Mini recensione, perché occupato come sono in questo periodo, non riesco ad articolare bene le parole, tanta è la confusione mentale... quindi è meglio se sono breve, che già quando sono "normale", si capisce poco di quello che dico. Quindi via con i cavalieri!
Ordunque, di questo film se n'è parlato di qua e di là e finalmente sono riuscito a visionarlo. Sarà che avevo bisogno di leggerezza, di essere un po' più spensierato, sarà che non volevo impegnarmi troppo con un film, ma io l'ho trovato una figata pazzesca... non nel senso che è un capolavoro, o che abbia chissà quale recondito messaggio celato... no, no... intendo figata proprio nel vero senso del termine! Da ogni centimetro di questo enorme fan-service, traspare figaggine: i personaggi, le musiche, i combattimenti, il design delle armature, tutto! I cavalieri sono un tantino differenti caratterialmente, è vero, ma chissene!
Lo so, lo so cosa vi state chiedendo: e il doppiaggio? La spina nel fianco di buona parte dei detrattori? Beh, devo dire che i "vecchietti" se la sono cavata alla grande, si vede che hanno lavorato con passione e impegno e le loro voci funzionano bene come sempre! Ineccepibile! Semplicemente dei grandi!
Ah, per la cronaca... mi è piaciuto molto Cancer! E non so il perché!
Stop, fine recensione...
lunedì 26 gennaio 2015
giovedì 22 gennaio 2015
Diritto d'autore
Credo che tutti, chi più chi meno, abbiano letto dell'iniziativa intrapresa nei giorni scorsi, quando il corriere della sera ha raccattato in giro per il web centinaia di sketch realizzati da fumettisti professionisti e non, per realizzare un libro collage e commemorare le vittime della redazione di Charlie Hebdo, attaccata da terroristi.
Bella iniziativa quella di corriere, peccato che per cavalcare l'onda la redazione non si sia presa la briga di chiedere il consenso di tutti gli artisti coinvolti, scatenando le ire dei più. Il corriere ha ammesso i propri errori, e chiesto giustamente scusa agli autori... ma tutto ciò mi ha portato a fare una singolare riflessione: il "furto d'opera" perpetrato dal corriere potrebbe essere messo in relazione con il saccheggio delle opere altrui, che molti autori compiono per scrivere le proprie storie? Secondo me sì, anche se per molti la cosa viene liquidata come citazione artistica; ma allora qual è il confine tra citazione e plagio? Copiare vignette e situazioni da una storia, solo perché ti è piaciuta, non significa che stai rubando il lavoro altrui? E il panorama italiano ne è pieno di gente così, senza dover fare necessariamente nomi. Eppure... eppure questa è chiamata citazione (perché poi alla fine dell'albo viene detto da cosa si è preso questo o quello)... embé, il corriere della sera non avrebbe citato gli artisti coinvolti, alla fine?
Inoltre, ho avuto modo di leggere in rete che molti ancora si lamentano per la scialba organizzazione dell'iniziativa e su questo siamo tutti d'accordo; ora io dico: e va bene che questi hanno sbagliato, ma si sono scusati e hanno fatto i propri mea culpa ammettendo l'errore a più riprese (anche privatamente con molti degli autori, ho letto). Cosa volete ancora? Le loro teste? Bene, dirigetevi verso la loro redazione, kalashnikov in mano, e fate piazza pulita...
Bella iniziativa quella di corriere, peccato che per cavalcare l'onda la redazione non si sia presa la briga di chiedere il consenso di tutti gli artisti coinvolti, scatenando le ire dei più. Il corriere ha ammesso i propri errori, e chiesto giustamente scusa agli autori... ma tutto ciò mi ha portato a fare una singolare riflessione: il "furto d'opera" perpetrato dal corriere potrebbe essere messo in relazione con il saccheggio delle opere altrui, che molti autori compiono per scrivere le proprie storie? Secondo me sì, anche se per molti la cosa viene liquidata come citazione artistica; ma allora qual è il confine tra citazione e plagio? Copiare vignette e situazioni da una storia, solo perché ti è piaciuta, non significa che stai rubando il lavoro altrui? E il panorama italiano ne è pieno di gente così, senza dover fare necessariamente nomi. Eppure... eppure questa è chiamata citazione (perché poi alla fine dell'albo viene detto da cosa si è preso questo o quello)... embé, il corriere della sera non avrebbe citato gli artisti coinvolti, alla fine?
