Facciamo un attimo un paio di passi indietro.
Erano gli anni 90: Michele Soavi e Gianni Romoli, in collaborazione con Tilde Corsi, avevano intenzione di portare sullo schermo la fortunata creatura di Tiziano Sclavi, ovvero Dylan Dog. Purtroppo, quando si rivolsero a Scalvi, questi aveva già promesso i diritti ad un altro regista (di cui non ricordo il nome), che voleva trasporlo in una serie tv, cercando anche di avvalersi della partecipazione di Rupert Everett (l'attore a cui è ispirato il volto di Dylan). Come sappiamo, questa serie non vide mai la luce, ma Soavi e Romoli, che ormai avevano un set pronto e un budget da spendere, puntarono su un romanzo di Sclavi scritto anni addietro come prototipo del fumetto originale: "Dellamorte dellamore". Ironia della sorte, fu contattato proprio Everett per la parte di protagonista, che diventò in quel film il perfetto Dylan Dog (senza esserlo, però). Era il 94 quando la pellicola fu rilasciata nella sale: fu un flop colossale, eppure io lo ricordo come uno dei migliori film italiani di quell'anno.
Passò del tempo, i diritti di Dylan Dog vennero acquistati dagli americani: prima optarono per un film realizzato interamente in CGI, poi decisero di cambiare rotta per un live action nudo e crudo. Fu contattato Brandon Routh (il superman di Singer) per la parte,e venne confermato Kevin Munroe come regista (ricordo che Munroe si era già cimentato con un buon film delle tartarughe ninja).
Così, nel 2011 sbarca nelle sale "Dylan Dog - il film", che, sebbene abbia una buona regia e un'accattivante messa in scena, si rivelerà solo un lungo spin-off di "Buffy", con un ragazzone che è lontano anni luce dal Dylan del fumetto. Inutile dirlo... il film è un flop, che non accontenta proprio nessuno.
Siamo nel 2014: un gruppo di ragazzi che ha fatto la sua fortuna con youtube, Claudio Di Biagio (Nonapritequestotubo), Luca Vecchi (The Pills), e Matteo Bruno (Cane Secco), decide di mettersi in gioco e, attraverso un appello agli utenti, riesce ad ottenere i fondi necessari per produrre quella che secondo loro è la versione filmica che più si avvicina al fumetto di Sclavi: arriva così "Dylan Dog - vittima degli eventi".
Quale è stata la mia impressione dopo averlo visto? Sarò sincero, non mi è piaciuto molto, ma mi rendo anche conto che al giorno d'oggi sono veramente poche le cose che mi piacciono e che mi colpiscono.
Il problema principale, credo, sia che la pellicola non abbia colto molto bene l'anima della creatura di Scalvi, rivelandosi così poco più che un omaggio, piuttosto che il film che si sarebbe voluto vedere al cinema.
Credo che Di Biagio (qui regista) abbia costruito il personaggio secondo la sua percezione e non quella effettiva dell'autore. Questo Dylan è spavaldo, a tratti forse anche un po' antipatico, saccente. Il Dylan che ricordo io è scettico (quante volte ha messo un cliente alla porta dicendogli di provare a rivolgersi altrove, per poi venire inesorabilmente tirato a forza nella vicenda di turno), disorganizzato, cacasotto, talvolta con atteggiamenti adolescenziali. Poi sì, Dylan è donnaiolo, ma romantico! Difficilmente frequenterebbe due donne nello stesso momento (come si è potuto tranquillamente evincere dai primi minuti).
Purtroppo lo spirito del personaggio portato in scena, duole dirlo, è quasi lo stesso di quello del film di Munroe... poco importa che qui ci siano un sacco di elementi e di citazioni presi di peso dalle pagine degli albi: il clarinetto (che poi in realtà c'era anche in quello di Munroe), lo studio (che è stato ricostruito in maniera identica a quello del fumetto), il campanello che urla, Groucho e le sue battutacce, l'ispettore Bloch e madame Trelkovski.
La storia inoltre, di per sé, è gestita molto male: non so quanto della sceneggiatura sia rientrato effettivamente nei 50 minuti di girato, ma il tutto è molto confusionario, con scene che faticano a legarsi l'una all'altra, arrivando al finale un po' a tentoni; mi è sembrato che mancassero degli elementi che potessero portare davvero ad una risoluzione della trama e ad una caratterizzazione maggiore dei personaggi.
Inoltre non capisco Dylan cosa ci fa a Roma... si è trasferito? E se si è trasferito, sono andati con lui anche Bloch e la Trelkovski? Perché le statue nel corridoio della casa di Dylan sono animate? Forse il tutto va preso come un mondo alternativo?
La regia è lungi dall'essere ottima, semmai è discreta. Quelli ottimi sono gli effetti speciali e la fotografia, davvero molto ricercata, del bravo Matteo Bruno.
La recitazione è un po'... beh... Luca Vecchi che interpreta Groucho è un po' sopra le righe (ma probabilmente deve esserlo) e poco naturale, nonostante si sforzi parecchio per cercare di tenere una dizione decente, cosa che non fa Valerio Di Benedetto che parla un romanaccio del Trastevere, finendo ad un certo punto, per pronunciare anche "Ronan Doyle" al posto di "Conan Doyle", risultando così poco credibile nelle vesti di un indagatore londinese... insomma, un Dylan un po' coatto. Manco a dirlo, bravissimi Milena Vokotic nei panni della Trelkovski e Alessandro Haber in quelli di Bloch.
Tirando le somme, mi rendo conto che, purtroppo, Vittima degli eventi è un prodotto tutt'altro che perfetto, ma è bene che questo genere di iniziative vengano incoraggiate, soprattutto qua in Italia. Che questi ragazzi abbiamo molto talento, è risaputo (basta dare un'occhiata ai loro video di youtube per rendersene conto), ma non sono riusciti a dimostrarlo al massimo con quest'opera. Magari, la prossima volta, con qualcosa di scritto decisamente meglio e girato con maggior coerenza narrativa, potranno dire seriamente la loro, esprimendosi a più alti livelli.
Ma chi crede (come ho letto anche in alcuni commenti e recensioni), che loro abbiano realizzato un capolavoro, e possano rivaleggiare con gente come Argento (quello dei bei tempi), Soavi, o anche solo Bava, beh, siamo molto lontani dalla verità.
Ovviamente io sono un signor nessuno, quindi prendete ciò che ho scritto per delle opinioni piuttosto personali. Un saluto a tutti.
Ciaoz!
Un po' difficile per me da valutare... il valore produttivo e' tanto alto che faccio fatica a perdonare le sbavature tipiche di un fan movie...
RispondiEliminaTendenzialmente condivido la tua opinione: non mi ha esaltato granche'.
C.
Io ho cercato di essere obiettivo nelle mie impressioni, che possono essere condivisibili o meno. Il film sul piano visivo è ben riuscito, e se fosse stato curato maggiormente anche nei contenuti, sarebbe stato sicuramente un prodotto migliore di quello attuale. Si spera si facciano perdonare qualche mancanza nel prossimo lavoro! :)
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