martedì 25 aprile 2017

Film che consiglio 13

Ehilà! Dopo tanto tempo, infine, si ritorna al nostro post più caro: io che, non avendo nulla di meglio da fare, vi consiglio un qualche film per il sabato sera (sempre che non abbiate di meglio da fare). E allora, forza. Andiamo! Flendeeeeeeeer Jet! No, scusate, non lo faccio più... 😇

Pups (Ash - 1999)


Due ragazzini entrano quasi per caso in possesso di una pistola e con questa decidono di fare una rapina in banca. Ciò che per loro doveva essere "solo" un brutale scherzo, si trasforma in qualcosa di più complicato, quando l'edificio viene circondato dalle forze dell'ordine. Rimasti intrappolati all'interno con degli ostaggi, ai giovani non resta che recitare la loro parte di cattivi fino in fondo, guidati dai loro miti televisivi, senza rendersi conto della gravità della situazione. Lo stile documentaristico di Ash (dietro questo pseudonimo si nasconde Ashley Baron-Cohen, fratello del ben più noto Sacha) racconta purtroppo una realtà non solo americana, dove molti ragazzi, lasciati a sé stessi e bombardati da tv e videogiochi, quasi non sembrano più preoccuparsi di ciò che li circonda, troppo presi dalla loro avida ricerca di gloria e notorietà, fatta di falsi miti (occhio, non sto incolpando né la tv, né i videogiochi, ma coloro che li lasciano senza una guida).
Da cultore del doppiaggio italiano, devo dirvi stavolta di guardarlo in inglese il film: Davide Garbolino, in questo caso, non è affatto credibile come ragazzino di 10 anni, e molte battute (intese proprio come recitazione, non adattamento), funzionano molto più in originale.


Gardener of Eden - Il giustiziere senza legge (Kevin Connoly - 2007)



Adam è un giovane che conduce una vita noiosa e senza prospettive. Una sera, raggiunto il limite massimo di sopportazione, esplode in un impeto di rabbia e, dopo aver compiuto alcuni atti vandalici, decide di picchiare il primo poveraccio che incontra per strada.
Non sa che ciò che ha fatto lo trasformerà, agli occhi della società, in un eroe: l'uomo che ha pestato, infatti, è uno stupratore in fuga. Acclamato dalla collettività, riceve persino un cospicuo premio in denaro. Ritrovata la sua autostima, il giovane decide di diventare un giustiziere metropolitano. Ma il mondo reale, fatto di dubbi e incertezze, è pronto per lui? Come reagirebbe la popolazione ad un uomo che si fa giustizia da sé? Come si dividerebbe l'opinione pubblica? Adam imparerà a sue spese che la vita vera è ben diversa da quella dei fumetti, e che non tutto è bianco o nero.

L'arrivo di Wang (Manetti bros - 2011)


Gaia è un'interprete di cinese. Una sera viene convocata per un misterioso lavoro e condotta in un tetro e buio scantinato nei pressi di Roma. Suo è il compito di tradurre ciò che dice Wang, un individuo tenuto in stato di fermo per un crimine non specificato. Quando Gaia, ormai innervosita dalla situazione, chiede di accendere la luce, scoprirà che Wang è in realtà...
Il film dei Menetti si distingue non solo per gli effetti visivi, davvero ben riusciti, ma anche per un intreccio narrativo notevole, che culmina anche con un finale per nulla banale. Da recuperare, potreste rimanere sorpresi!

Don Jon (Joseph Gordon-Levitt - 2013)


Questa è la storia di un ragazzo appassionato di porno, anzi, totalmente assuefatto. No... non si sta parlando di me, ma di Jon Martello.
Jon divide la sua vita tra gli amici, la palestra, la famiglia e le sue galanti conquiste in discoteca. Purtroppo a rapporto completo, il giovane continua a non sentirsi mai appagato sessualmente: solo il porno riesce a lenire questo senso di vuoto. Una sera, però, Jon conosce Barbara. Attratto subito da lei, comincia a frequentarla, scoprendo ben presto che, come lui è schiavo del porno, la ragazza è invece assuefatta ai film d'amore. Riusciranno a stare insieme? Insieme per davvero? E se invece Jon avesse bisogno di una donna "vera"? Il film solleva una particolare riflessione: noi, il più delle volte, costruiamo le nostre relazioni e basiamo la nostra vita su finti stilemi. Ci piace qualcuno perché, nel nostro inconscio, esso/a corrisponde ad un ideale nato per esigenze personali e quindi sempre poco veritiero. Purtroppo capita spesso di guardare ciò che ci circonda con i sensi e l'impulsività, piuttosto che con spirito critico.

The boy and the Beast (Mamoru Hosoda - 2015)

Questo è forse uno dei migliori film d'animazione (giapponese) che ho avuto modo di vedere in questo periodo: comprato quasi per caso, mi ha lasciato stupefatto per la rara bellezza della narrazione, e mi ha divertito ed emozionato come non succedeva da tempo.
Ren è un bambino che ha perso la madre in un incidente. "Abbandonato" temporaneamente dal padre e scontroso verso tutti, una sera, decide di scappare di casa. Inseguito da due poliziotti, si ritrova catapultato a Jutengai, un mondo popolato da bestie. Adottato da una di queste, Kumatetsu, Ren (ribattezzato Kyuta) imparerà a battersi e diventare forte. Il rapporto che s'instaura tra lui e questo essere, tra alti e bassi, è piuttosto simile a quello che può esserci tra un padre e un figlio, e dimostra come, sia i padri che i figli, possano imparare gli uni dagli altri e incoraggiarsi a vicenda per superare le avversità della vita.
Una curiosità: nell'edizione italiana, Kumatetsu è doppiato da Pino Insegno.

E con questo ho finito! Alla prossima! 🙂

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