Non sono un grande appassionato di calcio. Ci hanno anche provato, eh.
Più di una volta m'hanno voluto portare al San Paolo, ma niente... proprio non è uno sport che m'appassiona. Durante le partite solitamente mi guardo intorno, mi gratto il mento, mi accarezzo la barba, il tutto mentre mi chiedo quando finirà. Allora perché, chiederete voi, sono andato al cinema a vedermi Pelé, la biografia filmica del famoso e leggendario calciatore? Beh... prima di tutto m'interessava sapere di più su di lui e poi... mi hanno un po' rotto i film dei supereroi! Di quelli non ne posso più (almeno fino al prossimo Spider-Man, va')!
La pellicola in questione mostra l'infanzia a Bauru del grande Edson Arantes Do Nascimento (in arte Pelé), come giocatore da strada e pulitore di scarpe, fino alla sua entrata, a sedici anni, nella nazionale brasiliana nel 1957, con la conseguente vittoria ai mondiali nel 58.
Purtroppo, però, la regia e la sceneggiatura peccano di semplicioneria acuta: ambedue non approfondiscono in maniera interessante nessuno degli aspetti della difficile vita del celeberrimo calciatore, riducendo il tutto alla ricerca della "Ginga", uno dei passi fondamentali della capoeira (un'arte marziale), utilizzata anche dai calciatori brasiliani per i loro movimenti acrobatici... e quel che è peggio, lo fa come se si stesse parlando di un qualche incredibile potere jedi... e non è per dire, dato che addirittura il noto manager Waldemar De Brito diventa qui una sorta di parodia di Yoda: "La Ginga è potente in te!", annuncia solennemente ad un giovane ed acerbo Pelé, che lo guarda basito (e come potrebbe non farlo?). Inoltre il film segue lo stesso filo narrativo stereotipato di un Karate Kid a caso, dove persino Edson diventa una sorta di Daniel LaRusso... ma su, signori registi, possibile che non abbiate saputo fare di meglio?
Fa proprio così schifo 'sto film? No, affatto. La durata non è eccessiva (poco più di 100 minuti contro i soliti 140 degli odierni film) e il tono è abbastanza leggero: inoltre le sequenze delle partite (soprattutto quella con la Svezia nella finale dei mondiali) sono davvero ben girate e altamente spettacolari, e qualunque impetuoso tifoso di calcio non potrà che sgranare gli occhi dinanzi ai fantastici dribbling, ai palleggi, e ai giochetti di tacco che vengono mostrati con tanta generosità.
Il mio voto? Volendo essere "corretti", la pellicola rosica a stento la sufficienza, ma se siete grandi appassionati del gioco del pallone, allora aumentate pure di un punto. Per il resto si tratta di un'occasione davvero sprecata.
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