martedì 20 maggio 2014

I Supereroi (mai) visti al cinema!

Quante versioni di film supereroistici non sono mai state prodotte? O meglio, quante erano ad un passo dalla produzione, e in realtà il loro destino ha coinciso in una rovinosa caduta nell'oblio? Vediamone insieme i più noti:

The Fantastic Four, il film del 1994

Una pellicola di Oley Sassone... prodotto, realizzato, e mai distribuito nelle sale, anzi... mai distribuito da nessuna parte! Una vera e propria operazione truffaldina ai danni dell'intera troupe, attori compresi. Il motivo della non distribuzione fu il seguente: siccome i diritti dei personaggi, in mano al noto Roger Corman, stavano scadendo, si doveva assolutamente realizzare qualcosa che somigliasse, anche lontanamente, ad un film. Ovviamente ne è venuto fuori un prodotto svogliato, con interpretazioni sciatte e sopra le righe, ed effetti speciali ridicoli... e non c'entra nulla che è del 94: qualche anno prima era uscito Terminator 2, film di ben altro spessore, e prima ancora i vari Star Wars... persino il timido uso della computer graphic, per rendere la torcia umana, non è nemmeno paragonabile alla grafica del super nintendo. Un pro, però, c'è: la realizzazione della cosa è estremamente fedele alla controparte cartacea.

Daredevil, la serie Tv
Siccome stanno preparando la serie TV del Diavolo Rosso, (si vocifera con Michael C. Hall protagonista), mi è tornato alla memoria che già negli anni 70 si cercò di adattare il personaggio in una serie televisiva, in coppia con Black Widow. L'idea venne ad Angie Bowie (ex-moglie di David), che avrebbe anche interpretato il personaggio della vedova nera. Ci fu uno scambio di lettere con la Marvel, e persino una prova costumi di entrambi i personaggi, ma non si arrivò mai ad un accordo... sarà forse stato proprio a causa dei costumi?

Ma che cazzo stanno facendo?
Forse non lo sanno tutti, ma il Diavolo Rosso, prima di approdare in quel filmaccio con Ben Affleck, apparve già in TV in un episodio dell'incredibile Hulk con Lou Ferrigno.

Vabbeh... più che il colore Rosso, questo è nero, tendente al fuxia...

Superman Lives di Tim Burton
Allora, mettiamo insieme Kevin Smith, Tim Burton, Nicholas Cage, una buona sceneggiatura e avremo un film... destinato a naufragare. Dopo il fallimentare Superman IV, si decise di riavviare il franchise, e siccome la storia a fumetti intitolata "La morte di Superman", riscosse un grandissimo successo, i produttori optarono per utilizzarla come base per la sceneggiatura. Jonathan Lemkin fu incaricato di redigere uno script, e il progetto partì col titolo di Superman Reborn. La sceneggiatura, indirizzata più ad un pubblico giovane e alle famiglie (famiglie e giovani è un'accoppiata che ha proprio rotto il cazzo... anzi, hanno rotto il cazzo anche singolarmente), fu rifiutata, e Lemkin licenziato. Gli subentrò Gregory Poirer (quello dei Gattoni, uno dei film più stupidi e demenziali degli ultimi anni), che incredibilmente, scrisse una sceneggiatura che convinse i produttori... eppure anche lui venne messo da parte e Kevin Smith si fece avanti per rimaneggiare lo script, apportando sostanziali cambiamenti, e chiamandolo prima "The death of Super-man", e "Superman Lives" dopo. Kevin Smith, decise di attenersi di più al fumetto: la sceneggiatura questa volta vedeva un Superman che non sapeva volare, e che indossava una tuta nera, anziché blu e rossa... infatti, molta fedeltà... i nemici erano Braniac, Doomsday e Lex Luthor. Inoltre, Smith, manco fosse lui stesso il padrone della Warner, dichiarò con forza che voleva Ben Affleck come Clark Kent/Superman (curiosamente quest'ultimo ha interpretato Superman in "Hollywoodland"), Linda Fiorentino come Lois Lane, Jack Nicholson come Lex Luthor e Jason Lee nei panni di Braniac. Alla regia fu chiamato Tim Burton, che accettò volentieri ad una condizione: rettificare la sceneggiatura di Smith (meno male...), ingaggiando Wesley Strick. Strick, nel finale, fuse Luthor insieme a Brainiac, dando vita al "supermegavillain" chiamato Lexiac; Superman, poi, veniva resuscitato grazie al potere della "K", una forza naturale rappresentante lo spirito dei Kryptoniani (beh, oddio... stronzata per stronzata, si vede quella che potrebbe funzionare meglio sullo schermo...). Per il suo film Burton ingaggiò Nicolas Cage come protagonista... una scelta che il buon Tim dovrà spiegare prima o poi.
La produzione era talmente inoltrata che si realizzarono anche i costumi di scena: il vestito di Superman era molto simile alla corazza del film "Batman" dello stesso Burton.

