Ed eccomi qui, a fare da padrino (che modo strano di definirsi), ad una serie non scritta e non disegnata da me (lo avevo già accennato).
Gli autori sono due miei vecchi compagni di corso, Roberto Caramiello (ai testi), e Alessio Monaco (ai disegni).
Vi ho già parlato di loro, ma a scanso di equivoci vi rimando alla pagina apposita (giusto per non ripetere sempre le stesse cose).
http://gianlucatestaverde.blogspot.it/2014/09/roba-incompiuta.html
Roberto e Alessio hanno unito le loro forze e hanno tirato fuori questo progetto: Edward Broken, un "hard boiled" nudo e crudo.
So che in futuro è loro desiderio proporlo a qualche editore, ma nel frattempo ho chiesto se potevo pubblicarlo sul mio blog. Entrambi hanno acconsentito di buon grado e spero che questo personaggio, che da lettore, ormai, seguo anche io, possa appassionarvi e accompagnarvi almeno una volta al mese. A breve (molto a breve), ci sarà anche il "solito" montaggio video sul mio canale. Ma intanto io vi lascio a questa prima parte, fatemi sapere cosa ne pensate! ;)
martedì 30 settembre 2014
Berserk: Grifis o Griffith?
"Berserk" è il famoso manga di Kentaro Miura. Fin qui niente di nuovo, credo che lo conoscano tutti. Ero piccolo, quando ho cominciato a leggerlo, e mi riferisco alla prima edizione del manga: forse avevo dodici anni, o dieci. Nonostante ciò, già allora mi pareva strano che in un medioevo europeo ci fossero dei tizi che si chiamassero con nomi non "molto" europei (Gatsu, Grifis, Judo e così via): da pischello quale ero, credevo che, per forza di cose, tutto quello che c'era scritto su quell'ammasso di carta, dovesse essere sacrosanto.
Poi, qualche anno più tardi, come un fulmine a ciel sereno, seppi che l'anime di Gatsu e Co. sarebbe stato trasmesso in tv: era un giorno come tanti e, improvvisamente, mentre pranzavo, lo speaker di Italia 1 (ricordate, vero? C'era lo speaker che intervallava con cazzate le pubblicità tra un cartone e l'altro e che invitava addirittura i doppiatori), annunciò che Mediaset aveva acquistato i diritti per la messa in onda dell'anime di Berserk (era il lontano 2000). Tra gli appassionati si creò tanta attesa, anche perché ci si chiedeva in che modo l'anime sarebbe stato adattato. In realtà, da quell'annuncio, passò un lunghissimo anno e la notizia si perse nei meandri del tempo. Poi, una sera, la botta; venne trasmesso il promo di Berserk, e ricordo ancora le parole che lo accompagnavano:
"Da un manga diventato culto, in tv SENZA censure, il capolavoro di Kentaro Miura: un medioevo oscuro e cruento "BERSERK", ogni venerdì a mezzanotte".
Per me fu un evento epocale, come credo per molti di noi che leggevano quel manga.
Insomma, quella fu la prima vota che Mediaset fece sul serio con l'animazione giapponese (l'esperimento, estremamente riuscito, si è ripetuto di recente, con successo, per la serie di Lupin dedicata a Fujiko... dove per tre quarti quest'ultima è sempre nuda).
Insomma, quella fu la prima vota che Mediaset fece sul serio con l'animazione giapponese (l'esperimento, estremamente riuscito, si è ripetuto di recente, con successo, per la serie di Lupin dedicata a Fujiko... dove per tre quarti quest'ultima è sempre nuda).
Arrivò il fatidico venerdì e, quando fu sera, mi piazzai, senza muovermi di un millimetro, davanti alla tele; per essere sicuro di non perdermelo, mi sorbii persino tutto Real TV e Guido Bagatta. A mezzanotte spaccata, poi, l'anime cominciò... e ci fu la prima delusione: i nomi... non erano quelli del fumetto... Gatsu era diventato Guts (pronunciato Gaz), Grifis si era trasformato in Griffith, Kolcass divenne Korcus e così via. Ma feci spallucce, in quanto la serie veniva comunque trasmessa priva di censure (e quindi con tanto di sangue, tette e culi). Dall'alto della mia pischellagine mi venne da pensare che gli adattatori non avessero svolto adeguatamente il loro lavoro.
Eppure, dopo un tot di episodi, la cosa cominciò a puzzarmi: che senso aveva trasmettere un anime del calibro di Berserk in televisione, senza censure, e poi cadere proprio sui nomi? No... decisamente la cosa non quadrava. Ma non ci pensai più, fino a quando, qualche anno più tardi, non acquistai dal Giappone una action figures del protagonista... e sapete che c'era scritto sulla confezione? GUTS... sgomento puro... che cazzo stava succedendo? Le mie convinzioni vacillavano!!! Oh, no!!! Ma vuoi vedere che... per tanti anni il manga non aveva fatto altro che mentirmi? I nomi corretti erano, grazie alla serie anime (che ha comunque, nell'adattamento di alcune frasi, alti e bassi), alla portata di tutti... ma nessuno lo sapeva! (vorrei far notare che basta anche giocare alla versione giapponese del videogioco di Berserk, per rendersi conto dell'effettiva trascrizione dei nomi).
Eppure, dopo un tot di episodi, la cosa cominciò a puzzarmi: che senso aveva trasmettere un anime del calibro di Berserk in televisione, senza censure, e poi cadere proprio sui nomi? No... decisamente la cosa non quadrava. Ma non ci pensai più, fino a quando, qualche anno più tardi, non acquistai dal Giappone una action figures del protagonista... e sapete che c'era scritto sulla confezione? GUTS... sgomento puro... che cazzo stava succedendo? Le mie convinzioni vacillavano!!! Oh, no!!! Ma vuoi vedere che... per tanti anni il manga non aveva fatto altro che mentirmi? I nomi corretti erano, grazie alla serie anime (che ha comunque, nell'adattamento di alcune frasi, alti e bassi), alla portata di tutti... ma nessuno lo sapeva! (vorrei far notare che basta anche giocare alla versione giapponese del videogioco di Berserk, per rendersi conto dell'effettiva trascrizione dei nomi).
Ora, seriamente... cosa era successo in effetti?
Gianluca Bevere, curatore di Berserk, svelò l'arcano, rispondendo ad un lettore che in merito gli chiedeva delucidazioni: il manga era stato tradotto dalla versione portoghese, che utilizza metodi di traduzione e adattamento diversi dai nostri (adattamenti utilizzati anche nella versione spagnola dell'anime...), quindi i nomi erano stati tradotti secondo la pronuncia giapponese, che differisce dalla lingua corrente, dato che si scambia spesso e volentieri la "l" per "r" e viceversa (basta pensare al giapponese che si è presentato a "X - Factor" e che ha pronunciato "Esenziare", invece di "Essenziale"), e molto spesso pronunciano il suffisso th come s (i giapponesi pronunciano in effetti Grifis, non Griffith, sebbene trascrivano ufficialmente il secondo nome).
Lo stesso Bevere, che non mi ha mai ispirato molta fiducia come curatore, ne ha dette di gastronerie, al fine di giustificare il proprio operato; ricordo ancora una perla delle sue: "La traslitterazione è in effetti Judeau, che credo però di aver tradotto e adattato correttamente in Judo"... e no, caro Bevere, non ci siamo: al di là che ti sei dato la zappa sui piedi da solo, prima dici che tra trascrizione è in modo, e poi affermi tu stesso di averlo tradotto in un altro, ma "Judeau" a me pare un nome francese (pronunciato Jiudò, come tra l'altro lo pronunciano anche i giapponesi), mentre Judo è il nome di un'arte marziale.
Quanto fatto all'epoca dalla Panini non fu per niente professionale, quanto piuttosto una scelta di circostanza, anche se credo che Bevere conoscesse bene la trascrizione corretta dei nomi, in quanto, nel terzo volume della prima edizione, nel presentare il personaggio di Grifis, utilizzò la trascrizione "Gripphith"; inoltre, sulla posta di Bastard!! (dove si creò un altro putiferio analogo), ammise, sebbene in tono scherzoso, che i nomi di Berserk da lui adattati erano tutti sbagliati.
Purtroppo, duole constatarlo, anche i nomi dei nuovi personaggi continuano ad essere adattati un po', come dire, alla cazzo di cane: il nome Laqushas, ad esempio, dovrebbe in effetti essere trascritto come Rakshas (che è il nome del mostro indiano che Miura voleva citare).
In realtà è bene specificare che la prima edizione non solo si portò dietro i nomi errati, ma anche tutta una serie di dialoghi inventati di sana pianta dai portoghesi (per non parlare delle censure applicate sui capezzoli e genitali dei personaggi).
Ecco un esempio lampante: nel primo volume della prima edizione, Guts, il protagonista, pronuncia questa frase: "Se proprio dobbiamo morire, meglio farlo nel clamore della battaglia", ma nella successiva (che, sebbene mantenga i nomi errati, dovrebbe, a rigor di logica, avere delle traduzioni più fedeli) diventa "Si vive una sola volta, altre certezze non ne abbiamo"... in questo caso non si tratta semplicemente di un adattamento diverso (il cui scopo dovrebbe essere sempre quello di preservare il senso originale della frase), ma proprio di due traduzioni differenti!
I nomi, poi, non furono riadattati nemmeno nella terza edizione del manga, la Maximum, che aveva però il pregio di presentare i disegni di Miura originali, vale a dire non ribaltati per la lettura occidentale.
Lo stesso Bevere, che non mi ha mai ispirato molta fiducia come curatore, ne ha dette di gastronerie, al fine di giustificare il proprio operato; ricordo ancora una perla delle sue: "La traslitterazione è in effetti Judeau, che credo però di aver tradotto e adattato correttamente in Judo"... e no, caro Bevere, non ci siamo: al di là che ti sei dato la zappa sui piedi da solo, prima dici che tra trascrizione è in modo, e poi affermi tu stesso di averlo tradotto in un altro, ma "Judeau" a me pare un nome francese (pronunciato Jiudò, come tra l'altro lo pronunciano anche i giapponesi), mentre Judo è il nome di un'arte marziale.
Quanto fatto all'epoca dalla Panini non fu per niente professionale, quanto piuttosto una scelta di circostanza, anche se credo che Bevere conoscesse bene la trascrizione corretta dei nomi, in quanto, nel terzo volume della prima edizione, nel presentare il personaggio di Grifis, utilizzò la trascrizione "Gripphith"; inoltre, sulla posta di Bastard!! (dove si creò un altro putiferio analogo), ammise, sebbene in tono scherzoso, che i nomi di Berserk da lui adattati erano tutti sbagliati.
