Son settimane che va avanti lo sciopero nel mondo del doppiaggio, a causa di un mancato rinnovo DEL contratto lavorativo (addirittura risalente al lontano 2008, mi pare). Lo sciopero sarebbe dovuto finire il 2 luglio, se le richieste dei doppiatori fossero state accolte. Così non è stato e lo sciopero si è prolungato sino a data da definirsi... e, se me lo consentite, se lo son preso nel culo parecchi film e parecchie serie televisive, che mancano ovviamente di una traduzione italiana completa.
Indubbiamente molti saranno sollevati, dato che ormai è diventata una moda (sì, una moda e nient'altro), vedersi film, cartoni e altro in lingua originale, sputando sul doppiaggio nostrano. Molti son lieti di ascoltare la voce originale dell'attore, e di gustare a pieno, così, la sua interpretazione, che poi alcuni attori funzionano di più in italiano che in originale, almeno vocalmente (Luca Ward o Fabrizio Pucci li preferisco alla voce di Russell Crowe), mentre altri pensano davvero di essere in grado di comprendere la lingua straniera (senza riuscire, però, a fare a meno dei sottotitoli). "Purtroppo" il doppiaggio è un servizio necessario, e sarebbe egoistico pensare di abolirlo (come più volte i "puristi" hanno suggerito nei forum). La scelta dei sottotitoli? Una stronzata a parer mio: non servono a niente, perché un film dovrebbe essere visto, non "letto" (io sono dell'idea che se si guarda un film in lingua originale si dia anche per scontato che si conosca e si parli correntemente la lingua in cui lo si sta vedendo), inoltre, anche quando conosci quella lingua, sei portato istintivamente a leggerli lo stesso! Per farvi un esempio, è come se io, volendo far tradurre un fumetto, anziché tradurre i dialoghi nei balloon, inserisca a piè pagina la traduzione della frase nel suddetto balloon... secondo voi è piacevole leggere un fumetto in questo modo? Io non credo... e poi non tutti ci tengono ad imparare una lingua straniera o sono interessati all'interpretazione vocale dell'attore; mio padre ha settant'anni e ogni tanto fa ancora una capatina al cinema: era intenzionato a vedersi "Dracula Untold" con Luke Evans, ma quando gli ho fatto notare che probabilmente il film non sarebbe stato doppiato a causa di questo sciopero, ha fatto spallucce rispondendomi che allora non ci sarebbe andato. Ha ragione! Ma vi pare che uno a settant'anni suonati gliene frega di guardarsi un film in originale? Persone come mio padre vanno al cinema per divertirsi e passare una serata rilassante (e come lui anche persone di 60, di 50 e di 40 anni). Chi glielo fa fare di "leggersi" un film? Che dovrebbe fare mio padre? Siccome è un "vecchiaccio di merda", allora dovrebbe rimanere a casa e appendersi al tram? Un film è una commistione di immagini e suoni, ed è quella la sua chiave di lettura, non certo le scritte in sovrimpressione. E un bambino? Secondo voi un bambino lo regge un film in originale? Il nuovo film delle tartarughe ninja, ad esempio, se non venisse doppiato, a quale famiglia interesserebbe davvero? E che tipo di interpretazione attoriale può offrire un prodotto del genere? Parliamoci chiaro, una come Megan Fox recita col culo (nel senso letterale della frase) ... al massimo, un'interpretazione del genere, può interessare solo a me, non certo ad un bimbo, che va là per vedersi le tartarughe che menano (se poi interessa anche a lui il culo della Fox, allora è un bimbo precoce). A causa di questa dannata moda "dell'originale", si è venuto a creare questo astio nei confronti del doppiaggio, che in realtà è fuori luogo, quando con un singolo tastino puoi cambiare lingua e ascoltartelo come vuoi il film. Che poi in America, invece, ci vanno fieri, gli attori, delle loro voci italiane:
-Woody Allen disse che Oreste Lionello lo aveva reso un attore migliore.
-Michael Madsen abbracciò Pannofino chiedendogli, stupefatto, come riuscisse a fare la sua voce uguale.
-Tom Cruise diede di matto quando seppe che la sua manager gli aveva fatto togliere Roberto Chevalier (sostituito comunque da un bravo Riccardo Rossi), e chiese che gli venisse "restituita" la sua voce italiana.