Ammetto che il costume non era male, ma... NICOLAS CAGE?
In realtà, poco più tardi, Tim Burton disse che Cage era credibilissimo come Clark Kent... ma davvero fuori posto come Superman! E ci mancherebbe! Comunque sia, vennero assunti scenografi, direttori della fotografia, effettisti, vennero fatte milioni di bozze preparatorie per il look di Kripton e per i villain, con un budget stimato di quasi 200 milioni di dollari. Eppure, proprio per l'eccessivo costo, tutto fu bloccato. Il progetto morì. Senza se e senza ma. Tim Burton disse che il film fu un totale spreco del suo tempo. Come biasimarlo, dato che di lì a poco ci avrebbe regalato quel capolavoro di Sleepy Hollow. Come sappiamo, poi, Superman fu portato al cinema nel discutibile film di Bryan Singer, e poi in quello discutibilissimo di Zack Snyder.

Spider-Man
Oh, il mio preferito: non sapete quanti tentativi, quante prove, si son fatte, prima di arrivare ai film Raimi prima, e a quelli di Webb dopo.
Ancora oggi molte persone credono che realizzare un film di Spider-Man negli anni 90 fosse impossibile: io dico di no, forse un po' più difficoltoso, questo è certo.
Se ci riflettete, già negli anni 80, uscirono diversi film che suggerivano sequenze degne di un fumetto Marvel: Fright night 2, che mostrava un licantropo in grado di saltare agilmente e scalare pareti in modo del tutto credibile, e il capolavoro La mosca di David Cronenberg... in effetti ho sempre pensato che Cronenberg, sull'uomo ragno, potesse fare uscire un bel prodotto introspettivo... non credete?
I diritti cinematografici dell'arrampicamuri appartenevano alla Cannon, quelli del film Superman IV, per intenderci.
La Cannon commissionò il film al bravo Tobe Hooper (quello di Non aprite quella porta), stampò persino un paio di manifesti, e fece scrivere un paio di sceneggiature... che non rispecchiavano manco per il cazzo la creatura di Stan Lee: quest'ultimo cestinò tutto quello che gli fu presentato...  Hooper, dal canto suo, visto l'andazzo, abbandonò quasi subito il progetto.

Uhm...
Joseph zito, un tipaccio dedito ai b-movie, rimpiazzò Hooper, fece riscrivere la sceneggiatura, cercando di avvicinarsi di più al fumetto originale, e inserì come villain il dottor Octopus (parte di questa fu utilizzata come base per il secondo film di Raimi), ma visto l'insuccesso commerciale di Superman IV, la Cannon ridimensionò il progetto, costringendo Zito a rinunciare...



La Cannon, non contenta, chiamò anche il nostro italianissimo Ruggero Deoadato!

Ruggerone! Anche tu caduto nella tela del ragno!
Deodato, che aveva lavorato con i tizi della Cannon già altre volte (non so se qualcuno ricorda il miticissimo "The Barbarians"!), si disse entusiasta, dicendosi fan del fumetto, e partì addirittura per gli Stati Uniti per parlane con i produttori... solo per scoprire che la Cannon era fallita e aveva chiuso i battenti... se il progetto fosse andato in porto, mi chiedo cosa avrebbe fatto il buon Deodato... che sfizio, glielo si dovrebbe chiedere! Forse uno "Spider-Man -holocaust"?