Inoltre, ho avuto modo di leggere in rete che molti ancora si lamentano per la scialba organizzazione dell'iniziativa e su questo siamo tutti d'accordo; ora io dico: e va bene che questi hanno sbagliato, ma si sono scusati e hanno fatto i propri mea culpa ammettendo l'errore a più riprese (anche privatamente con molti degli autori, ho letto). Cosa volete ancora? Le loro teste? Bene, dirigetevi verso la loro redazione, kalashnikov in mano, e fate piazza pulita...
Metal Gear Solid - Il (mio) doppiaggio italiano
Quando giocai a Meta Gear per la prima volta era il ontano 98.
Mi riferisco ovviamente al primo mitico capitolo per PSX, indimenticabile per me: un gruppo di terroristi, capitanati dal misterioso Liquid Snake, ha preso possesso di una base scientifica sita nella nevosa isola di Shadow Moses, in Alaska, prendendo in ostaggio le personalità politiche e gli scienziati che lì si trovavano e chiedendo come riscatto i resti del leggendario Big Boss insieme ad una cifra milionaria: nel caso le loro richieste non vengano accettate, Liquid scaglierà un attacco nucleare sul territorio Americano.
Solid Snake, agente super segreto, viene spedito laggiù con lo scopo di fermare i terroristi e liberare gli ostaggi. Ovviamente sarà impresa ardua, perché i terroristi hanno dalla loro il Metal Gear: un gigantesco robot bipede, in grado di lanciare un attacco nucleare da qualsiasi punto del pianeta.
La trama, seppur all'apparenza potesse sembrare semplice e lineare, era in realtà intricatissima e mischiava sapientemente la classica spy story americana con le delirante cultura nipponica, fatta di robot e cyborg.
I personaggi erano fantastici e caratterizzati fin nel minimo dettaglio.
Il gioco, in più, venne doppiato in tutte le lingue europee, compreso anche l'italiano. E godersi un gioco, che ha talmente tante sfumature, nella propria lingua, è sempre un toccasana. Il doppiaggio fu eseguito a Londra, su decisione della Konami (anche se non ho capito perché), facendo ovviamente uso di attori che, vivendo lì, presentavano una cadenza dialettale strana, e quindi alcune sequenze non erano certo recitate benissimo (rabbrividisco ancora per Mei Ling e Sniper Wolf). Su alcuni personaggi, però, il doppiaggio si difendeva abbastanza bene, come ad esempio Revolver Ocelot.
Metal Gear Solid 2
Meta Gear Solid 3
Dopo quel primo capitolo, il gioco non fu più doppiato in alcuna lingua, se non in inglese e in giapponese. Fu un po' una delusione giocare a tutti gli altri capitoli con i sottotitoli (tra l'altro nel secondo capitolo erano pieni di errori di traduzione e di battitura).
Però, da allora, immagino sempre una sorta di ridoppiaggio italiano dell'intera saga: un lavorone che vanterebbe voci di doppiatori italiani famosi. Siccome in questo periodo poi sono occupato su alcune cose "grosse" (ma tranquilli, ve ne parlerò più in là), mi sono svagato nel cercare queste voci, le quali spero possano caratterizzare al meglio i personaggi in modo adeguato (e non sfigurino di fronte a quelle inglesi o giapponesi).
Meta Gear Solid
Solid
Snake: Fabrizio Pucci
Hal
Emmerich/Otacon: Roberto Chevalier
Colonnello
Capmbell: Luigi La Monica
Naomi
Hunter: Roberta Greganti
Mey
Ling: Ilaria Latini
Nastasha
Romanenko: Alessandra Korompay
Meryl
Silverburgh: Domitilla D'Amico
Johnny
Sasaki: Gabriele Lopez
Liquid
Snake / Master Miller: Luca Ward
Revolver
Ocelot: Angelo Nicotra
Cyborg
Ninja: Loris Loddi
Vulcan
raven: Alessandro Rossi
Kenneth
Baker: Sergio Di Giulio
Donald
Anderson: Angelo Maggi
Psycho
Mantis: Francesco Vairano
Sniper
Wolf: Laura Boccanera
Jim
Houseman: Dario Penne
Metal Gear Solid 2
Raiden:
Alessandro Rigotti
Solidus
Snake: Francesco Pannofino
Rose:
Francesca Manicone
Fatman:
Giorgio Lopez
Vamp:
Massimo Corvo
Fortune:
Cinzia De Carolis
Olga
Gurlokovitch: Francesca Fiorentini
Coll.