Purtroppo, duole constatarlo, anche i nomi dei nuovi personaggi continuano ad essere adattati un po', come dire, alla cazzo di cane: il nome Laqushas, ad esempio, dovrebbe in effetti essere trascritto come Rakshas (che è il nome del mostro indiano che Miura voleva citare).
In realtà è bene specificare che la prima edizione non solo si portò dietro i nomi errati, ma anche tutta una serie di dialoghi inventati di sana pianta dai portoghesi (per non parlare delle censure applicate sui capezzoli e genitali dei personaggi).
Ecco un esempio lampante: nel primo volume della prima edizione, Guts, il protagonista, pronuncia questa frase: "Se proprio dobbiamo morire, meglio farlo nel clamore della battaglia", ma nella successiva (che, sebbene mantenga i nomi errati, dovrebbe, a rigor di logica, avere delle traduzioni più fedeli) diventa "Si vive una sola volta, altre certezze non ne abbiamo"... in questo caso non si tratta semplicemente di un adattamento diverso (il cui scopo dovrebbe essere sempre quello di preservare il senso originale della frase), ma proprio di due traduzioni differenti!
I nomi, poi, non furono riadattati nemmeno nella terza edizione del manga, la Maximum, che aveva però il pregio di presentare i disegni di Miura originali, vale a dire non ribaltati per la lettura occidentale.
Nei recenti film, approdati da noi anche al cinema, è stato lo stesso staff di Miura a fornire (e quindi ufficializzare) alla produzione italiana l'esatta trascrizione e pronuncia dei nomi (ed ecco spiegato il "Chiasca" che, a quanto pare, andrebbe proprio detto così).
Ovviamente ci sono gli irriducibili che credono ancora che i nomi della versione anime siano quelli "storpiati", quando in realtà così non è... e poi, ho trovato anche quelli che, a suo tempo, guardando l'anime, hanno attaccato duramente gli animatori, pensando che avessero invertito alcune cose (come l'occhio orbo o il braccio di ferro del protagonista) a causa della lettura occidentale del manga che utilizza, appunto, illustrazioni speculari: devo dire che dibattiti del genere sono estremamente tristi, ma più che altro per la stupidità che li pervade.
Comunque sia si spera che, almeno in futuro, la Panini mandi in stampa un'edizione di Berserk fatta con tutti i crismi, magari nel formato originale (come la collection), però con lettura giapponese, e con un adattamento decente dei nomi, quanto meno per rispetto dei lettori e ovviamente dell'autore, che certo non è l'ultima ruota del carro.
P.S. però, Miura, adesso smettila con Berserk... io non lo leggo più da anni, ma da quello che mi hanno raccontato... a quanto pare Guts è prossimo ad incontrare Monkey D. Luffy...
Ovviamente ci sono gli irriducibili che credono ancora che i nomi della versione anime siano quelli "storpiati", quando in realtà così non è... e poi, ho trovato anche quelli che, a suo tempo, guardando l'anime, hanno attaccato duramente gli animatori, pensando che avessero invertito alcune cose (come l'occhio orbo o il braccio di ferro del protagonista) a causa della lettura occidentale del manga che utilizza, appunto, illustrazioni speculari: devo dire che dibattiti del genere sono estremamente tristi, ma più che altro per la stupidità che li pervade.
Comunque sia si spera che, almeno in futuro, la Panini mandi in stampa un'edizione di Berserk fatta con tutti i crismi, magari nel formato originale (come la collection), però con lettura giapponese, e con un adattamento decente dei nomi, quanto meno per rispetto dei lettori e ovviamente dell'autore, che certo non è l'ultima ruota del carro.
P.S. però, Miura, adesso smettila con Berserk... io non lo leggo più da anni, ma da quello che mi hanno raccontato... a quanto pare Guts è prossimo ad incontrare Monkey D. Luffy...
sabato 27 settembre 2014
Il Monaco - work in progress
Purtroppo ci sto mettendo più tempo di quanto pensassi. Questa seconda storia, mi rendo conto, è un po' più impegnativa del previsto, complice anche il fatto che in questo periodo sto poco bene: ho un dannato raffreddore che non mi lascia in pace. Inoltre sto cercando di rendere in modo efficace la foresta e la vegetazione tutta. Lavoraccio, la prossima volta mi sceglierò delle location più semplici. Nel frattempo vi lascio ad una preview, ancora incompleta; inoltre, vi comunico che ugualmente la prossima settimana ci sarà una pubblicazione... si tratta di un personaggio nuovo di zecca (non scritto e neppure disegnato da me, però). Grazie a tutti per l'attenzione. Un saluto! ;)
martedì 23 settembre 2014
NEWS!!! Arklay e Rob Zombie
Chi non ha mai digerito le pellicole di Resident Evil, ad opera di Paul W.S. Anderson, sarà felicissimo di sapere che è in cantiere una serie televisiva ispirata al famoso brand Capcom, che dovrebbe tornare alle atmosfere horror e claustrofobiche del primissimo capitolo video-ludico (di cui il serial è un prequel).
Chi sono gli avversari? Beh… un gruppo di perfidi, schifosi clown assetati di sangue chiamati The Heads. Ce ne sono di tutti i tipi e tutte le taglie, e ognuno è peggio di quello che l'ha preceduto.
La serie sarà sviluppata da Mance Media, la società fondata da Shawn Christopher Lebert e sarà intitolata Arklay.
Il logo della serie |
Arklay è la catena montuosa situata a nord-ovest di Raccoon City. e la vicenda vedrà protagonista il detective James Reinhardt, intento a far luce su alcuni misteriosi omicidi avvenuti nei dintorni della foresta della famosissima cittadina. Ben presto, James, scoprirà che dietro queste efferatezze c'è un misterioso virus...
In cerca di finanziamenti per il progetto, Lebert ha anche realizzato un "pitch reel", ovvero un trailer montato con frammenti di film e serie televisive di successo (in dettaglio "Hannibal" e "Seven"), allo scopo di mostrare al pubblico e ai produttori su quali binari dovrebbe viaggiare il serial e, ovviamente, l'atmosfera da tenere
Inoltre è atteso il ritorno di Rob Zombie, col suo nuovo film, intitolato "31". Di cosa parla la pellicola? Lo spiega lo stesso Zombie in questa sinossi:
Si tratta della storia di cinque persone rapite nei cinque giorni che precedono quello di Halloween, e tenute prigioniere in un luogo chiamato Murder World. Intrappolate in questo Inferno creato dall'uomo, devono combattere per sopravvivere giocando al gioco più violento che si conosca… un gioco chiamato 31.
31 non ha regole. 31 non ha confini. E' di una semplicità assoluta. Fai quello che puoi per uccidere il tuo avversario prima che lui uccida te. Vai avanti così per 12 ore e ti sei guadagnato la libertà.Chi sono gli avversari? Beh… un gruppo di perfidi, schifosi clown assetati di sangue chiamati The Heads. Ce ne sono di tutti i tipi e tutte le taglie, e ognuno è peggio di quello che l'ha preceduto.
Devo dire che non trovo male la trama... anzi, mi ha parecchio incuriosito. Zombie è uno di quei registi che seguo con piacere sin dagli albori (non mi è dispiaciuto nemmeno il suo "Le streghe di Salem"). Il progetto sarà finanziato tramite crownfunding, allo scopo di mantenere il massimo controllo creativo, senza tagli e censure da parte dei produttori. Il regista, infatti, promette un film davvero malato e, dopo alcuni concept divulgati dallo stesso, non si può che dargli ragione!
lunedì 22 settembre 2014
Cani arrabbiati - la versione Kidnapped
Cani arrabbiati è il film di Mario Bava mai uscito al cinema, in quanto fu sequestrato quando fu appena completato un montaggio preliminare. Dopo molti anni il film è uscito dal sequestro, grazie all'attrice Lea Lander, che nel film interpretava uno dei personaggi principali: Maria.
Lea Lander acquistò i diritti del film e, utilizzato il primo montaggio, lo fece doppiare in italiano, immettendolo sul mercato in VHS nel lontano 95.
Il figlio di Bava, Lamberto, non fu troppo felice dell'intera vicenda (in quanto fu anche escluso) e, anni dopo, grazie al produttore Leone, fu in grado di mettere mano sul girato e crearne, almeno secondo lui, la versione fedele alle intenzioni del padre, rinominata Kidnapped... ma siamo proprio sicuri del risultato finale?
La nuova versione contiene in effetti alcune scene che, per quanto apparentemente insignificanti, danno una più corretta filologia dell'insieme narrativo. Ad esempio è lodevole che, all'inizio, sia stata aggiunta una sequenza in cui uno dei dirigenti della ditta farmaceutica rapinata chiami la polizia alla vista dei criminali, quando nel vecchio montaggio i poliziotti sbucavano dal nulla. Va bene che siano anche state aggiunte sequenze di elicotteri che comunicano fra di loro alla ricerca dei criminali (in modo da dare un maggiore senso di "caccia all'uomo"). I pregi, però, finiscono qui.
Purtroppo non tutte le sequenze girate ex novo funzionano, e alcune sono delle aggiunte inutili e uno spreco di attori: la Sacchi al telefono con Cucciolla si poteva evitare tranquillamente (e il finale col fermo immagine su di lei è proprio di stanca, e smorza il nichilismo originale), come è inutile l'aggiunta della sequenza del commissariato dove troneggia un ispettore interpretato dal doppiatore Stefano De Sando (la voce ufficiale di Robert De Niro), qui stranamente doppiato a sua volta da Roberto Pedicini (voce ufficiale di Jim Carrey e Kevin Spacey): proprio quest'ultima rischia solo di anticipare il colpo di scena finale, senza contare che distoglie lo spettatore dalla narrazione vera e propria. Avevo letto in merito che lo stesso Mario Bava era indeciso se inserire o meno la sequenza proprio per tale motivo, e forse, la scelta più saggia, sarebbe stato quello di non aggiungerla affatto.
Inoltre non ci sono più le musiche originali di Cipriani (non so se quelle nuove sono sempre del talentuoso compositore). L'assordante motivetto pulp del film, è stato sostituito con una musica che sembra uscita da un porno anni settanta: purtroppo la nuova colonna sonora non riesce a tenere alta la tensione per tutto il film, e nemmeno a renderlo disturbante come nel primo montaggio.
