domenica 7 dicembre 2014

Il Monaco 2 - Backstage

Era da un po' di tempo che avevo una gran voglia di realizzare una storia in cui apparisse un lupo. Con questo tarlo ossessivo, decisi di mettermi al lavoro. Seduto dietro la mia scrivania feci un veloce brainstorming:
- Lupo
- Cacciatore
- Foresta
- Vendetta
- Rivincita
- Il Monaco
Quando fai questo genere di cose, ti rendi conto che hai già tutti gli elementi che dovresti o almeno potresti inserire. Il cacciatore ovviamente sarebbe stato l'antagonista da contrapporgli. Inserirci il Monaco è stato piuttosto un pretesto, è un tramite tra l'uno e l'altro, non il protagonista: solo una sorta di narratore della vicenda, il filo conduttore che dà motore a tutto. Infatti, una delle prime cose che feci, fu di studiare un cacciatore che funzionasse visivamente, e che risultasse più cattivo che inquietante. Ed è così che cominciò la ricerca di elementi che potessero aiutarmi nella resa del personaggio. Iniziai a visionare un mucchio di foto reperite in internet e ne trovai un paio davvero interessanti.

















L'idea della pelle di lupo utilizzata come copricapo mi piaceva davvero tanto, e sottolineava la bestialità dell'uomo, inoltre dargli un aspetto "vichingo" m'intrigava e lo rendeva ancora più selvaggio. Cominciai a fare un paio di bozze del personaggio, forse neanche troppo convinto, devo ammetterlo. Ma da qualche parte si deve pur cominciare.

Non fateci caso... mentre disegnavo mi segnai un paio di serie televisive che avrei voluto visionare, ma poi non ho trovato il tempo...

Studi veloci della testa


Bozza semi-definitiva
Ugualmente volevo anche un viso molto "cattivo", e mi sono messo alla ricerca di una faccia che facesse ben trasparire questo carattere. La mia scelta, è caduta sul gigante Nathan Jones, wrestler e lottatore MMA, che ha dei trascorsi attoriali in film come Troy, e Fearless. Ovviamente il tizio è stato opportunamente "truccato" dal mio modo di disegnare.
















Quando ebbi bene in mente quale aspetto avrebbe dovuto avere il cacciatore, mi rimaneva solo da impostare la storia in modo che funzionasse (sebbene l'avessi già in mente). Però, prima di cimentarmi con essa, decisi di dedicarmi alla cover, in modo da togliermela già dal groppone. La cover è sempre l'elemento più difficile in un fumetto, perché deve riassumere in una sola immagine la storia che si vuol raccontare. In merito a ciò, vi svelerò un segreto:

Sono un gran PARACULO. Volete sapere il perché? Sì? No? Beh, qualunque sia la risposta io ve lo mostro lo stesso! Guardate bene la prima foto...



E ora guardate la cover



Come avete avuto modo di notare, non ho fatto altro che (dopo aver ovviamente reperito quell'immagine da internet), incollare lo sfondo, modificandolo un po' secondo le mie esigenze. Il Monaco e il lupo sono stati semplicemente dipinti sullo sfondo già esistente. Dopo ho aggiunto anche le rocce e qualche effetto grafico, per cercare di amalgamare in modo efficace l'insieme degli elementi. Et voilà, la copertina è pronta. A volte si va un po' a risparmio, ma come soleva dirmi spesso Steve Boraley: "Sai, è il risultato finale che conta, non tanto come ci arrivi".

Fatta la cover, fu il tempo di passare all'impostazione narrativa della storia. In questo caso, però, non ho scritto alcuna sceneggiatura, ma mi sono cimentato direttamente con i layout. Siccome questa storia è prevalentemente taciturna, avevo semplicemente bisogno di visualizzarla attraverso le immagini. Qui di seguito vi mostro i miei layout, con vicino la tavola effettiva.







































































































Purtroppo da qui in poi è superfluo accostarvi le tavole, dato che i layout prendono una piega tutta loro, o meglio, sono io che mi sono regolato poi diversamente con le pagine definitive.