Gurlukovitch: Diego Reggente
Scott
Dolph: Dario Oppido
Presidente
Johnson: Luca Biagini
Peter
Stillman: Ugo Maria Morosi
Richard
Ames: Stefano De Sando
Emma
Emmerich: Benedetta Ponticelli
Meta Gear Solid 3
The
Boss: Cristiana Lionello
Volgin:
Massimo Foschi
Sokolov:
Oliviero Dinelli
The
Pain: Roberto Draghetti
The
Fear: Roberto Pedicini
The
End: Bruno Alessandro
The
Fury: Massimo Rossi
The
Sorrow: Massimo Lodolo
Revolver
Ocelot: Edoardo Stoppacciaro
Raikov:
Alessandro Rigotti
Sigint:
Fabio Boccanera
Para-Medic:
Barbara De Bortoli
Major
Zero: Adalberto Maria Merli
Eva:
Laura Boccanera
Notare che manca il 4, ma l'ho giocato una sola volta e non lo ricordo per niente.
Voi che ne dite? Mi chiedevo se anche voi a tempo perso non abbiate in mente una una vostra lista... ovviamente questa mia sorta di "sfida", è indirizzata solo a chi ha giocato o conosce comunque i personaggi citati, e chi ovviamente s'intende di doppiaggio e conosce i doppiatori e le loro voci. Magari poi faccio lo stesso lavoro di ricerca, però con doppiatori milanesi. Vedremo. :)
domenica 18 gennaio 2015
Il Massacro di My Lai - My Lai four
Durante la guerra del Vietnam, un gruppo di soldati statunitensi si abbandonò ad atti brutali in un piccolo villaggio abitato solo da bambini, donne e vecchi. Stuprarono e uccisero chiunque gli capitasse a tiro. Quasi tutti gli abitanti furono sterminati: se ne salvarono solo una piccola parte, grazie all'intervento del sottufficiale Thompson che, sceso in ricognizione col suo elicottero, quando si trovò davanti a questa strage, ordinò al suo equipaggio di sparare sui "colleghi" se non si fossero fermati immediatamente, frapponendosi così tra loro e i vietnamiti. Thompson evacuò il villaggio e portò i (pochi) superstiti al sicuro. Una storiaccia che non tutti conoscono (io l'ho scoperta solo di recente), e che nel tempo è stata anche oggetto di un insabbiamento da parte del governo americano. Si devono ringraziare il giornalista investigativo Seymour Hersh e pochi altri se tutto ciò è uscito allo scoperto.
E basandosi su questa storia (e sullo scritto di Hersh) che il regista Paolo Bertola (che non conoscevo prima di questa pellicola) decide di trarne un film sul Vietnam tutto italiano: My Lai four.
Per quanto sia lodevole lo sforzo di Bertola, purtroppo un evento di tale portata avrebbe meritato una trasposizione migliore. Al di là del budget ridotto (gli elicotteri, il fumo, tutto è realizzato con una CGI non proprio all'altezza), il film si distingue anche per una serie di dialoghi banali e ridicoli, coadiuvati da situazioni paradossali e personaggi stereotipati al massimo: il forzuto mitragliere sboccato, il capitano sociopatico, il soldato timido che non vuol far del male a nessuno, e c'è anche il "negro". Le recitazioni degli attori che interpretano i soldati americani sono sempre fin troppo sopra le righe e poco aderenti al contesto in taluni casi, e solo il doppiaggio salva capra e cavoli (riconoscerete le voci di professionisti come Riccardo Rossi, Roberto Chevalier, Sandro Acerbo, Angelo Nicotra). Sono invece bravissimi gli interpreti dei vietnamiti.
Purtroppo è stata un'occasione mancata, una cartuccia sparata a salve; quanto meno il film ha il merito di aver dato un po' più di visibilità a questa sporca faccenda.
Magari qualche youtuber mattacchione dedito alle recensioni, potrebbe approfondire il discorso meglio di me se ha visto il film.
