lunedì 1 settembre 2014

Il Monaco 1 - making of

Il Monaco è un personaggio che mi accompagna da parecchio tempo. Credo sia stato il primo personaggio a cui ho pensato come protagonista di una serie. Nonostante all'inizio gli fossi poco affezionato, col passare degli anni ho imparato ad amarlo, dopotutto è una parte di me, e potrei dire che il Monaco rispecchia almeno il 30% della mia personalità. Il 50% è Malcolm di Brainstorming, il restante 20 mi è del tutto sconosciuto (o forse non mi va di approfondirlo).
Dovevo avere almeno dieci anni quando ho concepito il Monaco, e credo fosse per una mia smodata passione verso il medioevo. Mi preme specificare che la somiglianza grafica con i protagonisti di Assassin's Creed è del tutto casuale: il gioco Ubisoft all'epoca non era nemmeno in programmazione, e anzi... non si parlava nemmeno di playstation 2!
A volte penso che se fossi riuscito a pubblicarlo anni fa, avrei fatto il botto, ma ovviamente non avevo né l'età, né le conoscenze artistiche appropriate per portare avanti questo progetto.
Principalmente alcune peculiarità del Monaco nascono dalla lettura di diversi manga, in particolare "Berserk" di Miura e "City Hunter" di Hojo.
Per appassionati in cerca di citazioni: la cicatrice che il Monaco ha sul naso è ovviamente un omaggio al protagonista di Berserk, Guts.



Alcune sfumature del personaggio, invece, provengono anche da The Phantom, l'uomo mascherato creato da Lee Falk! Capirete nelle prossime storie.


Naturalmente, per quanto si possa attingere dalle opere altrui, per ispirazione, è anche doveroso metterci del proprio e sviluppare la storia secondo la propria visione e le proprie idee... sennò a che serve scrivere? Siccome la serie è ambientata nel medioevo, ho dovuto divorare parecchi libri sull'argomento. Ho raccolto foto, illustrazioni d'epoca, e tante di quelle documentazioni da riempire un museo. Quando ho letto tutto quello che (almeno spero), c'era da leggere, ho cominciato a gettare via il superfluo. Molte cose, mi sono reso conto, non servivano... a meno che non si voglia lavorare per History Channel. E a me non interessa...
Quando ci si è fatti una buona cultura, si può anche cominciare a prendersi le dovute licenze poetiche.

SEGNALI DI STILE
Ciò che vi mostrerò adesso ha dell'incredibile... sarà una visione aberrante... sto per mostrare cose che non ho mai mostrato a nessuno, e chi l'ha visto, non è sopravvissuto per raccontarlo: i miei disegni di quando avevo 12 anni! E c'è di più... riguardano Il Monaco! A parte lo scherzo, lo faccio perché credo che abbiano valenza storica. La cover della prima storia del Monaco, è ripresa ad esempio da un vecchio disegno che feci del personaggio. Eccovelo qui.


All'epoca inchiostravo con la penna Bic: non sapevo che si usassero i pennarelli, e non sapevo niente di anatomia o altro... allora, come ho già accennato, guardavo molto Miura, tant'è penso sia riconoscibile nella cover il medesimo modo di elaborare le texture. All'epoca, però, non riuscivo a rendermi conto che anche Miura non era in grado di usare correttamente il tratteggio (nei primi numeri era un po' messo a casaccio), e solo col tempo ha imparato a farlo. Il logo, come potete constatare, è fatto a mano. Non interessandomi alla colorazione, la lasciai così. Poi mi è servita da base per la cover che conoscete...


 Beh... dite che c'è differenza? Ho trovato anche molte altre tavole. Purtroppo sparse. Così, oltre all'evoluzione dello stile, potrete dare un'occhiata anche a quella del personaggio. Tenetevi le mascelle, mi raccomando...







Il lettering era fatto a mano, alcune texture risultavano indubbiamente eccessive, e le anatomie erano inesistenti: Credo che ci fosse molta passione (e ci mancherebbe, ero un dodicenne), molta più di adesso, sicuramente.

