiccata vena ironica. Il finale del libro è stato cambiato, ma mai come in questo caso, risulta migliore quello cinematografico, che incrementa il nichilismo generale e getta una luce fosca sul nostro futuro.  

La città delle bestie incantatrici


Un film d'animazione che è ormai un cult. Diretto da Yoshiaki Kawajiri (uno dei maestri indiscussi dell'animazione giapponese), il film è citato un po' ovunque, da Nathan Never alle pellicole dei Wachowski. Estremamente violento (la dicitura parla chiaro: V.M. 18), inutile che vi dica di cosa parli: guardatelo! Sotto la battaglia tra demoni e uomini, e le lunghe sequenze di stupro e di sesso, c'è molto di più.

Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto   


Appena promosso a capo della omicidi, un anonimo dirigente, uccide la sua amante. Si troverà ad indagare sul suo stesso omicidio, senza preoccuparsi minimamente di sviare le indagini: il suo è un delirio di onnipotenza dovuto alla sua alta carica, o è un essere umano in cerca di redenzione? Premio Oscar al miglio film straniero nel 71, girato e scritto da Dio (si fa per dire ovviamente... il regista era Elio Petri), e con un Gian Maria Volontè in stato di grazia (ma quando lui non lo è mai stato?), cazzo, se non l'avete mai visto, ma che state aspettando? 

E con questo capolavoro vi lascio, alla prossima!

Ciaoz!


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