Dulcis in fundo, il film è stato completamente ridoppiato. Sebbene il ridoppiaggio abbia aggiunto dialoghi che nel montaggio originale erano andati persi, io continuo a preferire quello vecchio. Non solo perché Riccardo Cucciolla, all'epoca, arrivò a doppiarsi per il rotto della cuffia, ma anche perché, secondo me, le voci erano molto più azzeccate e caratterizzavano meglio i personaggi. Riccardo Rovatti, su Don Backy/Bisturi, funzionava molto meglio rispetto al nuovo doppiatore (il cui nome ora non mi sovviene). Il nuovo doppiaggio, in sostanza, è troppo "pulito" e le voci troppo fresche per dei personaggi così "sporchi".
Fortunatamente nell'edizione Raro Video (sia per quanto riguarda il formato DVD, che quello Bluray), è presente anche, come extra, il primo montaggio, con doppiaggio e musiche originali. Quindi, per gli aficionados come me, è un punto in più; è inoltre presente anche un interessante speciale sul film, che farà la felicità degli appassionati.
Se non avete mai visto cani arrabbiati di Mario Bava, dovreste assolutamente recuperarlo, perché merita. Vi assicuro che sarà impossibile non notare le molte similitudini con il famoso film di Tarantino, "Le iene".
Prima di lasciarvi, vi posto il trailer del film, con la musica originale di Stelvio Cipriani.
A presto.
Lea Lander acquistò i diritti del film e, utilizzato il primo montaggio, lo fece doppiare in italiano, immettendolo sul mercato in VHS nel lontano 95.
Il figlio di Bava, Lamberto, non fu troppo felice dell'intera vicenda (in quanto fu anche escluso) e, anni dopo, grazie al produttore Leone, fu in grado di mettere mano sul girato e crearne, almeno secondo lui, la versione fedele alle intenzioni del padre, rinominata Kidnapped... ma siamo proprio sicuri del risultato finale?
La nuova versione contiene in effetti alcune scene che, per quanto apparentemente insignificanti, danno una più corretta filologia dell'insieme narrativo. Ad esempio è lodevole che, all'inizio, sia stata aggiunta una sequenza in cui uno dei dirigenti della ditta farmaceutica rapinata chiami la polizia alla vista dei criminali, quando nel vecchio montaggio i poliziotti sbucavano dal nulla. Va bene che siano anche state aggiunte sequenze di elicotteri che comunicano fra di loro alla ricerca dei criminali (in modo da dare un maggiore senso di "caccia all'uomo"). I pregi, però, finiscono qui.
Purtroppo non tutte le sequenze girate ex novo funzionano, e alcune sono delle aggiunte inutili e uno spreco di attori: la Sacchi al telefono con Cucciolla si poteva evitare tranquillamente (e il finale col fermo immagine su di lei è proprio di stanca, e smorza il nichilismo originale), come è inutile l'aggiunta della sequenza del commissariato dove troneggia un ispettore interpretato dal doppiatore Stefano De Sando (la voce ufficiale di Robert De Niro), qui stranamente doppiato a sua volta da Roberto Pedicini (voce ufficiale di Jim Carrey e Kevin Spacey): proprio quest'ultima rischia solo di anticipare il colpo di scena finale, senza contare che distoglie lo spettatore dalla narrazione vera e propria. Avevo letto in merito che lo stesso Mario Bava era indeciso se inserire o meno la sequenza proprio per tale motivo, e forse, la scelta più saggia, sarebbe stato quello di non aggiungerla affatto.
Inoltre non ci sono più le musiche originali di Cipriani (non so se quelle nuove sono sempre del talentuoso compositore). L'assordante motivetto pulp del film, è stato sostituito con una musica che sembra uscita da un porno anni settanta: purtroppo la nuova colonna sonora non riesce a tenere alta la tensione per tutto il film, e nemmeno a renderlo disturbante come nel primo montaggio.
Dulcis in fundo, il film è stato completamente ridoppiato. Sebbene il ridoppiaggio abbia aggiunto dialoghi che nel montaggio originale erano andati persi, io continuo a preferire quello vecchio. Non solo perché Riccardo Cucciolla, all'epoca, arrivò a doppiarsi per il rotto della cuffia, ma anche perché, secondo me, le voci erano molto più azzeccate e caratterizzavano meglio i personaggi. Riccardo Rovatti, su Don Backy/Bisturi, funzionava molto meglio rispetto al nuovo doppiatore (il cui nome ora non mi sovviene). Il nuovo doppiaggio, in sostanza, è troppo "pulito" e le voci troppo fresche per dei personaggi così "sporchi".
Fortunatamente nell'edizione Raro Video (sia per quanto riguarda il formato DVD, che quello Bluray), è presente anche, come extra, il primo montaggio, con doppiaggio e musiche originali. Quindi, per gli aficionados come me, è un punto in più; è inoltre presente anche un interessante speciale sul film, che farà la felicità degli appassionati.
Se non avete mai visto cani arrabbiati di Mario Bava, dovreste assolutamente recuperarlo, perché merita. Vi assicuro che sarà impossibile non notare le molte similitudini con il famoso film di Tarantino, "Le iene".
Prima di lasciarvi, vi posto il trailer del film, con la musica originale di Stelvio Cipriani.
A presto.
venerdì 19 settembre 2014
Videogiochi & film
L'intrattenimento
si è evoluto molto col passare degli anni: se prima passavamo il
tempo con giochi da tavolo, o magari inscenando con un amico favolose
battaglie, impersonando cavalieri erranti e quant'altro, oggi,
invece, grazie ai videogame, possiamo vivere "concretamente"
(per quanto possa essere concreto muovere un tizio con un joypad)
storie fantastiche, con personaggi carismatici. Dal canto mio,
considero i videogames alla stregua di un film: vi capita di non
riuscire a staccarvi, perché dovete assolutamente vedere come va a
finire? A me sì...
Ultimamente non ci passo molto tempo vicino: dopo un po' la passione va scemando... ma quando ho di fronte il gioco giusto, che mi acchiappa, devo
finirlo a tutti i costi, perché devo assolutamente arrivare a fondo
della trama! Infatti non è strano che Hollywood, constatando quanto
sia sottile il filo che separa un gioco da un film, abbia messo le
sue zampacce su svariati titoli video-ludici, tirando fuori, il più
delle volte, delle troiate assurde… altre volte, invece, dei
prodotti abbastanza riusciti. Il punto è che, oggigiorno, si tende a
sparare a zero sugli adattamenti, anche quando davvero non ce ne
bisogno: ci sono prodotti che sostanzialmente sono funzionali, e che
visti in una certa ottica, a me sono pure piaciuti… ora non
fraintendetemi, non li reputo certo capolavori del cinema, ma quanto
meno alcuni li ho trovati ben fatti e mi hanno fatto passare delle
ore divertenti. Ma andiamo con ordine, pronti?
Mi pare di ricordare che il primo film che fu tratto da un videogioco, fosse "Super Mario Bros"!
Mi pare di ricordare che il primo film che fu tratto da un videogioco, fosse "Super Mario Bros"!
Il film lo vidi la prima volta che ero molto
piccolo, cercherò di
ricordare la sensazione che mi diede all'epoca: NOIA! Ci giocavo
sempre in sala giochi, e in effetti, tu bambino, che ti aspetti di
ritrovare lo stesso mondo colorato, con una principessa da salvare,
potresti rimanere leggermente deluso nel trovarti davanti, invece, un
mondo Steam Punk, a forti tinte Horror, dove l'unica cosa salvabile,
era proprio Bob Hoskins, nei panni di Mario (era identico!)! Non lo apprezzai molto. Rivedendolo, oggi, però, col senno di poi, non mi è parso tanto male. All'epoca cercarono di rendere credibile la vicenda del videogioco, proprio come ha fatto Nolan, oggi, con Batman... ma se Nolan è stato molto paraculo su questo versante, dato che l'uomo pipistrello, in quanto privo di poteri, si presta perfettamente ad una lettura del genere, purtroppo Mario Bros è riuscito a metà, a causa di un immaginario visivo, derivante dalla fonte originale fin troppo forte.
Poi fu la volta di Mortal kombat, un film a cui sono estremamente affezionato!
Ancora adesso, quando lo ripropongono in televisione, lo rivedo
sempre con piacere, e difficilmente trovo difetti nella sua
realizzazione: è divertente, i personaggi sono ben caratterizzati e
molto simili al videogioco, e non solo, anche l'atmosfera che si respira è proprio
quella del videogame, le scene di mazzate sono girate con
professionalità (ehi, il regista, dopotutto, è Paul WS. Anderson,
quello di "Alien Vs Predator", e "Resident Evil", o che molti conoscono ormai come: "Il più furbo degli Anderson!"),
e anche la trama ricalca, con un giusto equilibrio, quella originale.
Poi è da ricordare la bella e famosa colonna sonora, a me piaceva un
casino… adesso la mettono persino in discoteca, alle volte…
A seguire, vidi "Mortal Kombat: Distruzione totale", che per come era realizzato, potevano anche sottotitolarlo "Porcata Totale"…
A seguire, vidi "Mortal Kombat: Distruzione totale", che per come era realizzato, potevano anche sottotitolarlo "Porcata Totale"…
Una trama piena di buchi e di
stupidaggini, troppi personaggi, che alle volte sono ridotti ad una
inutile fugace apparizione), CGI ridicola (quella della Psone era
meglio!);
Inoltre era girato in modo fin troppo psichedelico, e ci
tengo a precisare che non è un complimento, né un pregio (secondo me
lo sceneggiatore e il regista si erano fumati la stessa cosa): c'era
tutto un miscuglio di luci (soprattutto nella sequenza finale) che
finivano solo per infastidire l'occhio dello spettatore,
sfondi e paesaggi manifestamente finti. Comunque, volendo spezzare
una lancia a suo favore, ci tengo a dire che qualche sequenza di
combattimento non era affatto male, risultando divertente da
seguire (tipo il solito scontro tra Scorpion e Sub-Zero)…
Sulla forsennata scia degli adattamenti da un videogioco, produssero "Street Fighter: Sfida Finale", con Van Damme
Credo che molti di voi abbiano ancora un triste ricordo di
quel film (tra l'altro non ho ancora capito perché Ryu venisse
pronunciato "Raiu"…), ma dopo aver visto l'ultima porcata
prodotta, e naturalmente mi riferisco a "Street Fighter: La
leggenda di Chun Li" (di cui non parlerò, ma dove appare un redivivo Robin Shou, che
aveva interpretato Liu Kang, nelle pellicole del già citato MK),
posso tranquillamente dire di preferire assolutamente il film con
Van Damme: almeno in questo i personaggi erano "quasi" rispettati,
magari se non a livello caratteriale, almeno a quello grafico: Raul
Julia, infatti, era identico a Bison (o Vega in originale)…
se avete visto entrambe le pellicole, poi, sapete di cosa sto
parlando… in effetti il film è volutamente macchiettistico, e prende in giro i personaggi della Capcom. E forse non mi dispiace...