Qui eliminai un paio di vignette che non funzionavano! Il
Monaco dava un pezzo dl suo cibo al lupo, ma non so
perché, mi sembrava che appesantisse il racconto...




















































































Quando cominciai a disegnare la storia, mi accorsi di quanto fosse difficile muovere il lupo all'interno delle ambientazioni, così decisi di riprenderci la mano, (ri)studiando anche la sua struttura fisica (a suo tempo già feci alcuni studi dei canidi, ma quando non li disegni per un po', certo dimentichi alcune cose). Di fogli ne ho consumati parecchi, e di bozze ne ho fatte davvero tante, e non sempre riuscitissime:

Un veloce studio

Siccome già vi ho detto che sono un paraculo, per facilitarmi il lavoro, alcune volte non ho fatto altro che copiare direttamente qualche foto:





















Anche per quanto riguarda la foresta c'è stata una grande ricerca fotografica. Disegnare fogliame e alberi è davvero dura, c'è il rischio di "pastrocchiare" con le linee e di non rendere credibile l'ambientazione. Quindi non basta semplicemente copiare la foto, ma anche studiare determinati effetti che rendano concreti la corteccia degli alberi, le piante e le foglie. Insomma, di rendere l'ambientazione "viva".




























Ovviamente anche le tavole finite hanno subìto diversi cambiamenti in fase di realizzazione; le pagine che mostrano lo scontro tra il Monaco e il barbaro, ad esempio, ne sono la prova lampante: dato che non riuscivo a trovare una coreografia efficace, sono andato a ridisegnare più volte alcune vignette. In una prima versione, il lupo si intrometteva nello scontro, beccandosi un bel pugno. Ma la cosa non mi piaceva e in corsa decisi di apportare delle modifiche (anche perché mi ero attenuto ai layout fatti inizialmente). Nonostante ciò, ammetto che anche la versione attuale mi piace poco, almeno nella sua funzionalità.


Prima versione
Seconda versione






Per quanto riguarda la tavola qui sotto, invece, il cacciatore nell'ultima vignetta, è stato disegnato su un foglio a parte, e poi aggiunto successivamente e rifinito direttamente sulla pagina. Questo perché avevo difficoltà a trovare una posa adeguata, che risultasse almeno un po' dinamica. Talvolta disegnare a parte, concentrandosi su un solo disegno, permette un maggior controllo e una maggior tranquillità mentale.




















Per gli storici in ascolto, in cerca di curiosità, ve ne segnalo un paio: ricordate la sequenza in cui il lupo si sveglia e scorge quella sorta di lapide dove dimora il corpo della sua compagna? Il monaco vi ha posto sopra una strana "croce",che in realtà una croce non è. Mi riferisco a questa vignetta:


Ebbene, questi pezzi di legno, legati insieme in questo modo, riproducono il Wolfsangel, ovvero questo simbolo:


Si tratta di un antico emblema germanico, che veniva utilizzato per indicare generalmente il lupo (o anche il lupo mannaro, secondo altri). Nell'età medievale veniva utilizzato come talismano per proteggersi dagli attacchi di queste creature, sebbene in realtà i lupi siano solitamente molto socievoli e difficilmente attaccano l'uomo, a meno che non siano infastiditi o ci sia scarsità di cibo. Nel medioevo però, questi nobili animali venivano spesso e volentieri identificati con il male; col tempo, poi, il simbolo ha acquisito connotati ancora più sinistri, dato che fu utilizzato come stemma dal Werwolf, ossia uno dei corpi militari scelti del partito nazionalsocialista (tant'è che oggi, molti lo associano proprio al nazismo).

Inoltre, anche la spada del barbaro esiste, dato che mi sono limitato a riprodurre una comune spada vichinga:



Credo proprio che adesso siamo arrivati alla fine. Spero che tutto ciò vi sia di aiuto, e vi abbia dato un'idea della mole di lavoro che c'è dietro ogni tavola, e soprattutto, delle trovate che si ricavano al fine di facilitarsi alcuni compiti (vedi lo sfondo della cover). Però, prima, vi saluto insieme ad un disegno del monaco che ho fatto a tempo perso, mentre lavoravo a questa storia, giusto per rilassarmi tra una tavola e l'altra (e anche per non perdere la mano col personaggio).



Ciaoz!

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