martedì 14 ottobre 2014

Cinema & remake

Io non sono contro i remake. Credo che abbiano una loro insolita utilità. Talvolta non solo sono in grado di discostarsi dall'originale, fornendo anche un'altra chiave di lettura della stessa storia, ma consentono anche una riscoperta della fonte da cui attingono.

La mosca e La cosa, ad esempio, sono remake di film che risalgono agli anni 50, precisamente Lo strano esperimento del dottor K, e La cosa da un altro mondo di Hawks.
Potrebbe sembrare ovvio che Cronenberg e Carpenter abbiano fatto addirittura un lavoro migliore dell'originale, ma dovete mettere in conto che tra l'uno e l'altro intercorrono pure trent'anni e qualcosina di più di differenza. "La cosa" di Hawks, ad esempio, non è che sia meno bello di quello di Carpenter, ma semplicemente, essendo stato fatto negli anni 50, racconta l'america di quegli anni, in sintesi la visione collettiva di quegli anni, come l'unità del popolo, che permette così di sconfiggere la forza aliena rinvenuta nel ghiaccio. Ricordate il messaggio finale? 

La cosa di Carpenter è completamente opposta e analizza invece le paure degli anni 80. Non c'è unità nel gruppo di Mac Ready: tutti diffidano di tutti.
Nel finale, inoltre, c'è anche una non troppo velata critica al razzismo, in cui Mac Ready e Childs si guardano negli occhi, in cagnesco, dubitando l'uno dell'altro: nero contro bianco, sostanzialmente. Quindi due film che hanno due messaggi differenti e funzionali, per me difficile allora dire quale sia il migliore (tecnicamente e ritmicamente sono per Carpenter, ovvio, eppure alla luce di questo ragionamento...).

La mosca di Cronenberg, realizzato anche questo negli anni 80, mette in cantiere la cronaca di una malattia, una degenerazione che accompagna il protagonista fino alla fine del film, e che trova il suo apice prima in una rinascita, poi nella morte. Brundle-Mosca accetta il suo stato, abbraccia il suo destino, e cerca di adattarsi alla sua nuova situazione, facendo sì che la sua mente sia invasa invece dalla follia più pura.

Esistono anche diversi remake dei film di Wes Craven.
Vi dirò subito che io i film di Wes non li ho mai trovati eccezionali, anche perché Craven non è regista da virtuosismi della camera.  Gli unici film, degni di menzione, sono L'ultima casa a sinistra (che guarda caso è il remake de La fontana della vergine di Ingmar Bergman), La casa nera (una bella fiaba che m'è piaciuta), e Il serpente e l'arcobaleno, tutto il resto, per quanto mi riguarda è poco interessante (forse non vi troverete d'accordo con me, lo so), compreso Freddy Krueger che, a mio dire, è diventato famoso giusto per l'azzeccata caratterizzazione e nient'altro.
Infatti sono del parere che alcuni remake dei film di Craven siano addirittura migliori dell'originale. Il remake dell'ultima casa a sinistra, ad esempio, è funzionale: elimina le sequenze surreali e sposta l'azione in un contesto più credibile... e poi c'è Sara Paxton... e già questo vale il film. Non m'e l'aspettavo, ma mi è piaciuto molto anche il remake de Le colline hanno gli occhi, quello di Aja. All'epoca non conoscevo l'originale di Craven, e quando lo vidi rimasi colpito: la narrazione asciutta, senza fronzoli, mi coinvolse parecchio.
Pensai che se era la metà dell'originale, allora questo doveva essere un capolavoro. Poi riuscii a visionarlo, e quello invece l'ho trovato poco interessante. Aja era riuscito a togliere anche la marea di sciocchezze narrative (e in taluni casi pedanti) che Craven inserisce spesso nelle sue pellicole.

In tempi più recenti è stato realizzato anche il remake/reboot de La casa (questi si devono decidere, o è l'uno o è l'altro).
Chi l'ha definito la rinascita dell'horror si sbaglia; anche perché io non credo a queste cose, un film, che sia un horror o meno, lo prendi per ciò che è: o è fatto male o è fatto bene, sennò è una via di mezzo che accontenta un po' tutti (detrattori e non).
La casa di Fede Alvarez, per me è un brutto film, ecco tutto. I personaggi sono banali, il finale pure. Credo sia poco credibile che dei ragazzi siano andati lì, improvvisandosi medici, per disintossicare l'amica, quando di 'sta roba se ne dovrebbe occupare  un ospedale attrezzato... onestamente sarebbe stato più interessante sapere che i giovincelli fossero andati nella baita di montagna per girare un pornazzo amatoriale (infatti la scena che ho trovato più interessante è stato il bacio saffico a base di lingua tagliata e sangue).
Per il resto è nulla di ché (sempre secondo il mio modesto parere). Anche la comparsa di Ash dopo i titoli di coda mi ha fatto fare spallucce. Purtroppo non si può fare un remake di un film di Raimi, che ha uno stile visivo talmente forte da uscire fuori prepotente da ogni inquadratura: come regista ti scavi la fossa anche solo a pensarci. Vero che è stato Sammino a volere il remake, ma sappiamo che lui come produttore non è il massimo, ma dopotutto questa è la legge dell'equilibrio: se eccelli in qualcosa, dovrà per forza esserci qualcos'altro in cui sei una pippa. Infatti lui è un grande a girare film, ma non del tutto capace nel produrre qualcosa di veramente decente (si salvano veramente poche cose, tipo 30 giorni di buio e la serie televisiva di Spartacus... boogeyman possiamo anche gettarlo via, a me poi non piacevano manco Xena ed Hercules, figuratevi). Non volermene Sam, per quest'ultima cosa. Lo sai che ti amo, ma alle volte sbagli anche tu, c'è poco da fare.

Preferisco non parlare, poi, dei vari reboot e remake di poco conto, tipo quelli di spider-man (per favore, qualcuno li fermi), e quello di Robocop che, sebbene sia un film dignitoso, l'ho trovato comunque poco interessante.

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