Non male invece il cortometraggio "Street Fighter –
Legacy", prodotto e diretto da uno stuntman di Hollywood, con
Jon Foo (il Jin Kazama della pellicola di "Tekken", di cui
parleremo più avanti) nei panni di Ryu.
Questo è fatto proprio bene,
dovreste vederlo, si trova anche su Youtube! Magari qualche
coreografia non è riuscitissima, ma che cosa vi aspettate da un
prodotto fatto (quasi) in casa? Le musiche utilizzate, poi, sono
proprio quelle del gioco! Fanno anche l'hado-ken !!! Semplicemente MITICO!!!
Questo corto ha dato poi vita ad una serie web, di cui preferisco rimandarvi all'apposita recensione che scrissi un po' di tempo fa http://gianlucatestaverde.blogspot.it/2014/05/street-fighter-assassins-fist.html
E poi produssero "Lara Croft: Tomb Raider", e furono galeotte le tette della Jolie,
Non che il film fosse brutto o bello... è proprio che l'unica cosa che ricordo sono le TETTE! Non ricordo la trama, e nemmeno i comprimari, e neanche gli attori (anche se poi qualcuno mi ha detto addirittura che ci fosse Daniel "007" Craig!)! Solo le tette! Quindi sono di parte... del secondo, poi, non ne parliamo, mai guardato...
Credo
che poi, dopo le tette della Jolie, sia stato il turno di quelle della Jovovich in "Resident Evil"… un po' piccine, lo so...
okay, siccome,
l'argomento che sto per trattare è, a mio parere, alquanto delicato,
mi prendo un po' più di tempo: so che a molti la saga
cinematografica di Resi non piace, ebbene, io invece non la trovo così male (tranne l'ultimo capitolo)! Ma andiamo con ordine…
inizialmente
il film doveva essere diretto dal maestro George Romero, colui che ha
reinventato la figura dello zombie moderno (è lui che lo ha
trasformato in un cannibale ciondolante e martoriato), e che ha
tirato fuori capolavori come "La notte dei morti viventi", "L'alba dei morti viventi" (che il buon Dario ha
rinominato, per il solo mercato italiano, "Zombie"… che
fantasia!!!) e "Il giorno degli zombie"; Romero aveva già diretto alcuni spot per la Capcom,
dei veri e propri cortometraggi che avevano lo scopo di sponsorizzare
l'uscita di "Resident Evil 2"… davvero dei piccoli
gioielli! Ve li mostro qui:
La Capcom fu talmente
soddisfatta del risultato, da richiamare Romero, proponendogli di
scrivere e dirigere un adattamento cinematografico di Resi! Romero
non se lo fece ripetere, e si mise immediatamente al lavoro: tirò
fuori una sceneggiatura stupenda, che potete tranquillamente trovare
in rete, in quanto è stata resa pubblica dallo stesso cineasta; lo
script ricalca per bene il primo capitolo video ludico, quello
ambientato nella magione, e compaiono quasi tutti i personaggi, come
Chris, Wesker e Jill. Lo script puntava molto sulla suspence e
sull'orrore, meno sull'azione, ma con molte scene sanguinolente,
fornendo anche una certa ricercatezza psicologica (è il caso di
dirlo: del tutto Romeriana) dei protagonisti… eppure, quando lo
scritto fu consegnato, i produttori non ne furono entusiasti,
definendolo "fin troppo artistico"… ora, se qualcuno
sapesse spiegarmi che diavolo vuol dire, e quale sia stata, poi,
l'effettiva motivazione che abbia portato al licenziamento di Romero,
per favore, si faccia avanti!
Fatto sta che il progetto rimase in
stallo, finché non subentrò il più furbo degli Anderson (il regista di Mortal
Kombat), che, preso in mano lo script di Romero, eliminò tutti i
personaggi del gioco, creandone uno del tutto nuovo (Alice),
aggiungendo molta più azione, e tirando fuori un prodotto in effetti
discutibile… non metto in dubbio che, se la pellicola l'avesse
fatto Romero, utilizzando quanto da lui scritto, sarebbe venuto fuori
non solo un buon adattamento, ma anche un grande film, eppure il
lavoro svolto da Anderson me gusta mucho, e vi spiego il perché:
nonostante i cambiamenti fatti, credo che Anderson sia uno di quei
pochi registi che possiede la giusta sensibilità nel carpire alla
perfezione la politica, ovvero l'idea di fondo, che muove il prodotto
a cui si accinge a lavorare… lo ha dimostrato con "Mortal
Kombat", come lo ha dimostrato anche con "Alien Vs.
Predator"! Il primo capitolo della saga cinematografica di Resi,
mantiene le stesse atmosfere claustrofobiche del primo videogioco e, seppur diverso nei contenuti, in realtà il suo spirito non è
snaturato. Poi se metti che il film è girato molto bene, e tutto
fila in modo abbastanza coerente, ci si trova comunque di fronte a
buon prodotto. Nel secondo, Anderson cede il posto a uno dei suoi
aiuti registi (aiuto registi? Aiuto regi… AIUTO! COME CAVOLO SI
DICE???), supervisionando comunque il tutto: ammetto che questo mi è
piaciuto di meno (un girato discreto, combattimenti mal gestiti, e la
presenza degli zombie ridotta all'osso). Il terzo, invece,
"Extinction" non è stato male, e l'ho apprezzato molto:
sicuramente il migliore, registicamente parlando (tra l'altro, era
diretto da Russell Mulcahy, il regista del primo mitico capitolo di
Highlander… e purtroppo anche del secondo…); il quarto vede il
ritorno di Anderson in cabina di comando e, sebbene non sia stato
nulla di ché, l'ho reputato comunque godibile… Wesker, poi, era
identico al videogioco, e la sequenza finale, mi riferisco a quella
del combattimento a tre (…), era presa pari pari da "Resident
Evil 5"; molti si lamentano che nel film ci sia troppa azione…
ma ragazzi, anche gli ultimi episodi prodotti del videogioco sono
fatti proprio così: ormai io, quasi non lo considero più un
Horror…
Il capitolo "Retribution", però, è il nulla assoluto: non h a trama, personaggi inutili e mal caratterizzati. Spero che il prossimo (e magari ultimo) film sia più guardabile.
Poi
ho avuto modo di vedere "Dead Or Alive"… e avrei
preferito non farlo…
Al di là della bruttissima trama (forse
dovrei dire inesistente), dei combattimenti mal diretti e poco
intensi, credo che nemmeno i personaggi fossero rispettati… Se
Kasumi, nel videogioco, porta una sesta (praticamente una latteria
ambulante), che motivo c'è di scegliere Devon Aoki, che di tette non
ne ha? Può sembrare un fattore irrilevante, ma se metti che un bel
po' di giocatori, guarda il seno sballonzolante delle
lottatrici, è facile capire il mal contento.
Ora è la volta di "Hitman", da noi arrivato col sottotitolo "L'assassino", qualora non si capisse di cosa parlasse il film...
Magari alcuni punti della trama erano
leggermente confusi, ma non mi è dispiaciuta proprio per niente! Il
personaggio, poi, è fatto proprio così: taciturno, letale,
calcolatore! È proprio 47! Anche il girato non era male, e l'azione
era ben gestita; io lo reputo
abbastanza riuscito… la saga comunque, è oggetto di un reboot, di cui esistono già delle immagini: Rupert Friend sostituisce Timothy Oliphant (e Paul Walker, deceduto prima dell'inizio delle riprese) nel ruolo del protagonista...
Mah... a me piaceva più Oliphant... la testa di questo tende troppo ad allargarsi in cima... |
E quindi, visto che il noir tira, si son detti i produttori, perché non facciamo "Max Payne"? No... era meglio che non lo facevate...
Sebbene ben girato, e visivamente interessante, a tratti mi è
sembrato noioso: merito di una sceneggiatura non proprio riuscita e
abbastanza sbrigativa… poi, sfido chiunque l'abbia visto, (e ovviamente che non
abbia finito il videogioco), a dirmi che non aveva capito chi c'era
dietro la sciarada di Max… fin troppo prevedibile! Tra l'altro, il
personaggio in questione, nel videogioco è secondario, non ho capito
il motivo di dargli tutta questa importanza nella pellicola… e poi... che cazzo centra Wahlberg con Max?
Ah... parliamo di "Silent Hill"
Sia lodato Christophe Gans, sempre sia lodato, ma questo film... non mi ha convinto granché. In effetti, ogni volta che lo rivedo, mi sembra che ci siano delle potenzialità inespresse. L'atmosfera è quella giusta, i protagonisti funzionano, ma pare sempre di vedere una celebrazione del videogame piuttosto che un adattamento vero e proprio. Inoltre la sceneggiatura di Roger Avary non è esente da pecche, dato che il finale è sbrigativo, con uno spiegone eccessivo. Insomma, riuscito a 3/4. Risulta però molto meglio sicuramente del suo seguito "Silent Hill: Revelation": sceneggiatura inutile, personaggi stupidi, e attori sprecati (su tutti Malcolm McDowell): funzionano giusto i primi 10 minuti... ma dico io, Bassett, il tuo Solomon Kane mi era piaciuto... che cavolo hai combinato? Mah...
Oh, sì, dalla regia mi dicono che è la volta di "Prince of Persia: Le sabbie del tempo",
Questo lo reputo un buon adattamento! I posti esotici che si vedono sullo schermo sono
non solo verissimi, ma anche bellissimi! Scritto abbastanza bene, con
sequenze epiche, a tratti romantico, girato con mestiere e
professionalità, ricco di personaggi carismatici e divertenti!
Sicuramente il miglior film tratto da un videogioco! Qualche scivolone c'è sempre (tipo quando fuggono da palazzo), ma io glielo perdono. Sarà che il
produttore è Jerry Bruckahimer (quello dei pirati dei Caraibi), sarà
che alla sceneggiatura ha partecipato lo stesso creatore del gioco,
ma il prodotto finale m'è sembrato riuscitissimo: mantiene lo spirito del gioco originale! Se non lo
avete visto, recuperatelo assolutamente! Fidatevi, non resterete
delusi!
Poi c'è "Tekken"… e posso dire, con assoluta serenità, che a me, questo film… è piaciuto!
Eh, sì! Mi è piaciuto davvero! Non era male,
nonostante fosse un prodotto notoriamente low-budget! La trama
funziona (per quanto sia una stupidata), i personaggi sono identici
(almeno fisicamente) alla loro controparte video ludica. Inoltre il
film funziona esattamente dove ha l'obbligo assoluto di funzionare:
nelle scene di mazzate, che sono ben girate e molto realistiche (tra
l'altro il regista è Dwigth Little, che ha all'attivo una marea di
film Con Steven Segal, Il "Drago D'acciaio" con il
compianto Brandon Lee, e i migliori episodi di "Prison Break"…
e purtroppo anche quella bagasciata del remake di "Anaconda")!