Giustamente io credevo che nel medioevo si andasse vestiti in canottiera..
Negli anni ho continuato a lavoraci su, anche durante la frequentazione della scuola comix, cercando di dargli un abito migliore, un background specifico, e delineando in maniera marcata altri elementi. Qui vi posto alcuni studi del personaggio a matita, che mi son stati di grande aiuto. Per arrivarci visionai un sacco di foto di guerrieri medioevali, compravo libri appositi sulle armi, sulle corazze, e via dicendo. Ovviamente, oggi, con l'avvento del web, è tutto più facile, si può trovare qualsiasi cosa, e anche molto velocemente (credo sia uno dei pochi vantaggi di internet... per il resto siamo tutti schedati!).





















Dopo questi, realizzai un disegno che potrebbe essere considerato semi-definitivo, e che gettava le basi grafiche per il personaggio che sto disegnando ora.



Il disegno mi fu colorato da Giuseppe Cafaro: chi legge fumetti americani, dovrebbe aver sentito il suo nome, dato che lavora per l'Aspen Comics, la casa fondata da Michael Turner (il creatore di Whitchblade, pace all'anima sua) .
Peppe era mio compagno di corso, alla Comix, e ogni tanto, ci si faceva un favore a vicenda, disegnando o colorando random qualunque cosa. Mi torna alla mente ciò che Peppe mi disse una volta: "Gianlù, se io finisco a disegnare Darkness, e tu Brendon, ti offro una birra". In realtà lui ci è arrivato, bene o male... io, anche volendo, non ci arriverò mai, perché:
A) Ormai Brendon è chiuso.
B) Bonelli è una strada chiusa.
Se voleste seguire Peppe, lo trovate su Kiani e Trish Out of Water, editati entrambi dall'Aspen.

Cover di Peppe
Un giorno non mi dispiacerebbe intervistare Giuseppe, e metterlo sul tubo, ma le poche volte che gli ho avanzato la proposta, lui si è fatto desiderare. Peppe è sempre in fuga, e riesce con abilità a svicolarsi dalle mie avance semplicemente non rispondendo alle mail o tergiversando (vecchio volpone)... e siccome fisicamente non è il mio tipo (a meno che lui non diventi leggermente più femminile), io evito d'inseguirlo, anche perché comincio ad avere un'età: con la testolina non riesco più a stare dietro a quella degli altri!

LA REALIZZAZIONE

Solitamente, quando ho già in testa le inquadrature che voglio, parto direttamente con i layout, tralasciando la sceneggiatura, e scrivendo solo i dialoghi, ma ci sono volte in cui non mi riesce, e ho bisogno di un aiutino... sì, tipo viagra... così scrivo una sceneggiatura, o quella che potrebbe essere definita tale, in modo da poter focalizzare per bene l'impostazione che voglio dare, qualora mi si presentassero delle difficoltà.

Vi posto solo la prima pagina di sceneggiatura da me scritta per il Monaco, perché avendo poi cambiato la storia, sono andato a disegnarla di pancia. 

TAV 1
1
Panoramica di un villaggio medioevale.
2
Zoom in. Vediamo un personaggio incappucciato.
3
PP del volto dell'uomo coperto dal cappuccio.
4
C.M. L'uomo, Il Monaco, si trova ora vicino ad un portone, in un quartiere malfamato.
5
Dettaglio della sua mano, che bussa.
6
Si Apre lo spioncino, inquadratura in soggettiva. Vediamo il Monaco fuori, in strada
7
M.B. di spalle del Monaco. Davanti a lui il portone e dallo spioncino s'intravedono due occhi minacciosi.
Occhi Minacciosi: E tu chi sei? Che vuoi?

Una volta scritta la sceneggiatura, passo a dei layout che, a seconda del mio umore, possono essere molto veloci (e quindi roba che capisco solo io), o anche estremamente dettagliati (e questo mi permette di risparmiare tempo, in quanto andrò a costruire direttamente su di essi la tavola vera e propria). In questo caso ho realizzato un layout molto veloce, giusto per farmi un'idea. 