Si spera che Oliver Stone faccia di meglio, dato che anche lui è intenzionato a trattare questi eventi in una pellicola di prossima produzione.
giovedì 15 gennaio 2015
Vivere
Vivere è essere annoiati e sapere di esserlo
Vivere è guardarsi le mani e prenderne coscienza
Vivere è annusare
Vivere è osservare
Vivere è rendersi conto di avere un corpo
Vivere è rendersi conto di avere il cazzo
Vivere è scopare
Vivere è toccare
Vivere è piangere
Vivere è esercitare il male e qualche volta il bene
Vivere è una verità e molte volte una bugia
Vivere è parlare e dire un'idiozia
Vivere è ragionare e chi ragiona troppo non vive
Vivere è un film che parla di vita
Vivere è scrivere un libro sgrammaticato
Vivere è essere corrotti
Vivere è non sapere cosa sia la vita
Vivere è credere
Vivere è credere di essere vivi
Vivere è odiare ed essere odiati
Vivere è amare
E l'amore non ha parole
Vivere è guardarsi le mani e prenderne coscienza
Vivere è annusare
Vivere è osservare
Vivere è rendersi conto di avere un corpo
Vivere è rendersi conto di avere il cazzo
Vivere è scopare
Vivere è toccare
Vivere è piangere
Vivere è esercitare il male e qualche volta il bene
Vivere è una verità e molte volte una bugia
Vivere è parlare e dire un'idiozia
Vivere è ragionare e chi ragiona troppo non vive
Vivere è un film che parla di vita
Vivere è scrivere un libro sgrammaticato
Vivere è essere corrotti
Vivere è non sapere cosa sia la vita
Vivere è credere
Vivere è credere di essere vivi
Vivere è odiare ed essere odiati
Vivere è amare
E l'amore non ha parole
martedì 13 gennaio 2015
Un po' di tavole
Come dice il titolo, vi posto un po' di tavole, realizzate in questo periodo :)
Grimm Fairy Tales
Un piccolo tributo al maestro Nagai e al suo Devilman non poteva mancare!
Grimm Fairy Tales
Un piccolo tributo al maestro Nagai e al suo Devilman non poteva mancare!
sabato 10 gennaio 2015
Film che consiglio 5
Siete annoiati il sabato sera? Non avete un cavolo da fare la domenica? Perfetto! Bentornati ai nostri consigli filmici!
Per chi si è perso i vecchi consigli, vi rimando qui, qui, qui e qui.
Grace - posseduta
No. Sebbene la locandina dica il contrario, non si tratta del solito film di possessione. Innanzitutto è abbastanza originale il modo in cui è girato, ovvero attraverso gli occhi della protagonista (trovata che ha in comune con "Maniac", un film che avevo già consigliato precedentemente). Inoltre il finale potrebbe rivelarsi una buona sorpresa, rendendo la pellicola meno scontata del solito, dando anche una certa motivazione all'utilizzo della soggettiva come ripresa. Secondo me si tratta di un esperimento abbastanza riuscito.
L'occhio che uccide
Uscito nello stesso anno di Psycho, il film di Michael Powell ne prende subito le distanze, scoprendo già il volto dell'assassino, e seguendolo nelle sue malefatte, dovute a traumi infantili. Il giovane Mark è un serial killer che uccide belle donne attraverso una lama celata nel treppiede della sua macchina da presa. Il suo scopo finale è filmare le ultime emozioni della vittima, prima di trafiggerla. Disturbante, malato, il film si distingue già per l'uso soggettivo della telecamera come metodo di ripresa (anticipando un mucchio di film odierni). All'epoca della sua uscita fece scalpore, oggi è semplicemente un grande classico. Da riscoprire.
Brama di vivere
Se siete appassionati d'arte, allora non potete perdervi questo film con Kirk Douglas che segue la tormentata vita di Vincent Van Gogh. Ben diretta e mai noiosa, la pellicola vi accompagnerà fino al triste epilogo di un genio incompreso. Inoltre, Douglas, non solo dà una grande prova recitativa, ma è anche IDENTICO a Van Gogh. Non poteva esserci attore più azzeccato di lui.
Infamous - una pessima reputazione
Truman Capote è passato alla storia per la scrittura di un grande libro "A sangue freddo"; ispirato a fatti realmente accaduti nel Kansas, quando una coppia di malviventi trucidò un'intera famiglia "a sangue freddo", come appunto titolerà il suo manoscritto. Capote incontrò personalmente i due assassini, intervistandoli a lungo, e intrattenendo con uno di loro uno strano rapporto amoroso. Questo film è la cronaca di quell'evento. Le interpretazioni sono di alto livello. Toby Jones è uguale a Capote, ed è incredibilmente calzante anche il suo doppiaggio italiano, ad opera di Claudio Insegno, fratello di Pino.