Magari quando ho visto per la prima volta i capelli posticci di
Heihachi Mishima (tra l'altro interpretato da Cary-Hiroyuki Tagawa,
che aveva già recitato in MK, nel ruolo di Shang Tsung), sono
scoppiato a ridere, ma poi la pellicola mi ha coinvolto, divertendomi
parecchio: alla fine ci è mancato poco che anche io mi mettessi a
fare il tifo per Jin, durante lo scontro con Bryan Fury!
Sicuramente un buon film, da guardare senza troppe pretese! E poi…
sì che queste attrici erano proprio delle bonazze, altro che quelle
di "Dead or Alive"!!!
Di questo ne hanno fatto recentemente un prequel... che non ho avuto il coraggio di guardare, però: il trailer mi è bastato (e non ha niente a che fare con la pellicola precedente)... qui la locandina
Beh, detto ciò, non resta da parlare dei prodotti che, forse, dovevano essere realizzati: c'era l'ipotetica
pellicola di Metal Gear… in effetti se ne parlò per molto tempo,
con Christian Bale interessato al ruolo di Snake (lo disse lui stesso
in un'intervista), e Kurt Wimmer (quello di "Ultraviolet" e
"Equilibrium") alla regia… il prodotto non andò mai in
porto, e leggenda vuole che Hideo Kojima, letta la sceneggiatura, si
affrettò a riprendersi immediatamente i diritti cinematografici…
chissà che porcata avevano scritto, sarei curioso di leggerla anche
io! Dopo però, Kojima ha ritrattato, e a quanto pare il film si fa. Regista e attore protagonista restano sconosciuti; comunque, se dovessi affidare questo film a qualcuno, chiamerei
in causa Bryan Singer (purché abbia finito di molestare ragazzi): il suo stile di regia è perfetto per
raccontare il mondo di Metal Gear! E poi, diciamoci la verità, solo
Hugh Jackman potrebbe interpretare Snake (o magari Kurt Russell…
prima che diventasse il nonno di Snake)! Buon prodotto, invece, "Metal gear
Philantropy", pellicola amatoriale, fatta interamente da
italiani! Effetti speciali riuscitissimi! Trama ben scritta!
Personaggi interessanti! Ecco come dovrebbe essere fatto un film da
un videogioco! Imparate, americani!!! E poi? E poi c'è Assassin's Creed, prodotto e interpretato da Fassbender! Ma prima di questo c'era quel famoso film indiano!
Se ne ho dimenticato qualcuno, fatemelo sapere…
Se ne ho dimenticato qualcuno, fatemelo sapere…
giovedì 18 settembre 2014
Il Monaco - lavori in corso
I lavori procedono "bradipamente", ma almeno procedono. Devo ancora finirla, ma vi posto lo stesso qui la prima tavola. Chissà di cosa parlerà questo episodio... curiosi? Cosa ne pensate?
mercoledì 17 settembre 2014
Velayutham
Velayutham è un film "indiano", uscito ultimamente nei cinema, lì, nella mitica Bollywood... vi posto le locandine... così, a naso, vi ricorda qualcosa?
VIVI SECONDO IL CREDO! Che tanto, si vede, non ha nazionalità!
VIVI SECONDO IL CREDO! Che tanto, si vede, non ha nazionalità!
domenica 14 settembre 2014
Mythology - la sceneggiatura
Siccome purtroppo un disegnatore non sono riuscito a trovarlo, e di disegnarlo io non se ne parla, ho deciso di pubblicare la mia sceneggiatura a bocconi: vale a dire che la pubblicherò nel modo in cui io avrei voluto pubblicare le tavole, spezzandola dove l'avrei interrotta se avessi fatto un video. Pubblicherò almeno una volta al mese. Le seguenti pagine sono il diretto prosieguo delle prime 3, di cui vi rimando qui al video, per rinfrescarvi la memoria.
Spero che vi piaccia leggere una sceneggiatura... scusate.
Anche questi sono inconvenienti del mestiere e ammetto che vedere la visione di un disegnatore, legata ad una sceneggiatura è sempre allettante.
Pag 4
Stacco: Città di Amburgo, giorni nostri. Beh, c'è poco da dire, devi disegnare una panoramica di Amburgo. Precisamente il porto, con una serie di locali che si affacciano sull'acqua. Il cielo è plumbeo, c'è un'atmosfera tesa, fredda. Pieno inverno! Anzi, un inverno innaturale, tutto è coperto di neve, e l'acqua è lievemente ghiacciata, la città si riflette al suo interno.
Dida: Amburgo
pag 5
1
Dettaglio di una coppa gelato, integra. Una piccola ciliegia sovrasta la panna.
VFC: Voi fate questo?
VFC: Shhhhh, abbassa la voce!
2
Un cucchiaio solleva un po' del gelato, disgregando l'armonia di sì fatta bellezza.
VFC: Cioè... quello che fate è... ma come si fa, dico io!
VFC: Ma vuoi abbassare la voce, per Dio?
3
Il cucchiaio porta il gustoso gelato ad una bocca carnosa.
VFC: Ma... ma è innaturale, ecco!
VFC: E quanto la fai lunga! Sei tu che hai voluto sapere, no?
4
La bocca carnosa appartiene ad una ragazza. Una bella ragazza. Avrà tra i 20 e i 24 anni. Gusta il gelato, socchiudendo gli occhi.
VFC: E ora voglio dimenticare!
VFC: Perché non ti unisci a noi, qualche volta, invece?
5
CM di una tavola calda, tipo MacDonald. La ragazza in questione, Erika, è seduta con alcune amiche, 3 per la precisione, ad un tavolo, posto al centro della sala. Indossano abiti pesanti, una sciarpa, dei cappelli. Sul tavolo ci sono resti di cibo sui vassoi. Camerieri che vanno avanti e indietro. C'è una vetrata enorme dalla quale s'intravede la terrazza che dà sul mare. Il dialogo di prima apparteneva a due delle ragazze lì sedute. Continuano a starnazzare.
Ragazza 1 (Frieda): Neanche per idea!
Ragazza 2 (Abigail): Quanto sei bigotta...
Ragazza 3 (Beatrix): Oh, Dio, finitela voi due! E tu... smettila di spiattellare ai quattro venti le nostre effusioni!
6
Una delle amiche, Abigail, tira una pacca sulle spalle ad Erika.
Abigail: Ah... ma come cavolo riesci a mangiare il gelato con questo freddo, Erika?
Erika: Abitudine...
7
PP di di quinta di Beatrix. Di fronte a lei, Erika, che continua a mangiare il gelato.
Beatrix: Come sta andando il lavoro, piccola?
Erika: Così...
8
PP di Erika, dal basso, sospirante.
Erika: Beh... non mi dispiace fare il dopo scuola alla bambina, ma... è snervante. Alla fin fine ci rimetto sempre i soldi del biglietto del tram... poi è un casino tornare a casa...
Pag 6
1
Erika in PP, di quinta; davanti a lei Frieda e Beatrix . Quest'ultima ha una sigaretta tra le mani. La sigaretta è spenta, ci sta giocando.
Beatrix: Perché non provi a farti dare di più?
Erika: No, sto bene così...
2
Abigail, che siede proprio accanto ad Erika, le dà un paio di "gomitate" d'intesa, sghignazzando. Erika appare tutt'altro che accondiscendente.
Abigail: Bah, sei troppo tenera... sveglia, hai una casa e un ragazzo da mantenere!
Erika: Ah, smettila! Io non lo mantengo: ha un lavoro, lui!
3
Le quattro amiche riprese leggermente dall'alto.
Beatrix: Lasciala in pace. Piuttosto, la convivenza tra te e Erik? Fa il bravo?
Erika: Non ci sono grossi problemi... ce la caviamo...
Frieda: Oh, Erik ed Erika. Lo stesso nome, e state insieme. Credo sia una cosa romantica. La voglio anche io una relazione stabile, non ne posso più di sesso occasionale...
4
In pp di quinta dal naso in giù, Erika: davanti a lei Beatrix e Frieda. Beatrix tira la guancia di Frieda con la mano libera dalla sigaretta. Frieda fa finta di lamentarsi, in sostanza stanno facendo un teatrino.
Beatrix: Pensi troppo a fare la sporcacciona e poco a studiare! Questo è il tuo problema! Sei ancora piccina, tu!
Frieda: Ah... odio la scuola, voglio un lavoro come voi!!!
5
MB, frontale. Abigail ed Erika guardano la scena. Abigail sospira, si copre gli occhi con la mano. Erika sorride.
VFC: Oh, vedrai, quando crescerai!
VFC: Ahhh, smettila!
Abigail: Due bambine...
6
Stacco. Le quattro ragazze viste frontalmente. Sono affacciate alla terrazza che si affaccia sul mare. Abigail ha il viso appoggiato alla spalla di Beatrix. Quest'ultima fuma. Frieda è vicino ad Erika.
7
Inquadratura leggermente dal basso. Frieda in PP, col viso posto sulla ringhiera. Accanto al lei tutto il resto delle ragazze.
Frieda: Col casino che abbiamo fatto, siamo state fortunate che il gestore non c'ha cacciate...
8
In PP sulla sinistra, Abigail e Beatrix si danno un bacio. In sp Erika e Frieda, che le guardano. Frieda continua a tenere il muso sulla ringhiera.
Frieda: Bleah... non mi ci abituerò mai...
Erika: Sei solo invidiosa...
Frieda: No, sono omofoba
Pag 7
1
Dal basso. CM. Frieda sembra aver avvistato qualcosa. Sembra felice. Sta indicando lontano, sporgendosi pericolosamente dalla ringhiera. Le altre vengono destate dalla voce in sottofondo, che sembra uscire da un potente megafono.
VFC: Non potete mancare, questo sarà l'evento più importante della vostra vita!
Frieda: Oh, non ci speravo più! Guardate!!!
2
Soggettiva di Freida. In PP il suo dito. Sta indicando Il cielo, c'è un dirigibile enorme. Sul dirigibile troneggia il disegno stilizzato di un lupo mostruoso. Ci sono degli altoparlanti posti sul dirigibile. Ovviamente questi dettagli non si vedranno, il dirigibile è piccolo, lontano.
Megafono: Lui è giunto per voi! Il tour della più grande stella del rock-metal arriva anche ad Amburgo, non potete Mancare!