  
Come potete constatare alcune cose sono indefinibili. Se provassi a consegnarlo a qualche editor, me lo tirerebbe addosso... insieme alla scrivania...

Comunque, quale sia il grado di dettaglio del layout, bisogna lavoraci molto, per poter costruire un qualcosa di decente. 

Adesso vi metto a confronto sceneggiatura e vignette, così che capiate che nella resa finale della tavola, alcune cose si perdono, mentre altre si guadagnano.

 TAV 1
1
Panoramica di un villaggio medioevale.

Uhm... questa è abbastanza vicina alla descrizione della sceneggiatura

2
Zoom in. Vediamo un personaggio incappucciato.
In realtà, già con questa mi sono attenuto poco, perché, più che una zoomata, ho utilizzato un controcampo!

3
PP del volto dell'uomo coperto dal cappuccio.
Con questa ci siamo...

4
C.M. L'uomo, Il Monaco, si trova ora vicino ad un portone, in un quartiere malfamato.

Beh... non saprei... secondo voi è malfamato abbastanza?

5
Dettaglio della sua mano, che bussa.



6
Si apre lo spioncino, inquadratura in soggettiva. Vediamo il Monaco fuori, in strada
Questa è praticamene identica alla sceneggiatura, non mi ha dato grossi problemi!

7
M.B. di spalle del Monaco. Davanti a lui il portone e dallo spioncino s'intravedono due occhi minacciosi.
Occhi Minacciosi: E tu chi sei? Che vuoi?

Idem per questa
Come prima ho accennato, occorre documentarsi, sempre! Anche a livello visivo. Quindi sfatiamo il mito che un disegnatore sa disegnare tutto. Non è vero. La documentazione attraverso foto serve soprattutto per rendere più credibile il paesaggio, in modo che il lettore non vada in confusione con quello che è stato effettivamente disegnato... mi spiego: che si disegni bene o male, l'importante è farsi capire! Per quanto mi riguarda io non ci vedo niente di male a ricalcare una foto (soprattutto se questo ti fa risparmiare tempo)! Tanto, anche se si ricalcasse, si devono comunque avere determinate conoscenze artistiche, perché devi sapere cosa stai "combinando"!
Moti degli elementi delle mie tavole sono ripresi da foto.
Quello strano batacchio sulla porta, ad esempio, esiste!


Come mi sono aiutato anche con molte ambientazioni!






Anche per i personaggi ho utilizzato dei modelli. Credo che usando dei riferimenti diventino più credibili, più veri. E utilizzo attori, dato che è prassi comune qui in Italia: Dylan Dog è Rupert Everett, Dampyr è Ralph Fiennes, Martin Mystere è Nick Nolte e via dicendo. Io, i miei, ho cercato di truccarli opportunamente.

Il capo del bordello ha, ad esempio, il volto di Ernest Borgnine... somiglia?





Mira è ispirata ad un'attrice bellissima: Little Caprice, al secolo Marketa Stroblova...  se non sapete chi è Little Caprice... beh... cioè... no, dài!






E il padre? Il padre ha il volto di Danny Huston, che molti ricorderanno come Marlow, il capo dei vampiri nel film "30 Giorni di Buio".





E il Monaco? Anche il Monaco ha il volto di un attore... ma questo non ve lo dico. Arrivateci voi... prendetelo come una sfida. Se indovinate vi regalo uno sketch del personaggio...

Detto ciò vi saluto. Spero che questi piccoli retroscena vi siano piaciuti. Alla prossima!

4 commenti:

  1. Molto interessante. Mescolanza del Monaco e Malcolm, uhm... è un poco inquietante.

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    1. Strano... pensavo ti piacessero i cattivi.

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    2. Sì, sono più interessanti, ma una mescolanza tanto muscolosa di due ignobili selvaggi, è troppo per un solo uomo !

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    3. Vabbeh, dài... il restante 20% equilibra le due parti! :)

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