sabato 26 luglio 2014

La politica del supereroe

Allora, ci terrei a mettere alcuni puntini sulle i:
No... non imbastirò alcun discorso politico, a dispetto del titolo...
In un precedente post feci una gaffe che per cui mi sono auto-flaggellato sui testicoli per settimane... scrissi per errore Jack Kirby al posto di Steve Ditko come coautore di Spider-Man... che volete farci, questo succede quando si ha un cervello come il mio, che non funziona molto bene... comunque andiamo a cominciare:

Chi di voi, alzando gli occhi al cielo, non ha sperato, almeno una volta di avvistarne uno… parlo dei supereroi! O, magari, semplicemente un eroe: parlo di quelle persone che si battono per gli altri, pronte a dire la loro quando una cosa è ingiusta! 
Il mondo avrebbe realmente bisogno di loro, per come ultimamente stanno andando le cose: c'è bisogno di credere che qualcuno salti giù dal cielo per chi ne ha bisogno, un po' come diceva zia May, nel secondo capitolo della trilogia di Raimi… 
Ma più che il supereroe, in realtà, adoro la filosofia, o meglio la politica che muove le loro storie, mi riferisco alle scelte che spingono una persona ad infilarsi il costume e diventare quello che è, e più in dettaglio alla psicologia dell'eroe, sempre onnipresente, e che detta gli stilemi del suo comportamento. 
Ma come si diventa supereroi? All'apparenza non è difficile, talvolta basta avere un forte senso di giustizia, una sana motivazione che ti spinga a prenderti cura degli altri, una certa preparazione fisica, e magari… dei superpoteri che ti permettano di fare cose fantastiche!!! Ora, volendo parlare in dettaglio di tale faccenda, direi di provare a prendere in esame i miei supereroi preferiti: Spider-Man e Batman… io li adoro. Li leggevo e ho guardato per anni i loro cartoni (chi non ricorda lo stranissimo "Uomo ragno e i suoi fantastici amici"… con tanto di laboratorio segreto nascosto tra le pareti di casa…), e mi sono piaciuti un casino i loro film (escludendo ovviamente quel troiaio creato da Marc Webb, con al seguito "Batman & Robin"… bat-carta di credito??? Certo, chi non ne vorrebbe una?).
Cominciamo con Spidey: ciò che c'è dietro questo personaggio è spettacolare! Stavolta è davvero il caso di dirlo: AMAZING!
Molti vedono in Peter Parker lo sfigato di turno che piglia i poteri, e li usa per pestare i criminali in strada… è vero, ma questa è solo la superficie e il messaggio che il buon vecchio Stan Lee voleva far pervenire era ben diverso! Peter non era uno sfigato (che poi se andiamo alla radice del termine, questa parola oggi giorno viene utilizzata in modo estremamente errato!), e non era un nerd (e anche in questo caso, esaminando la radice del termine, ci sarebbe da discutere)… 
Peter è un comune adolescente, un ragazzo timido, introverso non per scelta, ma semplicemente perché sono gli altri a non volerlo tra i piedi… anzi, a lui non dispiacerebbe affatto stare con i coetanei, ma semplicemente non condivide con loro le medesime passioni, e di conseguenza diventa l'outsider, quello da evitare perché è strano… almeno ai loro saccenti occhi. Peter Parker è un incompreso con una mente geniale,  ma, come abbiamo detto, è soprattutto un adolescente, e come ogni adolescente, deve affrontare i problemi quotidiani che attanagliano tutti quelli della sua età (acne, insicurezza, schermaglie amorose)… Ecco cosa voleva il vecchio Stan! Voleva che tutti i ragazzi, vedendo Peter, potessero immedesimarsi in lui, appassionarsi, magari pensando: "Ehi, ma questo succede anche a me!"… Spidey, infatti, almeno nella sua prima parte editoriale, era il perfetto supereroe adolescente! Quell'adolescente che alle volte è ancora dentro di noi, quello in cui ti ci rispecchi, perché alle volte tutti ci sentiamo un po' emarginati, tutti alle volte non sappiamo cosa fare, tutti abbiamo i nostri problemi, tutti alle volte non sappiamo esprimerci… diciamoci la verità: quando guardate Spidey al cinema, vi immedesimate in Peter Parker o Flash Thompson? So la vostra risposta: Thompson, dopotutto chi non vorrebbe essere popolare, muscoloso e poter trombare tutto il giorno? Ma facciamo finta che avete detto Peter Parker...
C'è infatti un importante passo da considerare: un adolescente cresce, cambia, e naturalmente cambiano i suoi problemi, ma nel caso di Spidey, il suo cambiamento deriva dal fatto di ricevere un morso da un ragno radioattivo (o geneticamente modificato, fate voi, questo fattore è del tutto irrilevante), e in questo caso si legge, tra le righe, "il passaggio", il viaggio verso la pubertà. Peter diventa più forte, più veloce… e più arrogante! Il fatto di ricevere questi strabilianti poteri gli fanno credere di essere al di sopra di tutto e di tutti, eppure una notte accade una cosa che lo riporta con i piedi per terra, che gli fa capire quanto sia dura la realtà che lo circonda, e a volte anche ingiusta: suo zio muore, ucciso da un rapinatore… dopo averlo catturato, Peter si accorge di qualcosa di spaventoso: quel'uomo, lui, lo aveva lasciato fuggire qualche ora prima, rifiutandosi categoricamente di aiutare un poliziotto, perché la faccenda non lo riguardava; è allora che capisce cosa deve fare… ed è quello il momento in cui nasce davvero "Spider-Man" (poesia allo stato puro… ORGASMO… mi sa che ho appena avuto una bella erezione! Ehm… continuiamo!). È allora che comprende finalmente il significato delle parole che suo zio era solito ripetergli "Da un grande potere, derivano grandi responsabilità" (e a volte, anche grandi rotture di coglioni). Nel caso di Peter, il suo potere non deriva dal fatto di potersi arrampicare sui muri, quanto dal poter aiutare gli altri, a volte rimettendoci lui stesso, sacrificandosi, perché è proprio questa la sua responsabilità: lui non agisce per vendetta, semplicemente vuole evitare a tutti i costi che gli altri soffrano ancora per un suo errore, o una sua negligenza! Peter è Spidey per scelta, è vero, ma questo non vuol dire che gli piaccia: fare Spider-Man, per lui, è un po' un secondo lavoro, che cerca d'infilare a forza nella sua vita, cercando un equilibrio (E questo Sam Raimi l'ha spiegato egregiamente nel secondo, magari marcando un po' di più la comicità… ma a me il suo senso dello humor piace :D), magari mentre cerca di conquistare la ragazza che ama, o mentre cerca di non farsi licenziare dal giornale per cui lavora (la sua passione è la fotografia, non dimenticatelo)… Questo è realistico! Oltretutto è questa la vera politica che muove le fila del mondo di Spider-Man! È questa la psicologia del personaggio…  che poi lo puoi fare più dark, più fantascientifico, più o meno credibile, ma è necessario che la politica del personaggio non cambi, mai! Può cambiare l'involucro esterno, non quello che c'è all'interno, altrimenti, semplicemente, non stai raccontando quel personaggio! 
So che l'ho già detto, ma adoro Spidey! E poi, considero i suoi poteri fichissimi! I migliori in assoluto! Voglio anche io volteggiare tra i palazzi!!! Non sarei più impantanato nel traffico!!! Ma perché non mi morde un ragno radioattivo? Ah, già… perché è un fumetto…