3
Dettaglio ravvicinato del dirigibile. Ora distinguiamo bene il lupo stilizzato e gli altoparlanti
Megafono: L'evento si terrà eccezionalmente per i prossimi 3 giorni all'Imtech Arena. Lui è la lussuria, il potere, la paura, lui è "le zanne delle tenebre", lui è il grande Fenrir!
VFC: Fenrir? E chi diavolo è?
VFC: Le zanne delle tenebre? Ma che?
VFC: Ah, devo esserci!
4
Inquadratura forntale, MB. Rientrano solo Beatrix, Erika e Frieda. Erika pensante.
Beatrix: Chi sarebbe questo tizio?
Frieda: Ma come? Davvero non conoscete Fenrir? State messe proprio male... si vede che siete vecchie...
Erika: Bada a come parli, mocciosa...
5
Pp di Frieda, sorridente... anzi... quasi ossessionata.
Frieda: Fenrir è semplicemente Il più grande cantante esistente al mondo! Oddio... la sua voce... ha un qualcosa che ti entra dentro, è quasi come se stesse facendo l'amore con te! Difficile da spiegare...
6
MB di Beatrix, Abigail ed Erika che guardano verso Frieda, in PP di quinta.
Abigail: Oddio, questa è proprio andata!
Beatrix: Uno dei soliti cantantucoli alternativi che piacciono tanto alle ragazzine di oggi... compresa te, mi sa...
Erika: Io non ho mai sentito tante sciocchezze tutte assieme...
Frieda: Smettetela di prendermi in giro!
Pag 8
1
La telecamera Si allontana lentamente dalle ragazze. Ripresa Frontale. Abigail, Beatrix ed Erika Afferrano Frieda, facendole il solletico, scherzando con lei.
Abigail: La mocciosa osa ribellarsi!
Beatrix: Ti meriti una punizione! SOLLETICO!
Frieda: Ah, basta!!!
2
La telecamera continua a spostarsi. Si volta verso sinistra, riprendendo gradualmente il paesaggio.
3
La telecamera inquadra il dirigibile, che va via, verso l'orizzonte.
4
Campo lungo. Ogni cosa elencata prima rientra nell'inquadratura. Il dirigibile rilascia ancora il suo messaggio, in volo. La fredda Ambrugo continua ad osservare in silenzio.
Ricordate: per i prossimi 3 giorni, all'Imtech Arena, l'evento della vostra vita: "Le zanne delle Tenebre, Fenrir". Lasciatevi dilaniare!
Spero che vi piaccia leggere una sceneggiatura... scusate.
Anche questi sono inconvenienti del mestiere e ammetto che vedere la visione di un disegnatore, legata ad una sceneggiatura è sempre allettante.
Pag 4
Stacco: Città di Amburgo, giorni nostri. Beh, c'è poco da dire, devi disegnare una panoramica di Amburgo. Precisamente il porto, con una serie di locali che si affacciano sull'acqua. Il cielo è plumbeo, c'è un'atmosfera tesa, fredda. Pieno inverno! Anzi, un inverno innaturale, tutto è coperto di neve, e l'acqua è lievemente ghiacciata, la città si riflette al suo interno.
Dida: Amburgo
pag 5
1
Dettaglio di una coppa gelato, integra. Una piccola ciliegia sovrasta la panna.
VFC: Voi fate questo?
VFC: Shhhhh, abbassa la voce!
2
Un cucchiaio solleva un po' del gelato, disgregando l'armonia di sì fatta bellezza.
VFC: Cioè... quello che fate è... ma come si fa, dico io!
VFC: Ma vuoi abbassare la voce, per Dio?
3
Il cucchiaio porta il gustoso gelato ad una bocca carnosa.
VFC: Ma... ma è innaturale, ecco!
VFC: E quanto la fai lunga! Sei tu che hai voluto sapere, no?
4
La bocca carnosa appartiene ad una ragazza. Una bella ragazza. Avrà tra i 20 e i 24 anni. Gusta il gelato, socchiudendo gli occhi.
VFC: E ora voglio dimenticare!
VFC: Perché non ti unisci a noi, qualche volta, invece?
5
CM di una tavola calda, tipo MacDonald. La ragazza in questione, Erika, è seduta con alcune amiche, 3 per la precisione, ad un tavolo, posto al centro della sala. Indossano abiti pesanti, una sciarpa, dei cappelli. Sul tavolo ci sono resti di cibo sui vassoi. Camerieri che vanno avanti e indietro. C'è una vetrata enorme dalla quale s'intravede la terrazza che dà sul mare. Il dialogo di prima apparteneva a due delle ragazze lì sedute. Continuano a starnazzare.
Ragazza 1 (Frieda): Neanche per idea!
Ragazza 2 (Abigail): Quanto sei bigotta...
Ragazza 3 (Beatrix): Oh, Dio, finitela voi due! E tu... smettila di spiattellare ai quattro venti le nostre effusioni!
6
Una delle amiche, Abigail, tira una pacca sulle spalle ad Erika.
Abigail: Ah... ma come cavolo riesci a mangiare il gelato con questo freddo, Erika?
Erika: Abitudine...
7
PP di di quinta di Beatrix. Di fronte a lei, Erika, che continua a mangiare il gelato.
Beatrix: Come sta andando il lavoro, piccola?
Erika: Così...
8
PP di Erika, dal basso, sospirante.
Erika: Beh... non mi dispiace fare il dopo scuola alla bambina, ma... è snervante. Alla fin fine ci rimetto sempre i soldi del biglietto del tram... poi è un casino tornare a casa...
Pag 6
1
Erika in PP, di quinta; davanti a lei Frieda e Beatrix . Quest'ultima ha una sigaretta tra le mani. La sigaretta è spenta, ci sta giocando.
Beatrix: Perché non provi a farti dare di più?
Erika: No, sto bene così...
2
Abigail, che siede proprio accanto ad Erika, le dà un paio di "gomitate" d'intesa, sghignazzando. Erika appare tutt'altro che accondiscendente.
Abigail: Bah, sei troppo tenera... sveglia, hai una casa e un ragazzo da mantenere!
Erika: Ah, smettila! Io non lo mantengo: ha un lavoro, lui!
3
Le quattro amiche riprese leggermente dall'alto.
Beatrix: Lasciala in pace. Piuttosto, la convivenza tra te e Erik? Fa il bravo?
Erika: Non ci sono grossi problemi... ce la caviamo...
Frieda: Oh, Erik ed Erika. Lo stesso nome, e state insieme. Credo sia una cosa romantica. La voglio anche io una relazione stabile, non ne posso più di sesso occasionale...
4
In pp di quinta dal naso in giù, Erika: davanti a lei Beatrix e Frieda. Beatrix tira la guancia di Frieda con la mano libera dalla sigaretta. Frieda fa finta di lamentarsi, in sostanza stanno facendo un teatrino.
Beatrix: Pensi troppo a fare la sporcacciona e poco a studiare! Questo è il tuo problema! Sei ancora piccina, tu!
Frieda: Ah... odio la scuola, voglio un lavoro come voi!!!
5
MB, frontale. Abigail ed Erika guardano la scena. Abigail sospira, si copre gli occhi con la mano. Erika sorride.
VFC: Oh, vedrai, quando crescerai!
VFC: Ahhh, smettila!
Abigail: Due bambine...
6
Stacco. Le quattro ragazze viste frontalmente. Sono affacciate alla terrazza che si affaccia sul mare. Abigail ha il viso appoggiato alla spalla di Beatrix. Quest'ultima fuma. Frieda è vicino ad Erika.
7
Inquadratura leggermente dal basso. Frieda in PP, col viso posto sulla ringhiera. Accanto al lei tutto il resto delle ragazze.
Frieda: Col casino che abbiamo fatto, siamo state fortunate che il gestore non c'ha cacciate...
8
In PP sulla sinistra, Abigail e Beatrix si danno un bacio. In sp Erika e Frieda, che le guardano. Frieda continua a tenere il muso sulla ringhiera.
Frieda: Bleah... non mi ci abituerò mai...
Erika: Sei solo invidiosa...
Frieda: No, sono omofoba
Pag 7
1
Dal basso. CM. Frieda sembra aver avvistato qualcosa. Sembra felice. Sta indicando lontano, sporgendosi pericolosamente dalla ringhiera. Le altre vengono destate dalla voce in sottofondo, che sembra uscire da un potente megafono.
VFC: Non potete mancare, questo sarà l'evento più importante della vostra vita!
Frieda: Oh, non ci speravo più! Guardate!!!
2
Soggettiva di Freida. In PP il suo dito. Sta indicando Il cielo, c'è un dirigibile enorme. Sul dirigibile troneggia il disegno stilizzato di un lupo mostruoso. Ci sono degli altoparlanti posti sul dirigibile. Ovviamente questi dettagli non si vedranno, il dirigibile è piccolo, lontano.
Megafono: Lui è giunto per voi! Il tour della più grande stella del rock-metal arriva anche ad Amburgo, non potete Mancare!
3
Dettaglio ravvicinato del dirigibile. Ora distinguiamo bene il lupo stilizzato e gli altoparlanti
Megafono: L'evento si terrà eccezionalmente per i prossimi 3 giorni all'Imtech Arena. Lui è la lussuria, il potere, la paura, lui è "le zanne delle tenebre", lui è il grande Fenrir!
VFC: Fenrir? E chi diavolo è?
VFC: Le zanne delle tenebre? Ma che?
VFC: Ah, devo esserci!
4
Inquadratura forntale, MB. Rientrano solo Beatrix, Erika e Frieda. Erika pensante.
Beatrix: Chi sarebbe questo tizio?
Frieda: Ma come? Davvero non conoscete Fenrir? State messe proprio male... si vede che siete vecchie...
Erika: Bada a come parli, mocciosa...
5
Pp di Frieda, sorridente... anzi... quasi ossessionata.
Frieda: Fenrir è semplicemente Il più grande cantante esistente al mondo! Oddio... la sua voce... ha un qualcosa che ti entra dentro, è quasi come se stesse facendo l'amore con te! Difficile da spiegare...
6
MB di Beatrix, Abigail ed Erika che guardano verso Frieda, in PP di quinta.
Abigail: Oddio, questa è proprio andata!
Beatrix: Uno dei soliti cantantucoli alternativi che piacciono tanto alle ragazzine di oggi... compresa te, mi sa...
Erika: Io non ho mai sentito tante sciocchezze tutte assieme...
Frieda: Smettetela di prendermi in giro!
Pag 8
1
La telecamera Si allontana lentamente dalle ragazze. Ripresa Frontale. Abigail, Beatrix ed Erika Afferrano Frieda, facendole il solletico, scherzando con lei.
Abigail: La mocciosa osa ribellarsi!