Frost/Nixon - il duello
David Frost fu un conduttore televisivo, l'unico capace di costringere l'allora presidente Nixon ad ammettere i suoi errori politici ed etici. Ron Howard dirige un grande cast con mano sicura, riuscendo a creare tensione in una storia già nota. Un vero imperdibile match verbale, dove due colossi si scontrano all'ultimo sangue. Non dovreste perderlo, secondo me.
Violent cop
Opera prima di Takeshi Kitano, "Violent Cop" è l'apologo sulla violenza per antonomasia. Il protagonista è Azuma, un poliziotto violento e brutale.
Sebbene non sia amato dai colleghi e nonostante i suoi mezzi siano poco ortodossi, Azuma segue comunque una propria linea di condotta etica e morale. Quando la sorella malata per cui stravede, verrà rapita e stuprata da una banda di spacciatori, sui quali indagava, la sua reazione sarà incontrollata, e ben presto si renderanno conto di aver fatto incazzare la persona sbagliata.
Per chi si è perso i vecchi consigli, vi rimando qui, qui, qui e qui.
Grace - posseduta
No. Sebbene la locandina dica il contrario, non si tratta del solito film di possessione. Innanzitutto è abbastanza originale il modo in cui è girato, ovvero attraverso gli occhi della protagonista (trovata che ha in comune con "Maniac", un film che avevo già consigliato precedentemente). Inoltre il finale potrebbe rivelarsi una buona sorpresa, rendendo la pellicola meno scontata del solito, dando anche una certa motivazione all'utilizzo della soggettiva come ripresa. Secondo me si tratta di un esperimento abbastanza riuscito.
L'occhio che uccide
Uscito nello stesso anno di Psycho, il film di Michael Powell ne prende subito le distanze, scoprendo già il volto dell'assassino, e seguendolo nelle sue malefatte, dovute a traumi infantili. Il giovane Mark è un serial killer che uccide belle donne attraverso una lama celata nel treppiede della sua macchina da presa. Il suo scopo finale è filmare le ultime emozioni della vittima, prima di trafiggerla. Disturbante, malato, il film si distingue già per l'uso soggettivo della telecamera come metodo di ripresa (anticipando un mucchio di film odierni). All'epoca della sua uscita fece scalpore, oggi è semplicemente un grande classico. Da riscoprire.
Brama di vivere
Se siete appassionati d'arte, allora non potete perdervi questo film con Kirk Douglas che segue la tormentata vita di Vincent Van Gogh. Ben diretta e mai noiosa, la pellicola vi accompagnerà fino al triste epilogo di un genio incompreso. Inoltre, Douglas, non solo dà una grande prova recitativa, ma è anche IDENTICO a Van Gogh. Non poteva esserci attore più azzeccato di lui.
Infamous - una pessima reputazione
Truman Capote è passato alla storia per la scrittura di un grande libro "A sangue freddo"; ispirato a fatti realmente accaduti nel Kansas, quando una coppia di malviventi trucidò un'intera famiglia "a sangue freddo", come appunto titolerà il suo manoscritto. Capote incontrò personalmente i due assassini, intervistandoli a lungo, e intrattenendo con uno di loro uno strano rapporto amoroso. Questo film è la cronaca di quell'evento. Le interpretazioni sono di alto livello. Toby Jones è uguale a Capote, ed è incredibilmente calzante anche il suo doppiaggio italiano, ad opera di Claudio Insegno, fratello di Pino.
Frost/Nixon - il duello
David Frost fu un conduttore televisivo, l'unico capace di costringere l'allora presidente Nixon ad ammettere i suoi errori politici ed etici. Ron Howard dirige un grande cast con mano sicura, riuscendo a creare tensione in una storia già nota. Un vero imperdibile match verbale, dove due colossi si scontrano all'ultimo sangue. Non dovreste perderlo, secondo me.
Violent cop
Opera prima di Takeshi Kitano, "Violent Cop" è l'apologo sulla violenza per antonomasia. Il protagonista è Azuma, un poliziotto violento e brutale.
Sebbene non sia amato dai colleghi e nonostante i suoi mezzi siano poco ortodossi, Azuma segue comunque una propria linea di condotta etica e morale. Quando la sorella malata per cui stravede, verrà rapita e stuprata da una banda di spacciatori, sui quali indagava, la sua reazione sarà incontrollata, e ben presto si renderanno conto di aver fatto incazzare la persona sbagliata.
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