-Stanley Kubrick si congratulò con Giancarlo Giannini per il suo doppiaggio in "Shining" (e oltretutto il regista curava personalmente l'edizione italiana dei suoi film).
-Viggo Mortensen chiamò a casa Pino Insegno chiedendogli se avesse già doppiato il suo ultimo film, all'epoca si trattava di "Alatriste" (e per la cronaca, Mortensen parla correntemente l'italiano, quindi potrebbe anche doppiarsi da solo...).
E vi dirò di più... molti stranieri non amano granché i loro doppiaggi: mi trovai una volta a parlare con un ragazzo statunitense, il quale, appassionato di anime, si lamentava del doppiaggio inglese degli OAV di Devilman... quando gli feci sentire in italiano la sequenza della trasformazione di Akira Fudo (incarnato da un favoloso Ivo De Palma), mi rispose: "Wow, Awesome! Very nice dubbing!" (o una cosa del genere... son negato in inglese).
E a quelli che si lamentano degli adattamenti (a volte dovuti al fatto che semplicemente alcune frasi sono intraducibili), farei notare che il successo di alcuni film, in Italia, son dovuti proprio al diverso uso della dialettica ... vi faccio un esempio: se io dico "Il Gladiatore", è normale associarvi subito "Al mio segnale, scatenate l'inferno"... ebbene, questa frase non c'è in originale, in quanto Russel Crowe dice una cosa del tipo: "Quando ve lo dico, sguinzagliate i cani" (e infatti, se ci fate caso, mentre lo dice, inquadra proprio uno dei cani dell'esercito romano), ma questa frase, tradotta, non si sposava con il labiale dell'attore, quindi si è preferito trasformarla ed adattarla in quella che poi abbiamo ascoltato nel film... e che tutti ripetono fino allo sfinimento! Mi pare ci abbiano fatto anche un meme, ma non mi ricordo bene.
Ora, mettendo fine a questo discorso, io personalmente spero che le richieste dei doppiatori vengano accolte, e che questa moda dell'originale si ridimensioni un po', facendo in sì che alcuni puristi cambino anche atteggiamento verso il lavoro di questi professionisti, mostrando un po' più di rispetto: ma non vi accorgete che così, in realtà, il cinema in Italia lo ammazzate? Guardate che l'abolizione del doppiaggio non è un passo avanti... odio dover leggere sempre "questo doppiaggio è una merda!", ma poi non si spiega il perché, con la solita uscita: "In originale è meglio"; così facendo non si motiva realmente il proprio punto vista. Ti fa schifo il doppiaggio? E non affossarlo! Contribuisci invece a renderlo migliore. "In originale è meglio", è una frase che non significa niente, perché:
1) Non puoi fare un paragone tra due lingue diverse, che si contraddistinguono anche per una sonorità differente!
2) Si dà il caso che tu capisca perfettamente la lingua in cui lo hai ascoltato precedentemente... e qui ci sarebbe da discutere...
Così si uccide l'importanza della nostra dialettica, dimenticando ciò che siamo in grado di fare con la voce. Nessuno impone il doppiaggio, è una noia dover sempre ripetere che ormai, con l'avvento del DVD, te lo ascolti come vuoi. Il nostro paese, qui in Italia, sta andando in rovina, perché dimentichiamo! E siccome dimentichiamo, preferiamo guardare gli altri, per poter ricordare. Abbiamo dimenticato che una volta il cinema lo sapevamo fare davvero ed erano gli americani che s'ispiravano ai nostri registi (Mario Bava, Riccardo Freda, Lucio Fulci, Dario Argento, che ora è il fantasma di sé stesso, ma vabbeh), e abbiamo dimenticato che per anni il doppiaggio nostrano è stato più volte catalogato come il migliore al mondo (da tutti, stranieri compresi). Il punto è che la gente ha smesso di crederci: allora, per favore, non smettete, non affossate, ma incoraggiate, eliminando l'arroganza e mostrando un briciolo di umiltà. Riflettete su ciò che ho scritto, e tirate le vostre conclusioni. Grazie dell'attenzione.
P.S. e poi, abolire il doppiaggio, significherebbe aggiungere un'altra schiera di disoccupati sul groppone dell'italia... e qui già ne abbiamo troppi...
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