Beatrix: Ti meriti una punizione! SOLLETICO!
Frieda: Ah, basta!!!
2
La telecamera continua a spostarsi. Si volta verso sinistra, riprendendo gradualmente il paesaggio.
3
La telecamera inquadra il dirigibile, che va via, verso l'orizzonte.
4
Campo lungo. Ogni cosa elencata prima rientra nell'inquadratura. Il dirigibile rilascia ancora il suo messaggio, in volo. La fredda Ambrugo continua ad osservare in silenzio.
Ricordate: per i prossimi 3 giorni, all'Imtech Arena, l'evento della vostra vita: "Le zanne delle Tenebre, Fenrir". Lasciatevi dilaniare!
venerdì 12 settembre 2014
Il Monaco - preview cover
L'ho quasi terminata, e il fatto che dopo mi aspettino una decina di tavole, non mi rincuora per niente. Manca ancora qualcosa, dovrei limare alcune cosette, ma almeno penso che potrete farvi un'idea del tipo di storia che sto andando a realizzare.
Siccome c'è ancora tempo per sistemare un po' di cose, magari mi farebbe piacere sapere cosa pensa il pubblico.
Allora? Cosa ne pensate. Vi piace l'impostazione o il colore? Fatemelo sapere, grazie.
Siccome c'è ancora tempo per sistemare un po' di cose, magari mi farebbe piacere sapere cosa pensa il pubblico.
Allora? Cosa ne pensate. Vi piace l'impostazione o il colore? Fatemelo sapere, grazie.
mercoledì 10 settembre 2014
Commissions Open
Ehilà, giovani. Sono ufficialmente aperte le commissions, ovvero disegni su commissione da me realizzati, dietro pagamento (giusto per essere chiari). Qui il mio prezzario:
A scanso di equivoci
-Per richiedere uno sketch, come scritto anche nel listino sopra, potete contattarmi a "testaverdegianluca@gmail.com".
-Il pagamento avviene prima della consegna, e su carta di credito (vi avviserò io quando avrò terminato il disegno).
-La consegna avviene solo in digitale. Se voleste una copia cartacea, spedita tramite posta, ovviamente andrebbero pagati anche i costi di spedizione.
Posso disegnare qualunque cosa e qualsiasi personaggio, qui sotto un altro paio di esempi.
Contattatemi e per favore, condividete la pagina, Grazie.
Gianluca
A scanso di equivoci
-Per richiedere uno sketch, come scritto anche nel listino sopra, potete contattarmi a "testaverdegianluca@gmail.com".
-Il pagamento avviene prima della consegna, e su carta di credito (vi avviserò io quando avrò terminato il disegno).
-La consegna avviene solo in digitale. Se voleste una copia cartacea, spedita tramite posta, ovviamente andrebbero pagati anche i costi di spedizione.
Posso disegnare qualunque cosa e qualsiasi personaggio, qui sotto un altro paio di esempi.
Diabolik |
Violence Jack |
Valentina |
Kurgan |
Chucky |
Capitan Harlock |
Contattatemi e per favore, condividete la pagina, Grazie.
Gianluca
lunedì 8 settembre 2014
Dolls
Pag 1
1
Inquadratura a mezzo busto di una donna, nella penombra di una stanza. Non ne distinguiamo i lineamenti
Dida: Mio Padre, cioè tuo nonno, faceva un lavoro molto particolare...
2
Stessa inquadratura di prima, solo che sullo sfondo ora si sta parendo una porta. L'ombra arretra davanti alla luce. Cominciamo a distinguere i tratti della donna, ma lievemente.
3
Zoom in. Mezzo busto di un uomo di mezza età, vicino alla porta aperta. :
Dida: lui...
4
Campo medio. L'uomo di spalle, in piano americano. Davanti a lui c'è la donna. Ma non è una donna... è una bambola, quelle di lattice, utilizzate per il piacere maschile. La bambola è nuda, seduta su un divanetto a gambe divaricate. Purtroppo è incompleta: le mancano parte dei capelli, va inserito il pube.
Dida: costruiva donne...
Pag 2
1
L'uomo si siede davanti alla bambola. Campo medio, entrambi personaggi in scena sono ripresi a figura intera, di profilo.
Dida: Lo faceva con una cura particolare.
2
Dettaglio delle mani dell'uomo, che monta i capelli sul capo della bambola. Si aiuta con l'apposito strumento, che ora non ricordo come si chiama.
Dida: Ha sempre detto che il suo era un atto di amore.
3
La sua mano tasta il seno, per testarne la morbidezza.
Dida: Amore verso gli uomini soli, che così potevano sentirsi meno soli, e che potevano avere una compagna che avrebbe fatto tutto quello che desideravano...
4
Altro dettaglio: Ora sta montando la vagina, che prima mancava.
Dida: E soprattutto verso le donne. Lui le amava all'inverosimile. Per questo le costruiva... il suo scopo era creare la fanciulla più bella che si fosse vista sulla faccia della terra, un'opera d'arte...
5
Primo piano dell'uomo, sorridente, che guarda verso la bambola, in realtà verso il lettore.
6
PP della bambola, stessa inquadratura di prima. Guarda verso il lettore, ma con inespressività.
Pag 3
1
In primo piano l'uomo e la bambola: l'uomo guarda la bambola quasi come un innamorato. In secondo piano, che guarda dalla porta c'è un ragazzo: il figlio.
Dida: Mio padre era una persona strana...
2
Pp sul volto del ragazzo...
Dida: trovavo curiose le sue fisime... non sapevo se averne paura o esserne affascinato.
3
Stacco. Il ragazzo, il figlio, è ora un po' più grande, un adolescente. Sta facendo l'amore con una bambola creata dal padre. L'immagine non deve essere volgare.
Dida: Quando raggiunsi la maggiore età, decisi di perdere la verginità con una delle bambole realizzate da tuo nonno.
4
Il giovane bacia romanticamente la bambola.
Dida: E fu bellissimo...
5
Il giovane accanto al padre: lo aiuta nel costruire le bambole, gli passa gli attrezzi.
Dida: Decisi allora di aiutare mio padre. Avrei imparato tutto da lui sul come costruire una bambola perfetta... talmente perfetta da sembrare viva
Pag 4
1
Stacco: Il giovane al lavoro su un corpo
Dida: Cominciai a sperimentare per conto mio...
2
una bambola orribile sul divano in M.B
Con risultati discutibili...
3
Stessa inquadratura di prima, una bambola migliore stavolta
Dida: Però, andavo migliorando
4
Stessa inquadratura di prima. Una bambola bellissima.
Dida: Fino a rasentare la perfezione
5
PP del giovane, stavolta un po' più adulto: sorride, ha lo sguardo vacuo...
Dida: non me ne resi conto ma... tuo nonno mi aveva passato le sue stesse ossessioni...
Pag 5
1
Stacco. Il giovane s'è fatto uomo. è seduto ad un tavolo. Di spalle, davanti a lui, c'è un bambino. Non vediamo il bambino in volto.
Uomo: Ma poi sei arrivato tu. Mi hai salvato...
2
PP dell'uomo. Sembra dimagrito, con la barba...
Uomo: Quando sei nato ero al settimo cielo...
3
Mb dell'uomo, che continua a farneticare guardando verso il lettore, gesticolando con le mani.
Uomo: Grazie a te sono uscito dal baratro della follia. Te ne sarò per sempre grato...
4
PP del bambino, lo vediamo in faccia... solo che non è un bambino... è una bambola in lattice, fatta ad arte...
VFC: Figlio mio...
Sopra un piccolo omaggio per questa storia, da parte di Nathalie. Merci, chérie. :)
1
Inquadratura a mezzo busto di una donna, nella penombra di una stanza. Non ne distinguiamo i lineamenti
Dida: Mio Padre, cioè tuo nonno, faceva un lavoro molto particolare...
2
Stessa inquadratura di prima, solo che sullo sfondo ora si sta parendo una porta. L'ombra arretra davanti alla luce. Cominciamo a distinguere i tratti della donna, ma lievemente.
3
Zoom in. Mezzo busto di un uomo di mezza età, vicino alla porta aperta. :
Dida: lui...
4
Campo medio. L'uomo di spalle, in piano americano. Davanti a lui c'è la donna. Ma non è una donna... è una bambola, quelle di lattice, utilizzate per il piacere maschile. La bambola è nuda, seduta su un divanetto a gambe divaricate. Purtroppo è incompleta: le mancano parte dei capelli, va inserito il pube.
Dida: costruiva donne...
Pag 2
1
L'uomo si siede davanti alla bambola. Campo medio, entrambi personaggi in scena sono ripresi a figura intera, di profilo.
Dida: Lo faceva con una cura particolare.
2
Dettaglio delle mani dell'uomo, che monta i capelli sul capo della bambola. Si aiuta con l'apposito strumento, che ora non ricordo come si chiama.
Dida: Ha sempre detto che il suo era un atto di amore.
3
La sua mano tasta il seno, per testarne la morbidezza.
Dida: Amore verso gli uomini soli, che così potevano sentirsi meno soli, e che potevano avere una compagna che avrebbe fatto tutto quello che desideravano...
4
Altro dettaglio: Ora sta montando la vagina, che prima mancava.
Dida: E soprattutto verso le donne. Lui le amava all'inverosimile. Per questo le costruiva... il suo scopo era creare la fanciulla più bella che si fosse vista sulla faccia della terra, un'opera d'arte...
5
Primo piano dell'uomo, sorridente, che guarda verso la bambola, in realtà verso il lettore.
6
PP della bambola, stessa inquadratura di prima. Guarda verso il lettore, ma con inespressività.
Pag 3
1
In primo piano l'uomo e la bambola: l'uomo guarda la bambola quasi come un innamorato. In secondo piano, che guarda dalla porta c'è un ragazzo: il figlio.
Dida: Mio padre era una persona strana...
2
Pp sul volto del ragazzo...
Dida: trovavo curiose le sue fisime... non sapevo se averne paura o esserne affascinato.
3
Stacco. Il ragazzo, il figlio, è ora un po' più grande, un adolescente. Sta facendo l'amore con una bambola creata dal padre. L'immagine non deve essere volgare.
Dida: Quando raggiunsi la maggiore età, decisi di perdere la verginità con una delle bambole realizzate da tuo nonno.
4
Il giovane bacia romanticamente la bambola.
Dida: E fu bellissimo...
5
Il giovane accanto al padre: lo aiuta nel costruire le bambole, gli passa gli attrezzi.
Dida: Decisi allora di aiutare mio padre. Avrei imparato tutto da lui sul come costruire una bambola perfetta... talmente perfetta da sembrare viva
Pag 4
1
Stacco: Il giovane al lavoro su un corpo
Dida: Cominciai a sperimentare per conto mio...
