Si tratta di quel film serbo (appunto), divenuto celebre per la messa in scena di sequenze ultra violente, angoscianti e al limite della pornografia (limite che comunque non oltrepassa mai). Io non potevo farmi sfuggire l'occasione di vederlo, e così l'ho fatto... l'ho visto. Solitamente, quando parlo di qualcosa, metto un po' di immagini, con tanto di battuta squallida, ma stavolta non lo farò, perché non riesco a scherzare più di tanto su A Serbian Film... là, vi metto giusto la locandina
Premetto che ho visto il film senza sottotitoli (chi volesse, è reperibilissimo su youtube), quindi sono andato a interpretazione, anche se non c'era granché da interpretare.
La trama in breve: Miloš è un pornodivo in pensione, con moglie e figlio a carico; le ristrettezze economiche lo costringono a tornare in "azione", ma si troverà in balia di un regista che lo costringerà, sotto somministrazione di droghe, a partecipare a snuff movie estremi.
Secondo il regista, Srđan Spasojević (grazie, Wikipedia), A Serbian Film doveva essere una sorta di atto d'accusa contro il governo serbo; io, onestamente, non so quale sia la situazione politica della Serbia, quindi non posso pronunciarmi, anzi, è capace che il regista volesse dire qualcosa, ma a me è arrivato altro, dandomi comunque alcuni interessanti spunti di riflessione.
Inoltre, essendo completamente sinceri, ho visto il film solo per soddisfare la mia curiosità morbosa.
Siccome è sicuro che molti di voi vorranno sicuramente sapere se la pellicola è così violenta come si dice, allora vi rispondo: sì, lo è, e forse anche qualcosa di più. Il film inizia "tranquillo" (per tranquillo io intendo che il figlio di Miloš sta guardando candidamente uno dei pornazzi girati dal padre), poi, andando avanti, ti arriva la scena in cui un fallo (palesemente finto) eiacula sulla faccia pesta di una gentil donzella... per dirla tutta alcuni effetti speciali sono marcatamente artigianali, e si vede lontano un miglio che sono finti, ma è l'impatto emozionale che ha su ognuno di noi a rendere credibile o meno la scena ai nostri occhi...
Infatti, poco dopo, c'è la bomba dove anche il più duro storcerebbe il naso: la scena del parto. Credo che nemmeno Takashi Miike sarebbe arrivato a tanto (e dopo visitor Q...): in pratica si vede una donna, in un sudicio scantinato, partorire, con tanto di dettaglio della vagina, che si allarga e fa uscire il neonato, aiutata da un simpatico ostetrico in occhiali da sole... lo ammetto, già avevo intuito alla lontana cosa sarebbe accaduto, ma mi ripetevo "Dimmi che non sta per succedere, dimmi che non sta per succedere"... e invece succede: il simpatico ostetrico stupra il neonato sotto lo sguardo gelido della madre, che abbozza anche un sorriso... non credevo che un regista avesse le palle (e lo stomaco) di mostrare una cosa del genere in un film. E non abbiamo nemmeno toccato la punta dell'Iceberg... da qua è solo un crescendo (che non vi dico, nel caso qualcuno volesse visionare la pellicola), fino al finale, che ti lascia con l'amaro in bocca... ma se il film avrà lo stesso impatto su di voi, che ha avuto anche su di me, vi ritroverete a esclamare una roba del genere: "E' IL FIGLIO?!"... assicurato.
Alcune scene, sembrano prese da American Psycho (il romanzo, non il film, che è la versione edulcorata della versione edulcorata adattato a sua volta dalla versione edulcorata del libro), e raccontato con i medesimi fastidiosi particolari.
Ora c'è il domandone, e mi offendo se alcuni non me lo fanno: ma il film ti è piaciuto? Sì... il film mi è piaciuto, nonostante io sia un moralista di merda... forse perché ho cercato inconsciamente di andare oltre la violenza, o è stata la violenza ad andare oltre me, non saprei. A Serbian Film è un gran film, ma perché fa bene il suo lavoro: ti smuove dentro, ti mette a disagio, ti crea disgusto, ma il disgusto vero, quello viscerale, ti crea odio verso le barbarie che ti vengono sparate in faccia... vuoi che finisca,vuoi che questa gente venga trucidata, giustiziata per tutte le porcate che hanno fatto. E ripeto, questo è un bene: sentirsi partecipi di qualcosa, sentirla, ti identifica, ti sta dicendo che sei vivo! Il film è ben girato, bella la fotografia, e buona la sceneggiatura, ma pellicole come questa, sul lato tecnico risultano sempre estremamente curate, quindi inutile anche solo starne a parlare.
Se vi ho acceso un po' di curiosità, guardatelo, ovviamente con un certo occhio critico, ma se la violenza non vi piace e siete cresciuti solo con i film di Lino Banfi e Renato Pozzetto, allora evitatelo.
Prima di lasciarvi, i punti in della pellicola
-Le donne serbe son bellissime! Come tutte le ragazze dell'est, ovviamente (Sì, guardo Czech Street)... ma... le producono in serie?
-Miloš trafigge l'occhio dell'ostetrico col suo fallo eretto. UNA SCENA CHE DEVE ESSERE VISTA!!!
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