Passando a Batman, si può constatare come questo personaggio sia del tutto opposto a Spidey…mi spiego: sappiamo che Spider-Man è in realtà Peter Parker… Nel caso di Batman, invece, è Bruce Wayne a fornire un alibi di ferro al cavaliere oscuro, che si sente a proprio agio solo quando indossa il costumino nero con le corna e il mantello, pronto a massacrare i criminali nelle desolate strade di Gotham. Bruce Wayne è come lui ha deciso di mostrarsi alla società, apparendo come un miliardario playboy un po' superficiale, ma non è il suo vero io, in quanto è con i mezzi di Wayne, che Batman può continuare la sua eterna crociata contro il male. Batman, difatti, agisce esclusivamente per vendetta (o quantomeno è questo che io ho notato): lui punisce letteralmente i criminali, perché dopo tanti anni, in qualche modo, cerca ancora di salvare i suoi genitori, perché ogni punizione inflitta al delinquente di turno, è un po' anche inflitta all'assassino che gli ha portato via i suoi cari… questa roba è malata!!! E IO L'ADORO!!! Col cavaliere oscuro non si scende a compromessi! Una piccola sfumatura, che molti non considerano, poi, è che Batman sia completamente pazzo… lui è un pazzo schizofrenico che acchiappa gli altri pazzi! Ogni suo nemico ha subìto un trauma che lo ha trasformato nel mostro che è: questo mostro rappresenta lo specchio che riflette l'immagine distorta del male che si trova nel cavaliere oscuro… senza contare che il mondo di Batman si muove su binari abbastanza realistici, e questo rende il tutto molto più inquietante; infatti non si parla mai di super poteri, perché non ve ne sono: la politica che si cela dietro tutti i personaggi di Batman è la follia! Il Joker non ha alcun superpotere (come lo stesso Batman): semplicemente è uno schizzato psicopatico fuori di testa, sempre pronto a seminare il caos! Lo stesso dicasi per il pinguino, a cui il suo nome è dovuto a deformità naturali, o due facce, sfigurato, e perennemente ossessionato dalla dualità, reduce dalle sevizie di un padre violento. Loro sono il male, la polizia (capitanata da Gordon) il bene, e Batman… beh, lui sta nel mezzo, posto su un eterno baratro tra follia e sanità mentale. Tra l'altro tutti film dell'uomo pipistrello, hanno bene o male calcato questa strada, non snaturando il personaggio, come le superbe pellicole di Tim Burton, o quelle non male di Nolan… i film di Schumacher vanno presi con le pinzette: divertente il terzo, è ancora leggibile la psicologia del personaggio… fin troppo comico il quarto, mancava solo Adam West! 
Naturalmente queste cose vanno prese per quelle che sono, alla fine si tratta di divertenti cazzate, sui cui perdere un po' di tempo… i veri eroi sono altri, e di certo non andavano in giro con ridicole tute attillate. Mi riferisco a persone come Oskar Schindler, o Giorgio Perlasca (o se ve ne viene in mente un altro/a, ditelo), che hanno salvato innumerevoli vite, battendosi per un ideale… quando all'inizio ho detto che il mondo aveva bisogno di eroi, tutto sommato, forse mi riferivo a persone come loro. E alla fine ti rendi conto, che per aiutare qualcuno, per proteggerlo, non ci vogliono mica i superpoteri, quanto invece una forza di volontà ferrea... voi, che ne pensate?

Nessun commento:

Posta un commento