2
una bambola orribile sul divano in M.B
Con risultati discutibili...
3
Stessa inquadratura di prima, una bambola migliore stavolta
Dida: Però, andavo migliorando
4
Stessa inquadratura di prima. Una bambola bellissima.
Dida: Fino a rasentare la perfezione
5
PP del giovane, stavolta un po' più adulto: sorride, ha lo sguardo vacuo...
Dida: non me ne resi conto ma... tuo nonno mi aveva passato le sue stesse ossessioni...
Pag 5
1
Stacco. Il giovane s'è fatto uomo. è seduto ad un tavolo. Di spalle, davanti a lui, c'è un bambino. Non vediamo il bambino in volto.
Uomo: Ma poi sei arrivato tu. Mi hai salvato...
2
PP dell'uomo. Sembra dimagrito, con la barba...
Uomo: Quando sei nato ero al settimo cielo...
3
Mb dell'uomo, che continua a farneticare guardando verso il lettore, gesticolando con le mani.
Uomo: Grazie a te sono uscito dal baratro della follia. Te ne sarò per sempre grato...
4
PP del bambino, lo vediamo in faccia... solo che non è un bambino... è una bambola in lattice, fatta ad arte...
VFC: Figlio mio...
Sopra un piccolo omaggio per questa storia, da parte di Nathalie. Merci, chérie. :)
venerdì 5 settembre 2014
Io e la Bonelli
Ho sempre apprezzato i fumetti Bonelli. Trovo che abbiano una lettura molto semplice, e, non avendo talvolta una vera e propria continuity, si possono comprare sfusi, se si ha voglia di leggere qualcosa. Leggevo Dylan Dog e Brendon, e saltuariamente davo un'occhiata sia a Dampyr (il primo numero è spettacolare), che a Nathan Never. Più volte mi sono chiesto se fossi adatto per poter lavorare con loro e forse ci sono andato anche vicino. Mi sarebbe piaciuto disegnare proprio Brendon, perché è un personaggio che ho sempre trovato nelle mie corde.
Comunque, non è certo per le quattro righe sopra che ho chiamato il post "Io e la Bonelli". La mia storia è questa:
All'epoca frequentavo ancora la scuola Comix. Guardandomi intorno vedevo i miei compagni che cominciavano a lavorare di qua e di là. Editori che li contattavano, gente che cercava collaboratori, ed io niente, nisba, zero (sebbene, poi, avrei cominciato la fine di quell'anno stesso a lavorare per il quotidiano Terra). Allora, un po' per gioco, un po' spinto dal mio ego, decisi di inviare alcune mie tavole alla Sergio Bonelli Editore. "Mal che vada", pensai, "nessuno mi risponderà". Presi le pagine migliori che avevo realizzato durante l'anno, le imbustai, con tanto di simpatica lettera di presentazione (chi ero, quanti anni avevo e cosa facevo) e inviai il tutto in Via Buonarroti.
Le tavole che spedii sono le seguenti, non un granché, ma all'epoca mi sembravano buone.
Mi ricordo che poi le portai anche al Comicon, e le mostrai a Luca Raimondo (uno dei disegnatori di Dampyr), e lui, dopo averle visionate, mi consigliò di non mandarle... ma io l'avevo già fatto. Non successe nulla per un paio di mesi, pensai che Luca Raimondo avesse ragione e, quindi, dopo un po', mi scordai della cosa...
Poi un giorno, nella buca delle lettere, trovai una busta. Sopra c'era scritto "Sergio Bonelli Editore"... l'aprii: dentro c'era una lettera... e l'aveva scritta Sergio Bonelli in persona! Con tanto di firma! No, non svenni, ma in compenso il mio ego esplose! Posso dirvi che fui su di giri per una settimana. Non scenderò nei particolari di quello che c'era scritto, alcune cose sono abbastanza "private"; comunque sia, Bonelli aveva trovato interessanti le mie tavole (sebbene non fossi pronto), e m'invitava ad inviare ancora, stavolta realizzando tavole dei loro personaggi, e rivolgendomi, però, all'editor che si occupava dell'archivio disegnatori: Luca Del Savio.
Quindi, incoraggiato da Bonelli stesso, cominciai ad inviare... e l'ho fatto per quasi tre anni. Queste sono solo alcune delle tavole che ho spedito (quelle troppo vecchie sono inguardabili): qualcuna è un po' bruttina, qualcuna invece è riuscita meglio.
Bonelli era davvero una persona meritevole di stima e rispetto. Pochi mi hanno risposto, quando inviavo qualcosa in visione, anche solo per un parere. Sergio Bonelli, invece, rispose personalmente ad un povero niente come me. E questo dovrebbe dirla lunga sulle persone.
Mi sarebbe piaciuto parlarci faccia a faccia. L'unica volta che l'ho visto dal vivo fu a Napoli, presso la fumetteria Alastor. Sergio Bonelli fu eccezionalmente invitato per un incontro con il pubblico e con lui c'erano Recchioni e Berardi, se non sbaglio.
Devo dire di essere migliorato molto, nel tempo, anche perché in via del tutto ufficiosa ho trovato un maestro che mi ha seguito e mi ha fatto comprendere le mie potenzialità.
Comunque sia, alla fine, nonostante alcuni miglioramenti, Luca Del Savio mi disse che forse non c'era posto per me in Bonelli; e devo ammettere che cominciai a convincermene io stesso molto prima. Forse non volevo lavoraci davvero, tutto sommato. Forse la Bonelli non era il mio posto, soprattutto a causa della mia personalità (che sto ancora cercando di capire) e del mio carattere. Quindi ringraziai, e non inviai più nulla.
Nonostante ciò, nel corso di quest'anno, Giovanni Gualdoni m'inviò un'altra lettera, in cui mi spiegava (come aveva già fatto Del Savio) che non c'era più posto per eventuali nuovi collaboratori. Questo è stato un gesto corretto da parte loro, anche per tutti quelli che, come me, speravano in un lavoro. Non tutti ti avvisano ufficialmente con una lettera.
Spero che la mia "esperienza" via sia piaciuta e vi faccia capire di più come funzionano determinate cose, anche nell'ambito del fumetto che, per inciso, rimane un lavoro come un altro.
Ah... per curiosità, volete vedere come è fatta una busta proveniente dalla Bonelli? Eccovela!
Comunque, non è certo per le quattro righe sopra che ho chiamato il post "Io e la Bonelli". La mia storia è questa:
All'epoca frequentavo ancora la scuola Comix. Guardandomi intorno vedevo i miei compagni che cominciavano a lavorare di qua e di là. Editori che li contattavano, gente che cercava collaboratori, ed io niente, nisba, zero (sebbene, poi, avrei cominciato la fine di quell'anno stesso a lavorare per il quotidiano Terra). Allora, un po' per gioco, un po' spinto dal mio ego, decisi di inviare alcune mie tavole alla Sergio Bonelli Editore. "Mal che vada", pensai, "nessuno mi risponderà". Presi le pagine migliori che avevo realizzato durante l'anno, le imbustai, con tanto di simpatica lettera di presentazione (chi ero, quanti anni avevo e cosa facevo) e inviai il tutto in Via Buonarroti.
Le tavole che spedii sono le seguenti, non un granché, ma all'epoca mi sembravano buone.
Mi ricordo che poi le portai anche al Comicon, e le mostrai a Luca Raimondo (uno dei disegnatori di Dampyr), e lui, dopo averle visionate, mi consigliò di non mandarle... ma io l'avevo già fatto. Non successe nulla per un paio di mesi, pensai che Luca Raimondo avesse ragione e, quindi, dopo un po', mi scordai della cosa...
Poi un giorno, nella buca delle lettere, trovai una busta. Sopra c'era scritto "Sergio Bonelli Editore"... l'aprii: dentro c'era una lettera... e l'aveva scritta Sergio Bonelli in persona! Con tanto di firma! No, non svenni, ma in compenso il mio ego esplose! Posso dirvi che fui su di giri per una settimana. Non scenderò nei particolari di quello che c'era scritto, alcune cose sono abbastanza "private"; comunque sia, Bonelli aveva trovato interessanti le mie tavole (sebbene non fossi pronto), e m'invitava ad inviare ancora, stavolta realizzando tavole dei loro personaggi, e rivolgendomi, però, all'editor che si occupava dell'archivio disegnatori: Luca Del Savio.
Quindi, incoraggiato da Bonelli stesso, cominciai ad inviare... e l'ho fatto per quasi tre anni. Queste sono solo alcune delle tavole che ho spedito (quelle troppo vecchie sono inguardabili): qualcuna è un po' bruttina, qualcuna invece è riuscita meglio.
Bonelli era davvero una persona meritevole di stima e rispetto. Pochi mi hanno risposto, quando inviavo qualcosa in visione, anche solo per un parere. Sergio Bonelli, invece, rispose personalmente ad un povero niente come me. E questo dovrebbe dirla lunga sulle persone.
Mi sarebbe piaciuto parlarci faccia a faccia. L'unica volta che l'ho visto dal vivo fu a Napoli, presso la fumetteria Alastor. Sergio Bonelli fu eccezionalmente invitato per un incontro con il pubblico e con lui c'erano Recchioni e Berardi, se non sbaglio.
Devo dire di essere migliorato molto, nel tempo, anche perché in via del tutto ufficiosa ho trovato un maestro che mi ha seguito e mi ha fatto comprendere le mie potenzialità.
Comunque sia, alla fine, nonostante alcuni miglioramenti, Luca Del Savio mi disse che forse non c'era posto per me in Bonelli; e devo ammettere che cominciai a convincermene io stesso molto prima. Forse non volevo lavoraci davvero, tutto sommato. Forse la Bonelli non era il mio posto, soprattutto a causa della mia personalità (che sto ancora cercando di capire) e del mio carattere. Quindi ringraziai, e non inviai più nulla.
Nonostante ciò, nel corso di quest'anno, Giovanni Gualdoni m'inviò un'altra lettera, in cui mi spiegava (come aveva già fatto Del Savio) che non c'era più posto per eventuali nuovi collaboratori. Questo è stato un gesto corretto da parte loro, anche per tutti quelli che, come me, speravano in un lavoro. Non tutti ti avvisano ufficialmente con una lettera.
Spero che la mia "esperienza" via sia piaciuta e vi faccia capire di più come funzionano determinate cose, anche nell'ambito del fumetto che, per inciso, rimane un lavoro come un altro.
Ah... per curiosità, volete vedere come è fatta una busta proveniente dalla Bonelli? Eccovela!
Ho cancellato il mio indirizzo... per ovvi motivi |
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