I diritti furono rilevati dalla Carolco (che aveva all'attivo i film di Rambo e Terminator)... e qui entra in gioco James Cameron: questa, ci tengo a dirlo, è una roba che ho vissuto davvero; all'epoca fu un caso mediatico, se ne parlava in calce su ogni albo dell'arrampicamuri, rendendo pubblici alcuni dettagli della sceneggiatura e delle idee di Cameron. Si facevano i nomi di attori, di villain, addirittura si parlò di Jack Nicholson per il Goblin... e persino di... Van Damme? La sceneggiatura di Cameron era molto adulta e, seppur discostandosi molto dal fumetto, era estremamente fedele nelle intenzioni al personaggio, e gettava le basi per ciò che poi Raimi avrebbe portato al cinema anni dopo, tant'è che alcune battute e alcune situazioni sono addirittura le stesse.
Io l'ho letta, e si vede che il buon Cameron gli vuole bene al ragnetto, esattamente come Raimi. C'erano già le ragnatele organiche, C'era un villain che faceva le veci di Electro, qui una specie di magnate informatico e padre putativo di Peter, e c'era l'uomo sabbia (che con molta probabilità avrebbe sfruttato i medesimi effetti digitali del T-1000)... e c'era persino una scena di sesso tra Peter e Mary Jane in cima al Brooklyn Bridge... anzi, sapete che c'è di nuovo? leggetevela! vi do il link! Fate prima!

http://dantom.altervista.org/spider_ita_inizio.html

Lì troverete la sceneggiatura tradotta in italiano dal buon Daniele Tomasi, un bravissimo disegnatore che si è preso la briga anche di farci degli storyboard, per rendere la lettura più intrigante. Un gran lavoro!

Comunque sia, lo script riscosse un certo successo presso i potenti di Hollywood, venendo anche approvato da Stan Lee. Cameron fece persino alcune prove preliminari per gli effetti speciali, e contattò Leonardo Di Caprio per il ruolo di Peter Parker... inutile dire che il progetto naufragò... e si arrivò a Raimi, che riutilizzò parte dello scritto, o quantomeno le idee più convincenti. Quest'ultimo, dopo Spider-Man 3, film per cui non ha mai provato simpatia, voleva creare uno Spider-Man 4 degno di nota: epico, forte, un qualcosa che il pubblico non avesse mai visto. Fu scritta una bozza preliminare della sceneggiatura, dove venivano inseriti l'avvoltoio e la gatta nera: il primo interpretato da John Malkovich, e la seconda da Anne Hathaway (che paradossalmente interpreterà un ruolo simile nel terzo Batman di Nolan: Catwoman). Doveva persino esserci una tresca di Peter con la Gatta, ai danni della povera Mary Jane. Inutile dire che Raimi, pressato ancora una volta dalla produzione, che voleva questo o quello, e anche intimorito dalle tempistiche, abbandonò, portandosi dietro l'intera troupe... e si arrivò al reboot di Webb.

Silver surfer
Stranamente, perché a me la fantascienza piace poco, amo Silver Surfer. Lo trovo uno dei personaggi più riusciti dell'impero Marvel... forse perché non è un supereroe, forse perché la sua storia ha drammatici risvolti shakespiriani, da farlo entrare di diritto in un'epopea epica senza confini.
Se si rispettasse il personaggio, in una sua eventuale trasposizione cinematografica, verrebbe fuori una delle storie più adulte, romantiche e tormentate mai viste in un film tratto da un fumetto, altro che le menate di Nolan.
Oh... mi dicono che già c'è stato un tentativo di portarlo al cinema. Ce lo svela Sean Howe che, in occasione dell'uscita del suo libro Marvel Comics: Una storia di eroi e supereroi, aveva diffuso un concept realizzato negli anni ottanta per un film dedicato al surfista d'argento e mai realizzato.



il film in questione era stato proposto dal produttore Lee Kramer e a quanto pare si avvicinava molto al concept originale, almeno su carta: realizzare un film epico con ambizioni paragonabili a quelle di 2001: Odissea nello Spazio... vabbeh, anche io prima ho detto EPICO, ma almeno potrebbero abbassare il tiro, a meno che non si voglia chiamare alla regia proprio Stanley Kubrick.
Olivia Newton-John, all'epoca fidanzata del produttore, avrebbe dovuto interpretare la protagonista femminile, ovvero la fidanzata di Surfer.
Ci furono anche coinvolgimenti di Paul McCartney per la colonna sonora del film. Insomma... un mare di megalomania che non ha portato a nulla!
Poi, ovviamente, lo sappiamo... il Surfer è uscito nel film dei fantastici quattro, di cui si sta discutendo del reboot con la torcia umana di colore... ma questa è un'altra storia...

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