Stefano Sollima, figlio del grande Sergio, è probabilmente una delle nuove grandi leve del'intrattenimento cinematografico e televisivo italiano, che meriterebbe maggiori elogi anche all'estero. Avendo trovato eccezionali i suoi lavori precedenti (Romanzo Criminale, Gomorra e A.C.A.B.), auspicavo che anche questo "Suburra" non fosse da meno... e sono stato fortunatamente accontentato (ma credo invece di dover ringraziare le grandi doti registiche di Sollima).
Per chi non lo sapesse, la Suburra era un imponente quartiere dell'antica Roma, popolato da persone che vivevano in condizioni miserabili, e che ovviamente, per poter sopravvivere, si dilettavano in attività non del tutto legali. Il termine Suburra, quindi, ancora oggi, indica un luogo malsano, teatro di crimini, di malefatte.
Difatti, il film, racconta una realtà romana dei giorni nostri, estremamente depravata, dove la criminalità è sapientemente integrata anche nella politica e s'intrecciano le vite di più persone (un onorevole corrotto, un potente capofamiglia, un cardinale, uno strozzino, un giovane boss in ascesa), coinvolte nella realizzazione di un obiettivo comune, tra intrighi, prostituzione e omicidi.
La regia di Sollima è semplicemente ottima: a volte non sembra di guardare un film italiano, per quanto siano "azzardate" e moderne le riprese di un inseguimento in auto, o quelle di una sparatoria al supermercato. Inoltre il regista guida con mano sicura tutta la narrazione, rendendola compatta e mai confusionaria, delineando dei personaggi davvero interessanti, non solo caratterizzati talvolta dal loro bizzarro vestiario (basta vedere "Numero 8", punk fino al midollo), ma anche interpretati con estremo carisma e impegno da parte degli attori (è grandioso persino Amendola, che a me il suo lavoro non è mai andato troppo a genio).
Si tratta di una pellicola molto dinamica, che non annoia per nulla, dove le pause vengono usate sapientemente e alla fine riesce anche a far riflettere su quanto siano poco veritiere le informazioni che ci vengono propinate dallo Stato; se c'è un film italiano che vale i vostri soldi, allora questo è proprio Suburra, non dovete assolutamente perderlo! Per me è questo il nuovo cinema italiano!
Il mio voto? Sarei propenso per un 8, ma voglio essere generoso, facciamo un bel 9!
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