venerdì 13 novembre 2015

Spectre - Le mie impressioni

Se non sapessi che il regista di Spectre è Sam Mendes (vincitore premio Oscar per American Beauty), io vi direi, senza indugio alcuno, che il film sembra diretto da Michael Bay alla sua prova migliore... 

 
Spectre si apre nel bel mezzo del giorno dei morti, in Messico, con i dieci minuti iniziali più spettacolari che ho visto ultimamente in un film... seguiti poi dall'intro più brutto che ho visto in una pellicola su Bond (e dopo quello di "Bersaglio Mobile", credevo non si potesse fare di peggio), coadiuvata da una canzone davvero orribile (non me ne voglia Sam Smith... ma che non osi più avvicinarsi ad un film di 007!). 
La formula degli spettacolari dieci minuti iniziali viene poi ripetuta fino alla nausea per tutte e due le ore di girato, sacrificando per buona parte la credibilità scenica che si era riusciti a costruire nei film precedenti: Bond salta, si lancia da edifici, si sfracella con aeroplani, e sempre senza un graffio, uscendo praticamente illeso da ogni situazione, manco fosse l'uomo d'acciaio; inoltre tutti i suoi nemici sono affetti da devastanti cataratte, dato che quando provano a sparargli non riescono mai a colpirlo, persino da distanza ravvicinata; invece a lui basta un singolo colpo per mettere fuori combattimento tutti quanti (per non parlare del fatto che riesce ad abbattere un elicottero con... una pistola). Insomma, se la cosa funziona per almeno mezz'ora, ed è anche divertente da vedere, dopo un po' viene a noia, perché sappiamo che tanto non gli capiterà mai nulla... quindi che senso ha seguire le avventure di un uomo (se così possiamo chiamarlo) praticamente invincibile? Soprattutto se queste avventure sono prive di colpi di scena, con personaggi buttati un po' nel mezzo perché boh, così facciamo numero, concatenati da situazioni che si susseguono in modo pressoché identico e con dialoghi al limite del ridicolo (se io dicessi le stesse puttanate che 007 dice alle donne per sedurle, mi beccherei un paio di schiaffi... lui se le porta a letto, invece). 
Inoltre, la Spectre del titolo non sembra costituire una grande minaccia, come almeno si evinceva dal trailer, e il suo legame con i villains dei film precedenti è piuttosto forzato, anzi: sembra proprio attaccato con lo sputo. Mentre ci dirigiamo stancamente al finale, neanche Christoph Waltz (che qui, nei panni di Blofeld, gigioneggia un po' troppo, dando vita ad un cattivo un po' "anonimo") riesce a risollevare le sorti di un film che sembra piuttosto un episodio ad alto budget di una serie televisiva, che un prodotto per il grande schermo.
Non ci fa una figura migliore l'Italia, dove viene mostrata una Roma eccessivamente patinata, piena di stereotipi, a cominciare dalla Bellucci, che, per inciso, continua a non farsi doppiare... fortunatamente il suo personaggio entra in scena per un paio di sequenze, giusto il tempo di farsi sbattere da Bond e poi via, verso nuove avventure.
Tirando le somme, si tratta di un mero prodotto d'intrattenimento, nulla di più, nulla di meno, e va visto come tale: se cercate un film con una storia solida e un cattivo eccezionale, rimarrete delusi, forse cercherete di salvare capra e cavoli se siete fan sfegatati di 007, ma per il resto si tratta di una pellicola abbastanza mediocre, che a stento raggiunge la sufficienza.             

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